Obiettivo: la patente. Come? Con tecnica raffinata che non è bastata
Nigeriana denunciata in stato di libertà per il reato di tentata truffa ai danni dello Stato, per aver aver cercato di superare con metodi fraudolenti l’esame di idoneità tecnica alla guida dei veicoli
Nella giornata del 7 settembre u.s. la Polizia di Stato di Sondrio ha portato a termine una brillante attività di polizia giudizaria presso la locale sede della Motorizzazione di Sondrio, frutto di un attento monitoraggio di anomale situazioni di “migrazione” di persone che da territori di altre province, anche molto distanti dalla Valtellina, richiedono di effettuare gli esami per il conseguimento della patente di guida presso detto Ufficio. Grazie alla stretta sinergia instaurata con gli esaminatori della Motorizzazione Civile di Sondrio, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria della locale Sezione Polizia Polizia Stradale si è recato nella sede provinciale ove era prevista una sessione di esame teorico per il conseguimento della patente di guida categoria “B”, riservata a candidati non iscritti tramite autoscuola ma come “privatisti”. Nell’aula d’esame era stato segnalato un comportameno anomalo di una candidata che manteneva una postura inusuale. Tenuto conto di pregresse attività di indagine che avevano interessato cittadini stranieri, veniva sottoposta a controllo la donna che copriva le vie respiratorie mediante l’uso di una mascherina del tipo FFP2 apparentemente di normale fattura. Alla richiesta di poter verificare il dispositivo di protezione, la stessa, di nazionalità nigeriana, trentenne e residente in provincia di Bergamo, dava il proprio consenso, permettendo di accertare che il manufatto era stato abilmente modificato. In particolare risultava che tra il tessuto interno e quello esterno della mascherina di protezione, era stato precedentemente ricavato un “vano” ove era stato alloggiato un dispositivo elettronico alimentato autonomamente con funzione di microfono. Detto apparecchio risultava essere collegato tramite Bluetooth ad un cellulare a telefonata attiva che la donna manteneva all’interno dei pantaloni indossati. Questo collegamento permetteva ad una terza persona posta all’esterno di udire le domande inserite nella scheda d’esame che venivano lette dall’esaminanda; quest’ultima riceveva la risposta mediante un micro auricolare, delle dimensioni di un led luminoso, inserito nell’orecchio destro. Detto materiale veniva sequestrato e la donna veniva denunciata in stato di libertà per il reato di tentata truffa ai danni dello Stato, per aver aver cercato di superare con metodi fraudolenti l’esame di idoneità tecnica alla guida dei veicoli. Quanto accertato veniva immediatamente segnalato al Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio, dott.ssa Elvira ANTONELLI, che dava direttive d’indagine in merito.
Sondrio, 9 settembre 2021