La paura delle idee: la rassegna sulla censura parte da Baudelaire
Se la censura oggi pare un tema banale e forse di poca attualità, dovremmo iniziare ad osservare meglio ciò che ci circonda. Esiste ancora oggi una forma di censura culturale, politica, ideologica? Quali dinamiche comporta, e soprattutto, che cosa è davvero la censura? Queste sono alcune delle domande di partenza affrontate nella rassegna “La paura delle idee: la censura tra arte e contemporaneità”, nuova iniziativa culturale di tre incontri promossa dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio. Nella serata di giovedì 19 agosto, presso la sala consiliare del Comune di Tirano, si è svolto il primo appuntamento della rassegna affrontando il tema della censura nella letteratura attraverso l’approfondimento della figura di Charles Baudelaire, di cui quest’anno ricorre il bicentenario dalla nascita. A mettere ordine sulle vicende politiche e giudiziarie legate al poeta maledetto, in particolare riguardo la censura di sei poesie tolte dalla sua più famosa raccolta “I fiori del male”, è intervenuto il docente Fabio Scotto, poeta, saggista, traduttore e ordinario di Letteratura Francese presso l’Università degli Studi di Bergamo:
«Cercare di comprendere la censura significa necessariamente calarsi in un periodo storico che sappia interpretarne il senso. Dietro ad una limitazione delle idee, siano esse di carattere politico o poetico, risiede sempre l’incomprensione, la mancanza di un dialogo che invece Baudelaire ha sempre cercato con coloro che lo identificavano come demente e offensivo per la morale pubblica. Baudelaire ha sempre cercato un incontro, appellandosi invece all’intelligenza universale del suo uditorio. La grandezza di un poeta si misura anche con il tempo, e se forse non fosse stato percepito come immorale nella sua epoca tanto da essere censurato, forse oggi non saremmo uno dei più grandi poeti di tutta la modernità».
Presente alla serata anche il Sindaco di Tirano Franco Spada, che ha tenuto a sottolineare l’importanza che iniziative di questo tipo rivestono per la collettività:
«Imparare a capire il presente significa anche osservare con sguardo critico la realtà, osservandola anche negli aspetti che non condividiamo. Limitare il pensiero e bandirlo dal discorso pubblico non significa proteggere i cittadini da idee pericolose, ma significa ritenere la persona incapace di comprendere e discernere da sola ciò che è più giusto per lei. Educare alla cittadinanza attiva è anche questo».
Nella serata è intervenuto anche il Dirigente dell’UST Fabio Molinari, manifestando il suo interesse per questo tipo di attività:
«Il fatto che serate di questo tipo siano accolte con calore e partecipazione, dimostra come l’interesse verso questi temi sia sempre vivo e come vi sia sempre fame di cultura. Proporre la poesia è sempre un’incognita, ma fa piacere rendersi conto che ancora oggi questo genere letterario continui a riscuotere grande apprezzamento».
Nei prossimi giorni verranno comunicate le date dei prossimi incontri della rassegna che svolgeranno il tema della censura nella musica e nel cinema.