Talebani (2): più vicino Kabul

Ma se cade Kabul, se si instaura non un governo ma addirittura un sistema  che importa a noi, dice qualcuno. Non lo diciamo solo noi, non indichiamo solo noi il futuribile che ci attende con due grossi punti interrogativi: terrorismo e droga.

Come avevamo previsto nel nostro articolo dal titolo Talebani obiettivo Kabul. In poche ore (adesso sono le 18.45 del 10 agosto) siamo arrivati ai due terzi. Due terzi del Paese in mano ai talebani. E gli USA? E l'Occidente? E il combinato disposto Russia-Cina? E' stato comunicato che interverrà l'aviazione americana. Le bombe e i missili non fermeranno per niente i talebani. Intanto per un dato storico. Goebbels pensava di spezzare la resistenza inglese a furia di ordigni su Londra. Nel Vietnam sono state rovesciate tante tonnellate di esplosivo quante nella seconda guerra mondiale. Berlino è stata resa al suolo e il conflitto è finito per altre ragioni. In Corea l'apporto aereo è risultato ininfluente. Seconda guerra del Golfo sbloccata solo per la penetrazione nel sistema crittografico di Saddam. In un territorio come quello afghano, con un'estensione più del doppio di quella italiana, con il sistema che vede una sorta di simbiosi fra militanti mujaddin, popolazioni locali, loro ricchezza i papaveri, orografia, non risolveranno la situazione i cruise lanciati contro quelli abituati a sapersi muovere anche solo col fucile.
Situazione quasi disperata perchè occorrerebbe mettersi d'accordo fra chi è direttamente interessato ovvero l'Occidente con la NATO (pericolo terrorismo e diffusione droga), Russia (come a suo tempo per le Repubbliche "in stan"), Cina (fornitrice di droga già al 15%). Una sorta di Union sacrè non per far la guerra ma per imporre la via della diplomazia. Unica via ma impercorribile. E allora? E allora la parola nelle prossime ore, in una con le stelle cadenti, alle bombe che non serviranno a niente, salvo l'aumento del fatturato delle aziende che le fabbricano.
Quando manca la politica......

Alberto Frizziero