"Bologna", 41 anni fa l'abominio

Nostra nota: 41 anni fa noi a Bologna

Oggi 2 agosto si commemora a Bologna la terribile strage di cui quest’anno ricorre il 41° anniversario e nella quale perirono 85 persone. Molti di noi ricorderanno i reportage televisivi e della stampa con le sconvolgenti immagini dell’accaduto: macerie, corpi straziati, devastazione ovunque, il crollo dell’ala Ovest della stazione. L’esplosivo per l’azione terroristica era stato collocato nella sala d’attesa con l’intento di danneggiare il più possibile e destabilizzare il Paese. L’attentato si riconduceva al rigagnolo di sangue che univa molti episodi analoghi di quel tempo ed ascrivibili probabilmente alla stessa matrice: terrorismo nero; brigate rosse o altri gruppi eversivi.
Non possiamo dimenticare il treno Italicus (notte tra il 3 e il 4 agosto 1974, 12 vittime), la strage di piazza Fontana (1969); la strage della Loggia (1974) etc..
Oggi nonostante i recenti progressi che promettono chiarezza e finalmente verità su una delle vicende più tragiche e oscure della nostra storia recente rimane il dolore per le vittime e i sopravvissuti che hanno, soprattutto se giovani ai tempi dei fatti, vissuto un’esperienza traumatica indelebile.
Spesso e non a torto vengono formulate critiche impietose circa la maturità democratica o il senso della legalità di alcuni Stati considerati per svariati motivi poco progrediti sul fronte dei diritti civili. Eppure quello che è accaduto in Italia non apparterrebbe alla configurazione di una nazione salda nelle sue istituzioni e integra. Anche adesso tanti aspetti similari alle vicende descritte vengono taciuti e i reali mandanti delle stragi rimangono ignoti.
Il CNDDU propone di ricordare la strage di Bologna nelle scuole come tappa drammatica della nostra storia politica, inserendone la complessità storico-sociale in un percorso di Educazione civica rivolto alle scuole secondarie di secondo grado.
L’hashtag della giornata è #2agosto1980nelricordo
“È stato il decennio della partecipazione civile e delle riforme, ma anche quello delle vittime e dei carnefici. Oltre il silenzio e la nostalgia, l'esito di quegli anni è alla radice di un male italiano: la nostra condizione di democrazia in condominio tra partiti senza fiducia e cittadini senza rilevanza.” (Giovanni Moro, Anni Settanta, Einaudi, 2007)

prof. Romano Pesavento presidente CNDDU
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Nostra nota
allora fummo subito a Bologna, guidando la delegazione ufficiale di Sondrio nell'imponente raduno di popolo dell'indomani rispetto all'attentato. Pesantissimo il tributo di vite umane tale da far pensare alla dimensione dell'evento come al servizio di un obiettivo pesantissimo. Tanto pesante da esser perfino riuscito a dribblare le ricerche, a impedire la parola fine per Giustizia raggiunta. C'è qualcosa che sfugge ma conforta la dichiarazione della signora Ministro di Grazia e Giustizia che la polvere, quella che offusca la vista, si sta un po' diradando. (a.f.)

 

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