In Gazzetta Ufficiale le nuove regole per il bilancio idrico dei bacini. Intanto in Val d'Aosta approvato lo schema del piano di tutela delle acque Ci sono anche i criteri per la definizione del minimo deflusso vitale

Ci sono anche i criteri per la definizione del minimo deflusso vitale

linee guida per Il
bilancio idrico dei bacini


Un decreto del Ministro dell'Ambiente, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, definisce le linee guida per la
predisposizione del bilancio idrico dei bacini, comprensive dei
criteri per il censimento degli impieghi in atto della risorsa
idrica e per la definizione del minimo deflusso vitale.

Per
bilancio idrico s'intende la comparazione in un determinato
periodo di tempo tra le risorse idriche disponibili, o
reperibili, in un bacino superficiale o sotterraneo e i
fabbisogni necessari per i diversi usi. La valutazione
dell'equilibrio del bilancio idrico è finalizzata quindi alla
tutela quantitativa e qualitativa della risorsa in modo da
consentire un consumo idrico sostenibile a da concorrere al
raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale definiti
nel Piano di tutela delle acque.

I parametri necessari a compiere il bilancio idrico sono quelli
riferiti ad alcuni elementi conoscitivi di base: individuazione
dei corpi idrici superficiali, individuazione di quelli
sotterranei e perimetrazione dell'area. Vanno inoltre acquisiti
i dati relativi all'afflusso pluviale e nevoso, alle
infiltrazioni, all'evaporazione, alle risorgive, a eventuali
deflussi provenienti da altri bacini, allo scambio tra corso
d'acqua e falda. Va inoltre compiuta una analisi dei fabbisogni
idrici, distinti tra i settori principali di utilizzazione: uso
potabile e civile non potabile; uso agricolo, uso industriale,
uso idroelettrico, altri impieghi e vanno applicati gli
opportuni criteri per il censimento delle utilizzazioni in atto
attraverso un'attività di monitoraggio compiuta dalle autorità
competenti per identificare volume e quantità dei prelievi e
delle restituzioni di acqua. Tutte le informazioni vanno
trasmesse alla Regione di competenza e all'Autorità di bacino
con cadenza almeno annuale.

Il provvedimento inoltre stabilisce i criteri per la definizione
del deflusso minimo vitale, la portata istantanea cioè da
determinare in ogni tratto omogeneo del corso d'acqua che deve
garantire oltre alla salvaguardia delle caratteristiche fisiche,
anche il mantenimento delle specie caratteristiche dell'area e i
suoi aspetti naturalistici, in considerazione delle eventuali
pressioni antropiche.

VAL D'AOSTA: APPROVATO SCHEMA DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
La Giunta della Valle d'Aosta ha approvato lo schema di Piano
regionale di tutela delle acque. Lo ha comunicato in una nota
l'assessore regionale al Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche,
Alberto Cerise. "Il Piano di tutela delle acque - dice Cerise -
rappresenta il più importante atto di programmazione nel settore
delle risorse idriche valdostane dagli anni '80, costituendo una
prima attuazione del progetto di Piano delle acque approvato
dalla Giunta regionale nel febbraio del 2003". Lo schema di
Piano definisce gli obiettivi di qualità ambientale dei corsi
d'acqua superficiali e sotterranei valdostani, oltre agli
interventi volti a garantire il loro raggiungimento o
mantenimento e alle misure di tutela qualitative e quantitative
tra loro integrate e coordinate per bacino idrografico. "La
versione del Piano adottata dalla Giunta regionale - prosegue
l'assessore - è stata definita uno schema in quanto si ritiene
opportuno promuovere la partecipazione di tutti i soggetti
pubblici e privati alla formazione del Piano regionale di tutela
delle acque, favorendo nei prossimi mesi la presentazione di
osservazioni sul documento da parte di tutti coloro che sono
interessati, prima del suo esame da parte del Consiglio
Regionale nella prossima primavera".

CS



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