Sondrio. Grande opera: riqualificazione ex OPP al Moncucco

Regione Lombardia ha messo a disposizione 15 milioni di euro. Nostra nota

SONDRIO. PRESENTATO PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELL'EX OSPEDALE PSICHIATRICO, DA REGIONE 15 MILIONI DI EURO. SERTORI: RIGENERAZIONE DELL'AREA FAVORIRÀ LA QUALITÀ DELLA VITA

(LNews - Milano, 27 apr) Presentato oggi a Palazzo Lombardia il progetto di riqualificazione dell'ex Ospedale Psichiatrico di Sondrio. Un progetto per cui Regione Lombardia ha messo a disposizione 15 milioni di euro. Si tratta di una somma che fa parte dei 170 milioni di euro di risorse regionali destinate alle strategie di rigenerazione e sviluppo nelle aree urbane, puntando alla inclusione sociale delle popolazioni più fragili e con l'obiettivo di ridurre le disuguaglianze materiali e immateriali.

COLLABORAZIONE CON IL POLITECNICO DI MILANO - Sono 12 i Comuni che saranno interessati dagli interventi oggetto della Manifestazione di interesse coordinata da Regione Lombardia in collaborazione con il Politecnico di Milano presentati dal presidente Attilio Fontana insieme all'assessore regionale agli Enti locali, montagna e piccoli comuni Massimo Sertori e ai sindaci dei territori coinvolti.

SEGNO CONCRETO DI ATTENZIONE - "Regione Lombardia mette in campo 170 milioni di euro - ha sottolineato il presidente Fontana - per dare un segno concreto di attenzione ai territori e ai Comuni e, generale, ai temi dello sviluppo sostenibile e della coesione sociale".

PIANO STRAORDINARIO DI RISORSE - "In un momento in cui il nostro Paese sta provando a disegnare il proprio futuro con un Piano davvero straordinario di risorse - ha proseguito Fontana - Regione Lombardia vuole fare la sua parte e mettere a disposizione una cifra importante di risorse europee (fondi FESR e FSE+) per affrontare alcuni temi che saranno centrali proprio per il nostro futuro con concretezza e senso di responsabilità".

SINERGIA TRA FONDI UE PER RIGENERAZIONE URBANA E COESIONE SOCIALE - "L'elemento di novità - ha rimarcato il governatore - consiste nell'aver saputo fare sinergia tra Fondi europei diversi e utilizzarli insieme ai Comuni condividendone gli obiettivi strategici con un filo conduttore che va in una doppia direzione: recuperare, ricucire parti delle città dove ci sono aree che possono essere rigenerate e interventi di coesione sociale".

REGIONE ANTICIPA RIPARTO RISORSE UE - In particolare, Regione Lombardia anticipando la formalizzazione a livello nazionale delle risorse europee ha deciso di destinare 150 milioni del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) oltre a 20 milioni del Fondo sociale europeo (FSE) per strategie di sviluppo nelle aree urbane. Sono risorse riferite alla programmazione ordinaria e non del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che l'Italia deve presentare alla Commissione europea nell'ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19.

SERTORI: COINVOLTI I COMUNI CAPOLUOGO E QUELLI SOPRA I 50.000 ABITANTI- "La manifestazione d'interesse sulle aree urbane con finalità alla coesione sociale, rivolta ai comuni capoluogo e i comuni sopra i 50.000 abitanti - ha evidenziato l'assessore Sertori - si inserisce nel solco di una strategia che il presidente Fontana ha delineato a partire dall'aprile dello scorso anno, quando in piena pandemia fu concepito il 'Piano Lombardia' che ha finanziato, sui 3 miliardi, i primi 400 milioni a comuni e province, per realizzare opere attese da anni sui territori, scelte direttamente dai Sindaci".

"Ad oggi - ha precisato l'assessore - sono oltre 3000 i cantieri partiti, oltre 400 già terminati. Tali finanziamenti non solo hanno consentito la realizzazione di importanti opere, ma hanno dato ossigeno ad un comparto importante come quello dell'edilizia dando un aiuto concreto ai lavoratori".

VALORIZZARE LA QUALITA' DELLA VITA - "In questa direzione - ha detto ancora - volgerà la programmazione 21/27 sulle aree interne, aree marginali che certo devono recuperare un gap sui servizi ma che hanno insito una qualità della vita e della comunità che è stata riscoperta. Allo stesso modo questa importante progettualità si pone l'obiettivo strategico di recupero urbanistico, ma finalizzato a migliorare le condizioni di comunità, in particolare ai più fragili".

RECUPERO DELLE STRUTTURE NON UTILIZZATE DELL'EX O.P. - Il complesso comprende oggi strutture non utilizzate o sottoutilizzate. La strategia prevede la riqualificazione di più padiglioni da destinare a funzioni diverse. In particolare, si prevede la realizzazione di un polo sociosanitario, di una struttura per cohousing SAS e di un ostello. È prevista, tra l'altro, la valorizzazione delle aree verdi e la realizzazione di un parcheggio interrato da 100 posti.

L'ASSESSORE: UN OTTIMO PROGETTO PER LA CITTÀ -"La zona del Moncucco - ha sottolineato in relazione al progetto di Sondrio l'assessore Sertori - è da decenni che è in uno stato di degrado. Con questo progetto recuperiamo l'area, introducendo fondamentali valenze sociali e sociosanitarie. Tanto più importanti quando ci si trova in condizioni di grande criticità come quelle generate dalla pandemia. Creare spazi perché l'uomo possa lavorare e interagire in comunità migliora la qualità della vita dei singoli e si rivela d'aiuto, in particolare, per le fasce più deboli. Questo progetto di rigenerazione urbana, per cui faccio i complimenti al sindaco di Sondrio e alle tante associazioni che vi hanno collaborato, va in questa direzione e non può che riscontrare i favori della Regione".

IL SINDACO SCARAMELLINI: SI RICUCE FERITA APERTA DA 40 ANNI - "Si tratta di un'occasione straordinaria - ha sottolineato Marco Scaramellini, sindaco di Sondrio - per ricucire una ferita nella città di Sondrio aperta da più di 40 anni. Con il Monte Salute interverremo su un'area già edificata, con opere di rigenerazione dei fabbricati con integrazione dei servizi, anche per l'istruzione. Per questo ringraziamo la Regione per questa collaborazione importante e per il metodo scelto che ha favorito il confronto".

DAGLI ANZIANI AI GIOVANI - La strategia messa a punto si propone di portare benefici a più categorie di persone. Innanzitutto a chi ha diverse disabilità e competenze. Poi ad anziani, famiglie e care giver familiari e professionali. Quindi a professionisti provenienti da altre regioni, in cerca di casa per uno o più anni per ragioni lavorative. Punta, inoltre, a offrire soluzioni per madri e padri soli con necessità di ricostruire la propria vita, per giovani in formazione post diploma e per giovani che necessitano di supporto per iniziare la propria attività lavorativa.

IL MONTE SALUTE NEL DETTAGLIO - Dei 15 milioni di euro previsti, il progetto prevede la destinazione di 13.933.000 euro ad azioni materiali e di 1.067.000 euro ad immateriali. Tra le prime figurano Polo sociosanitario e servizi integrati con componenti sanitarie, sociosanitarie e sociali finalizzate a ricomporre filiere disperse. Per il Cohousing vi saranno appartamenti di piccole dimensioni prive di barriere architettoniche e la disponibilità di spazi comuni per favorire relazioni e cooperazioni. L'Ostello sarà una struttura ricettiva 'low cost' per turismo di breve durata. Sarà anche possibile sede di piccolo museo/biblioteca archivio storico, gestito in collaborazione con Albergo Etico, per inserimento lavorativo soggetti fragili. Per il Polo scolastico, l'Istituto sarà presumibilmente operativo dall'anno 2024-2025. Per il parco è prevista la rigenerazione complessiva, con realizzazione aree parco giochi inclusivo, zona coltivazione e giardino botanico. Infine, per quello che riguarda la Chiesetta e gli edifici minori sono previste la rigenerazione della Cappella dell'ex Ospedale Psichiatrico e la ristrutturazione di piccoli fabbricati per realizzazione servizi. (LNews)

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Nostra nota: 40 anni fa, quando avrebbero dovuto insediarsi a Sondrio gli Alpini

L'assessore Sertori ha evocato il degrado della zona da ormai 40 anni ed è l'occasione di portare a conoscenza l'occasione che si era presentata allora, purtroppo sfumata.
Il Comune di Sondrio era stato contattato perchè lo Stato Maggiore doveva individuare un luogo in zona centrale delle Alpi quale sede di un reggimento Alpini. La loro scelta era caduta su Sondrio ed in particolare sulla sua piana sino al confine con Montagna. Approfondita la questione la risposta della Giunta fu negativa per due ragioni. La principale riguardava l'impatto del numero degli Alpini, circa 3000, su una città di poco superiore ai 20.000 abitanti (si provi a pensare di avere al pomeriggio e prima serata poco meno di 3000 ragazzi). La seconda l'impatto sul territorio, essendo prevista una zona militare di circa 150 ettari. L'idea non era però stata abbandonata del tutto tanto che Sondrio fu sede della Brigata Orobica e l'anno dopo della Taurinense dislocando reparti e gruppi tra il Resegone e le vette dell'Alta Valle. Vi furono altri contatti e incontro con il Generale responsabile con altra scelta ridimensionata sì ma migliore anche per i militari in quanto ottenevano il risultato anche solo con un battaglione e con grande risparmio. Si erano congiuntamente valutati tutti i dettagli pervenendo a una soluzione positiva proprio nella zona del Moncucco, parte a nord con il fabbricato progettato a fine anni '60 dall'ing. Negri. Il Battaglione con 300 Alpini e con i mezzi di servizio avrebbe trovata confortevole caserma. Il giudizio della Giunta era stato positivo in particolare poi per due aspetti. Intanto la consistenza all'incirca equivalente a quella che era la consistenza della Leva provinciale per cui i coscritti avrebbero potuto svolgere il servizio militare qui. In secondo luogo ci sarebbe stato l'apporto in manifestazioni di vario tipo ed anche – tocchiamo ferro – in situazioni legate al maltempo.
Era sul tavolo l'ipotesi di un cambio della parte al Moncucco con il Castello Masegra con i primi passi tra Ministeri già avviati. Al Comune – con disponibilità a fare l'operazione con la Provincia che prima della Riforma sanitaria era la proprietaria dell'OPP e zona - questo punto toccava rilevare la parte “Alpini”.
Non se n'è fatto niente. La Riforma sanitaria, la Regione, l'USL, un mix burocratico da far invidia all'UCAS (il ben noto Ufficio Complicazioni Affari Semplici), tutto cospirò contro, persino non accogliendosi la soluzione formale che il Comune aveva prodotto. Va detto però che se c'è da recriminare per l'eccessivo rigore dei funzionari colpa c'è anche di chi aveva scritto leggi, regolamenti, circolari.
Così 40 anni fa, una occasione persa (no, non persa ma fatta perdere).
f.

 

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