“Scuole dell'infanzia e asili nido strategici per la rinascita dei piccoli borghi di montagna”
Per contrastare la crisi demografica che colpisce soprattutto le aree più periferiche, è
necessario investire sulla formazione e sui servizi per l’infanzia. Le scuole e gli asili devono
essere diffusi capillarmente su tutto il territorio, perché rappresentano presidi di grande
importanza per la vita delle comunità che abitano nelle zone montane e rurali. Uncem
Lombardia vuole sostenere le amministrazioni locali dei piccoli centri nella realizzazione di
interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico. Recentemente, il Ministero
dell’Istruzione e il Ministero dell’Interno, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e
delle Finanze e con il Dipartimento per le politiche della Famiglia, ha messo a disposizione degli
enti locali, tramite uno specifico bando, circa 700 milioni di euro per la messa in sicurezza, la
ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione o la costruzione di edifici per asili nido,
scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia. Circa il 60% di queste risorse
è dedicato alle aree periferiche del paese. Sono numerosi quindi i comuni montani e le
comunità montane lombarde che potranno beneficiare di questi contributi per la realizzazione
di progetti a favore degli edifici scolastici presenti sul territorio. “Nelle aree interamente
montane, come la provincia di Sondrio, è fondamentale che le famiglie che vivono lontane dai
centri urbani di maggiori dimensioni possano fare affidamento, anche nei paesi più piccoli, su
scuole dell’infanzia ed asili nido. Si tratta di servizi essenziali per contrastare lo spopolamento
dei borghi rurali e che consentono ad entrambi i genitori di dedicarsi senza preoccupazioni alla
propria attività professionale”, dichiara Tiziano Maffezzini, presidente di Uncem Lombardia. Il
bando del Ministero, infatti, prevede una dotazione finanziaria di 280 milioni di euro (di cui 168
milioni riservati alle aree periferiche) per la riqualificazione degli asili nido; 315 milioni (di cui
189 milioni per le aree periferiche) per le scuole dell’infanzia; 105 milioni (di cui 63 milioni
riservati alle aree periferiche) per la realizzazione di centri polifunzionali per i servizi alle
famiglie. “Supportare i piccoli borghi montani nella riqualificazione e nella creazione di strutture
per la cura dell’infanzia è importantissimo, perché consente a queste realtà di attrarre, con
servizi a favore delle giovani famiglie, nuovi abitanti. La pandemia ci ha infatti insegnato che,
grazie anche alla diffusione dello smart working, un numero sempre maggiore di giovani coppie
e famiglie decide di abbandonare le aree urbane e di trasferirsi in contesti più piccoli, per una
vita dai ritmi più lenti e vicina alla natura”, conclude Maffezzini. Uncem e Uncem Lombardia
sono pronte a fare la loro parte, adoperandosi perché la politica riconosca l’importanza delle
scuole per l’infanzia e dei servizi per le giovani famiglie per la rinascita dei piccoli centri rurali e
di montagna. – 27 marzo 2021 -