CINEMA: AL VERTICE DELLA TENSIONE
Ritorna Jack Ryan, il celeberrimo analista della C.I.A. i cui
indimenticabili panni furono vestiti da Alec Baldwyn e di
seguito magistralmente da Harrison ford, ma questa volta
l’analista più famoso del mondo ha il faccino pulito e giovane
di Ben Affleck.
Ritorna Phil Adlen Robison, che a dieci anni di distanza dai
“signori della truffa”, infila un thriller inizialmente noioso e
prevedibile, ma destinato a salire di livello e tensione nella
seconda parte, grazie ad un formidabile “coup de theatre” di
straordinaria attualità e quindi di straordinario impatto,
condito da effetti speciali curati come solo a Hollywood sanno
fare.
Positiva senza discussioni anche la prova di Morgan Freeman, che
rende altrettanto nella versione italiana, doppiato con cura e
passione da Renato Mori (voce di James Earl Jones oltre a
Freeman).
Nel complesso la sceneggiatura è buona, il film nonostante parta
tardi desta interesse fino alla fine, e si nota qualche
apprezzabile finezza stilistica, come il “Nessun Dorma” i cui
applausi finali si legano alla firma dei presidenti...anche se,
in fondo in fondo, il cuore non manca di fare un pensierino a
Mr. Ford.
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Mirko Spelta
Per comunicazioni all'autore della recensione:
ginodilegno@inwind.it
GdS 8 IX 2002
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