Zona rossa ma era arancione. Interrogazione inConsiglio

I  consiglieri Iannotti e Songini hanno presentato una interrogazione che verrà discussa nel prossimo Consiglio Comunale del 29 gennaio sulla questione oggetto di violentissime polemiche tra Regione e Governo per avere avuto i lombardi colore rosso quando avrebbe dovuto esserci quello arancione, ossia minori restrizioni. Il testo:

PREMESSO CHE

nell’ambito dell’emergenza Covid-19, dallo scorso 17 gennaio la Lombardia è stata posta in zona rossa sulla base dei dati forniti quattro giorni prima all’Istituto Superiore di Sanità (il principale centro di ricerca, controllo e consulenza tecnico-scientifica in materia di sanità pubblica in Italia) da parte di  Regione Lombardia. La decisione, presa con Ordinanza del Ministro della Sanità del 16 gennaio, era frutto del monitoraggio settimanale dell’I.S.S. che il 15 gennaio aveva assegnato alla Lombardia una stima dell’Rt (che sintetizza la probabilità di contagio) a 1,4.
il 7 gennaio scorso i tecnici dell’Istituto Superiore della Sanità, notando un anomalia nei dati ricevuti da Regione Lombardia, hanno inviato un’email all’assessorato welfare della Lombardia nella quale si invitavano i tecnici della regione a controllare i dati trasmessi; a questa email non è seguita risposta,  e venerdi 15 gennaio l’Rt è schizzato a 1,4;
dallo scorso 17 gennaio, giorno in cui la nostra regione è entrata in zona rossa,  la Giunta lombarda ha  criticato la scelta, prima con le parole del Governatore Fontana che aveva definito la zona rossa “una punizione che non ci meritiamo”, aggiungendo che “c’è qualcosa che non funziona nei conti che vengono fatti” per determinare il colore delle regioni,  poi con il ricorso al Tar contro la decisione del Governo.
il 18 gennaio  scorso con un comunicato stampa il Sindaco Scaramellini chiedeva di evitare: ”il balletto di aprire e chiudere, di colorare le zone sulla base di dati non aggiornati”, affermando che  il presidente Attilio Fontana aveva fatto bene a chiedere che la zona rossa venisse rivista.
il 19 gennaio scorso, l’assessorato welfare della regione invia all’I.S.S. un’email con la quale si richiedeva che venisse eseguito un calcolo dell’indice Rt recependo le modifiche definite a livello tecnico relative ai conteggi dei pazienti guariti e deceduti. E’ la prima richiesta della Lombardia, che riconosce come qualcosa sia cambiato nei dati inseriti nel database. Per il periodo tra il 15 e il 30 dicembre (sul quale si è calcolato l’Rt del 15 gennaio) Regione Lombardia ha rettificato il numero dei casi sintomatici e asintomatici. Così le persone che hanno avuto i primi sintomi in quei 15 giorni sono passate da 14.180 a 4.918. Un bel salto, che fa scendere l’Rt medio da 1,4 a 0,88.
nella giornata di ieri, molti Sindaci dei comuni capoluogo delle province lombarde hanno chiesto ufficialmente conto a Regione Lombardia su quanto accaduto. 

VISTA:
la comunicazione del 22 gennaio 2021 con la quale  Regione Lombardia: “tenuto conto della integrazione nel flusso dati trasmesso mercoledi 20 gennaio rispetto al flusso trasmesso mercoledi 13 gennaio” ha chiesto alla “Cabina di regia per il monitoraggio del livello di rischio” (organismo tecnico)  la rivalutazione dell’indice Rt sintomi per la settimana N. 35 (dal 24 al 31 gennaio), ora per allora.
l’Ordinanza del Ministro della Salute del 23 gennaio che, alla luce del nuovo indice Rt che passa a da 1,4 a 0,88, fa ritornare Regione Lombardia nella zona arancione dal 24 gennaio.
PRESO ATTO CHE:
     -    questa grave inadempienza da parte di Regione Lombardia ha causato ripercussioni pesanti al tessuto economico della nostra città, alla socialità, senza parlare dei danni educativi subiti dai ragazzi in seguito all’interruzione del percorso scolastico in presenza.
     -   Confcommercio Lombardia ha quantificato una perdita di 600 milioni di euro subita dal commercio lombardo per la sola settimana di impropria chiusura dal 17 al 23 gennaio.
SI CHIEDE al Sindaco
-   se ha inoltrato ufficialmente richiesta di chiarimenti a Regione Lombardia, così come hanno fatto  molti Sindaci dei comuni capoluogo delle province lombarde;
-   se non ritiene di farsi parte attiva nei confronti di  Regione Lombardia per chiedere:
a)  di rendere trasparenti e aperti a tutti i dati relativi al contagio;
b) una verifica dei dati comunicati all’I.S.S. dal 12 ottobre scorso per accertarsi se l’errata comunicazione dei dati effettuata da parte di Regione Lombardia abbia gonfiato l’indice Rt solo per la scorsa settimana o anche per quelle precedenti il periodo natalizio.
Sondrio, 26 gennaio 2021
                                                                       I Firmatari: Michele Iannotti e Roberta Songini

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Nostra nota
Noi l'abbiamo scritto altra volta tempo fa non però in campo sanitario ma il ragionamento è lo stesso. C'è polemica. Regione messa in stato si accusa. Difesa anche con ricorso al TAR. Come diceva un autorevole rappresentante dei 5 stelle in una trasmissione di LA7 ci Myrta Merlino, e condividiamo, chiunque oggi abbia ragione si distinguino le responsabilità tra livello politico e livello tecnico. L'errore che ha portato al color rosso i lombardi va analizzato, trovando il responsabile, e la motivazione dell'errore per elementare ragione di rispetto dei cittadini i quali non devono perdere fiducia nelle Istituzioni e nelle strutture operative (red)

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