Una lombarda (Bergamasca) Miss Italia nel Mondo
 Nata il 22 ottobre 1984 nelle Bahamas da mamma filippina e padre 
 lombardo, i suoi nonni paterni sono della provincia di Bergamo, 
 Mara risiede attualmente in Svizzera. Ha studiato come impiegata 
 di commercio e sogna di diventare manager nel campo del 
 marketing in caso non dovesse sfondare nel mondo dello 
 spettacolo. Mara parla inglese, francese e tedesco. Tra i 
 programmi italiani che preferisce c’è “Uomini e Donne”: il suo 
 ragazzo è stato tra l’altro uno dei protagonisti della 
 trasmissione della De Filippi.
 “Ci siamo incontrati in una discoteca svizzera – racconta -. E’ 
 stato un vero colpo di fulmine”. Mara è anche una brava donna di 
 casa: “amo cucinare, imparare sempre nuove ricette e prendermi 
 cura della casa”. Si definisce una ragazza “solare e socievole”.
"Gli occhi ringraziano per tanta bellezza"
 "Gli occhi ringraziano per tanta bellezza. Sono venuto qui come 
 ex calciatore e ragazzo che vuole vedere tutti i giorni e in 
 tutto il mondo tante belle ragazze così piene di voglia di 
 vivere e di allegria": così Diego Armando Maradona ha esordito 
 all'incontro con la stampa a Salsomaggiore Terme, dove ha 
 presieduto la giuria per Miss italia nel Mondo 2005, in 
 diretta su Raiuno. "Siamo felici di averti qui", ha detto il 
 Patron del Concorso Enzo Mirigliani. "Per noi è un piacere 
 vederti in forma con questa nuova luce negli occhi", ha aggiunto 
 la figlia Patrizia. Maradona ha ringraziato gli organizzatori 
 dell'evento e Raiuno per l'invito a "questo evento 
 straordinario", dedicato alle figlie e nipoti di nostri 
 connazionali residenti all'estero. Il criterio con cui 
 individuerà la vincitrice? "Duro scegliere la migliore" 
 risponde, riconoscendo che è però senz'altro più difficile 
 rifare un gol come quello segnato contro l'Inghilterra in 
 occasione dei Mondiali Messico '86. "Di quei gol se ne fa uno 
 ogni 100 anni", spiega. Qual è la prima cosa che guarda in una 
 donna?
 "Gli occhi – risponde sorridendo – e poi più giù…, e da dietro i 
 capelli".
 Il "Pibe de oro" dispensa sorrisi e cita in 
 continuazione le due adorate figlie Djalma e Giannina. Si 
 adombra solo all'ennesima domanda su quel figlio mai 
 riconosciuto e ribattezzato Maradona jr, protagonista quest'anno 
 del reality Campioni. "Io ho solo due figlie", risponde secco. Ma 
 con Maradona la cosa più naturale è parlare di
 calcio: "Tra i giovani mi entusiasma Lionel Messi, del 
 Barcellona, argentino come me. E' divertente vederlo giocare", 
 dice investendolo come erede. Definisce "un grande onore" la 
 possibilità di insegnare calcio ai bambini della scuola di 
 Salvatore Bagni a Cesenatico. Tra le gioie più grandi della sua 
 travagliata vita cita "il primo scudetto del Napoli", mentre 
 sorride alla
 domanda: "E' più forte Maradona o Ronaldo?" e risponde con una 
 battuta:
 "Mia madre dice che sono più forte io, ma Ronaldo è una 
 grandissimo calciatore e una grande persona". Lo incalza Carlo 
 Conti: "Anche la mamma di Ronaldo dice che sei più forte 
 tu!".Innamorato di quella Napoli che l'ha trasformato in una 
 leggenda, l'ex fuoriclasse argentino ribadisce il suo amore per 
 i tifosi partenopei e auspica una rapida risalita in serie A 
 della sua squadra del cuore. E racconta un aneddoto: 
 "L'Argentina è piena di italiani. I napoletani vanno a casa di 
 mia madre per chiedere una cartolina, un autografo o un 
 pallone".
 Il prossimo 30 ottobre allo stadio San Paolo di Napoli si terrà 
 finalmente la sua partita di addio al calcio giocato, un 
 appuntamento rimandato per anni a causa dei suoi gravi problemi 
 di salute. Nonostante l'infortunio al ginocchio, forse Maradona 
 non ricorrerà più ad un intervento prima di quella data: 
 "Giocando con i bambini, non ho avvertito dolore", spiega.
 Alle 
 domande dei giornalisti sull'opportunità di ridimensionare gli 
 ingaggi dei giocatori, risponde: "Forse il calcio è diventato 
 troppo ‘monetario', ma a me sta bene che i grandi calciatori 
 guadagnino tanto. Se non ci fossero campioni e grandi club la 
 gente non andrebbe più allo stadio…Oggi si pensa ai soldi, ma è 
 sempre importante andare in campo con la passione e la voglia di 
 vincere".
 I giornalisti locali chiedono un'opinione su Gilardino e il 
 Parma, che ha rischiato la retrocessione in serie B: "E' un 
 grandissimo goleador, ma il Parma non è la squadra adatta per 
 uno come lui". Appena nominato vicepresidente del Boca Junior, il 
 campione spera in una proficua collaborazione tra calciatori e 
 dirigenti: "Non mi piacciono quei calciatori che fanno i 
 dirigenti e dimenticano di essere stati giocatori. Ce ne sono 
 tanti nell'ambito della Fifa", conclude.
CS
 
 GdS 10 VII 2005 - www.gazzettadisondrio.it
