Seconda e terza Media da domani possono tornare in aula
Con il passaggio della Regione Lombardia da zona “rossa” ad “arancione” anche gli studenti
della provincia di Sondrio di seconda e terza media, da lunedì 30 novembre, potranno
tornare alla didattica in presenza nelle proprie aule. In vista di tale importante
appuntamento Regione Lombardia, in collaborazione con l'Ats della Montagna e l'Asst
Valtellina e Alto Lario, ha programmato uno screening tramite test antigenici rapidi su base
volontaria che coinvolgerà 1.082 ragazzi e 217 docenti degli Istituti comprensivi dei Comuni
di Livigno, Bormio, Chiavenna e Morbegno.
«Sono molto compiaciuto del fatto che si sia deciso, in via sperimentale, di offrire la possibilità
agli studenti di seconda e terza media di alcuni Comuni particolarmente popolosi della nostra
provincia di effettuare su base volontaria il cosiddetto “tampone rapido”, quale importante
attività di prevenzione e controllo dell’epidemia – dichiara il Dirigente Ust, Fabio Molinari –.
Credo si tratti di un ulteriore passo avanti nelle attività di monitoraggio per il quale ringrazio
Regione Lombardia, in particolare l’assessore Massimo Sertori che si è speso molto per riservare
una particolare attenzione alle nostre scuole, e i Direttori Generali di Asst e Ats della Montagna,
Tommaso Saporito e Lorella Cecconami. Spero che il miglioramento della situazione
epidemiologica che ha determinato il passaggio della Regione in zona “arancione” possa
progressivamente procedere in modo da riportare in classe anche i ragazzi delle scuole
superiori, magari dopo Natale».
Garantire al più presto un ritorno alla didattica in presenza anche per gli studenti delle scuole
secondarie di secondo grado è per tutti una necessità che deve tuttavia fare i conti con diversi
fattori che, secondo il Dirigente Molinari, difficilmente possono conciliarsi con lo svolgimento
delle lezioni il sabato e la domenica. «Credo che riuscire a mettere in pratica l’ipotesi avanzata
dal Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, comporti delle difficoltà anche
oggettive legate, ad esempio, alla spesa per il riscaldamento degli ambienti scolastici, oltre a
possibili problematiche relative a quanto previsto nel CCNL del personale docente rispetto ad un
eventuale impegno nei giorni festivi. Tuttavia apprezzo che il Ministro abbia voluto dare un suo
contributo ad un dibattito che sicuramente sarà ancora lungo e che toccherà alla politica gestire
con tutte le difficoltà che la situazione attuale ha creato», conclude Molinari.