Poco più di trenta quadri
Poco più di trenta quadri
di
Maria & Enrico Marotta
Paolo Veronese - La Mostra - Dicono di lui - Percorso mirato -
Informazioni generali e servizi essenziali
PAOLO
VERONESE
Quando l’Inquisizione voleva condannarlo per eresia per aver
inserito nel suo dipinto L’Ultima Cena , diventato poi Convito
in casa Levi, Paolo Veronese, uno dei grandi pittori del
Cinquecento veneziano (nato a Verona nel 1528, trasferitosi a
Venezia già nel 1551 a 23 anni, quindi vissuto e morto in città
nel 1588) si difese così: “"Nui pittori si prendiamo la licenza
che si prendono i poeti e i matti".
Dovette, per forza, apportare solo piccole modifiche e… cambiare
il titolo del quadro (Tribunale dell’Inquisizione di Venezia,
Verbale dell’udienza del 18 luglio 1573 rinvenuto negli archivi
veneziani), per continuare ad esercitare il suo bellissimo
mestiere di artista di cose immaginifiche.
A quel tempo erano tanti i grandi pittori, però ciascuno con uno
stile proprio e differenziato, sicché se si vedeva un quadro del
Tintoretto, subito lo si individuava, come pure quelli del
Canaletto.
LA MOSTRA
Paolo Veronese, ricco di idee e di arguta intelligenza, fu il
pittore in do minore del tempo, però ricchissimo di verve
creativa che manifestò in molte sue opere che oggi testimoniano
la sua colorata e delicata grandezza.
Infatti, nel Salone delle feste del Museo Correr e tre piccole
sale per la prima volta adibite a sede espositiva vi sono poco
più di trenta suoi ottimi dipinti che mettono in luce sia alcuni
suoi capolavori che dei suoi inediti.
I capolavori - provenienti
da collezioni e musei d'Europa e Stati Uniti - formano
prevalentemente un corpus di immagini realizzate dal pittore tra
gli anni Settanta e Ottanta del sedicesimo secolo e tratte dal
mito, visioni favolose che esprimono straordinaria sensualità ed
emotività. La sua pittura spesso é specchio di celebrazioni,
splendori, banchetti e manifestazioni del potere che danno forza
e smalto al mito di Venezia nel mondo dell'epoca.
Abbondano i colori, le ardite scenografie, i ritratti olimpici
dei protagonisti e committenti. Il suo erotismo soft, mai
disturbante lo ritroviamo nelle scene amorose e mitologiche,
dove l'allegoria diventa spazio culturale per tramandare
immagini e figure che attraversano il tempo e diventano eterne.
Ci soffermiamo, così davanti alla "Giustizia", alla "Pace", alla
"Costanza", al “Buon Governo”, ma anche davanti ai mitici
ritratti: la celeberrima "Bella Nani" (dal Louvre), l'
"Autoritratto dell'Hermitage di San Pietroburgo, il "Ritratto di
Alessandro Contarini" (da Dresda), i magnifici ritratti di
"Gentiluomo seduto", o di "Gentiluomo in pelliccia di lince".
Spiccano le tele di "Atalanta e Meleagro" (da Boston), "Il ratto
d'Europa" (è una tela “immensa” e stupefacente per i
particolari), "Giuditta e Oloferne" (terribile Giuditta che ha
l’aspetto pacioso di un’opulenta veneziana).
La mostra ha per titolo "Miti, ritratti, allegorie", che
presenta il pittore di quieta sensualità, di armonioso erotismo,
dal colore brillante. Prevalgono le scene mitologiche e amorose,
trattate con abile teatralità: velluti e damaschi, corazze e
sete, mantelli al vento, perle, argenti e porpora, gioielli,
cammei, sommità piumati. Si percepisce l'alito di una libertà
che scavalca i soggetti, rendendoli puri pretesti per una magica
allusività(sempre per via dell’Inquisizione).
Di fronte agli altri "geni" del Cinquecento veneziano (Tiziano, Tintoretto, Giorgione, Bellini…) Paolo Veronese è quello che
gode oggi di minor fama.
Però incantarsi di fronte a capolavori come "Ratto d'Europa" o
"Marte che spoglia Venere" o "Lucrezia", basati sugli effetti
brillanti di forma e colore, si coglie solamente un sentimento
di straordinaria armonia compositiva.
Uno dei meriti della mostra - splendidamente allestita su un
fondo di rosso veneziano - è quello di avvicinare lo spettatore
proprio alla qualità della pittura, come altrimenti non avviene
negli ambienti originari in cui i dipinti sono collocati. È un
avvicinarsi appunto al suo cuore , perché la pennellata è
morbida, dolcemente cangiante, ricca di armonie.
Paolo Veronese (1528-1588) fu, con Tiziano e Tintoretto, il
protagonista più fulgido della grande stagione cinquecentesca
dell'arte veneziana e italiana. Incontrò ampio favore a Venezia
fin dagli inizi della sua arte, con le prime opere realizzate in
Palazzo Ducale per il Consiglio dei Dieci, poi nella Sala d'Oro
della Libreria Marciana a San Marco e nelle chiese di San
Sebastiano e San Giorgio. La sua opera divenne fondamentale
tanto da apparire in numerose dimore patrizie del Veneziano,
nelle Scuole e in molte chiese in laguna.
Probabilmente è lui, Veronese, il più veneziano tra i grandi
pittori del Cinquecento.
La sua pittura te la ritrovi nei luoghi belli di questa città,
te la senti nell’anima, ti accompagna dolcemente, facendoti
captare caso mai ce ne fosse bisogno, che Venezia è veramente
unica al mondo e che le sue atmosfere artistiche sono
assolutamente ineguagliabili. Vedere per credere (e non ci vuole
Tommaso).
DICONO DI LUI
Silvestri.
Forse la cosa più importante da sottolineare è il ruolo che
Veronese gioca nella trasformazione del mito di Venezia in
immagine: fino ad allora Venezia era stata, soprattutto grazie a
Pietro Bembo, un mito eminentemente letterario. In quel periodo
l'élite della Serenissima procedette a un tentativo di rilancio
ideologico della Serenissima, vista come città perfetta, esempio
di equilibrio istituzionale, di fraterno soccorso di tutte le
classi verso il bene comune.
Le sconfitte politiche e militari di inizio secolo avevano reso
impossibile un recupero reale in termini economici. Allora si
preferisce giocare sul mito e Veronese fornisce l'immagine di
questa condizione (Giandomenico Romanelli, curatore della Mostra
e Direttore dei musei civici veneziani))
Ma come ha fatto Paolo Veronese (1528-1588) a diventare con
Tiziano e Tintoretto il pittore simbolo del periodo più glorioso
di Venezia? Forse il più grande narratore del mito di Venezia in
senso politico, diplomatico, militare, di governo della cosa
pubblica e di gusto della vita, dei suoi simboli e personaggi,
certo nell’esercizio di un potere esclusivo e riservato.
Continuando un paragone moderno è come se un pugile avesse
sfondato nella categoria dei pesi massimi avendo davanti Rocky
Marciano e Cassius Clay. Tiziano, il “pittore imperiale europeo”
(38 o 48 anni in più rispetto al Veronese, a seconda dell’anno
di nascita del maestro di Pieve di Cadore). Jacopo Tintoretto,
il figlio del tintore e il figlio dello spaccapietre veronese
(11 anni in più e più longevo di sei anni), intenso, drammatico,
dominatore della luce e dei guizzi di ombre e anche lui delle
scene grandiose e spettacolari. (Goffredo Silvestri, critico
d’arte).
Delacroix.
C’è un uomo che riesce a far chiaro senza violenti contrasti,
che dipinge il plein-air, che ci fu sempre detto esser cosa
impossibile: quest’uomo è Paolo... Io devo tutto a Paolo
Veronese. (Eugène Delacroix capostipite del Romanticismo)
PERCORSO MIRATO
«Veronese: miti, ritratti, allegorie». Venezia, Museo Correr,
piazza San Marco. Dal 13 febbraio al 29 maggio 2005.
Orario 10-19 tutti i giorni. Biglietti: intero 9 euro, ridotto
6,50. Circuito veronesiano in altre sedi (Palazzo Ducale,
Marciana, San Sebastiano ecc.). Per informazioni tel.
041/5209070. Catalogo Skira.
La visita della mostra si integra con un percorso mirato che da
Palazzo Ducale alla Sala d'Oro della Marciana, si snoda tra le
chiese che ospitano i suoi capolavori , prima tra tutte San
Sebastiano.
La mostra si pone come chiave di lettura e strumento di
comprensione della vasta e complessa carica innovativa di questo
artista che, con assoluta originalità, rappresenta
emblematicamente il carattere e la peculiarità della Venezia del
suo tempo. Essa costituisce dunque un’occasione irripetibile
anche per l’inquadramento e la rilettura critica della sua
prodigiosa, felicissima produzione in città.
INFORMAZIONI GENERALI E SERVIZI ESSENZIALI
-
Sede:
Museo Correr- reggia neoclassica ,
Piazza San Marco, Venezia
-
Apertura al pubblico:
13 febbraio/ 29 maggio 2005
-
Orario:
10/19, tutti i giorni (biglietteria 10/18)
-
Biglietti:
Intero euro 9,00 -
Ridotto euro 6,50 -
ragazzi 6/ 14 anni; studenti 15/ 29 anni*; accompagnatori (max.
2) gruppi ragazzi e studenti; cittadini U.E.
ultrasessantacinquenni; titolari Carta Rolling Venice,Venice
Card, Intercity Card e Carta Club Eurostar.;soci Toring Club ed
Enel Club; residenti Comune di Venezia; gruppi di almeno 15
persone previa prenotazione
-
Ridotto speciale euro 3,00
Acquirenti del biglietto Musei di Piazza San Marco, Museum Pass
Musei Civici Veneziani e del biglietto del
CIRCUITO VERONESE
-
Gratuito:
bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore;
guide autorizzate* ; interpreti turistici che accompagnino
gruppi*; insegnanti (uno per classe) che accompagnino i loro
studenti
-
CIRCUITO VERONESE
biglietto cumulativo che consente di accedere al nucleo
principale della produzione veronesiana in città e cioè 1.Palazzo
Ducale, 2. Sala d’Oro della Biblioteca Marciana 3.Chiesa di San
Sebastiano
Intero 12,00 euro
Ridotto 7,00 euro
ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* dai 15 ai 29 anni;
accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi e studenti;
cittadini U.E. over65; personale* del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice
* è richiesto un documento
-
Informazioni: www.museiciviciveneziani.it
www.mostraveronese.it
mkt.musei@comune.venezia.it
call center 0415209070
-
Prenotazioni
• on line dal sito www.museiciviciveneziani.it (pagamento con
carta di credito fino a 24 ore prima dell’appuntamento)
• chiamando il call center 041 5209070 (pagamento con carta di
credito fino a 24 ore prima dell’appuntamento; pagamento con
bonifico bancario fino a 5 giorni lavorativi prima
dell’appuntamento)
• Direttamente in biglietteria della mostra anche il giorno
stesso della visita, compatibilmente con i posti disponibili
Visite esclusive fuori orario
Solo su prenotazione (vedi voce Prenotazioni)
Visite Guidate
• Servizio professionale, a cura dell’Associazione Guide
turistiche di Venezia, anche in lingua straniera info
0415209038; guide@guidevenezia.it - sabato e domenica
disponibile anche partenza fissa ore 14 (max 25 persone).
• Servizio volontario, gratuito a cura dell’Associazione Amici
dei Musei e Monumenti Veneziani
a partire dal 1 marzo, solo dal martedì al venerdì con partenza
alle 15, fino a un massimo di 30 persone a visita. È possibile
prenotare (vedi voce Prenotazioni) .
Maria & Enrico Marotta
GdS 20 II 2005 - www.gazzettadisondrio.it