Summit scolastico per il nuovo DPCM
Si è tenuta questa mattina, in modalità streaming, una conferenza di servizio urgente con i Dirigenti
scolastici della provincia di Sondrio per definire una linea comune nello svolgimento delle lezioni in
presenza e a distanza a seguito di quanto contenuto nell’ultima Ordinanza regionale n.620, nonché del
nuovo Decreto ministeriale (DPCM). In “cabina di regia” il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale,
Fabio Molinari, per fare una sintesi delle esigenze avanzate dai singoli Istituti di Valtellina e
Valchiavenna ed individuare una comune linea d’azione, alla luce delle recenti indicazioni volte ad
arginare il contagio da Covid-19. Come disposto dalle linee ministeriali l’attività didattica ed educativa
per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi all’infanzia continuerà a svolgersi in
presenza. Sulla base delle singole criticità, le istituzioni scolastiche secondarie di II grado, potranno
invece adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla
didattica digitale integrata che rimane complementare alla didattica in presenza. Unanime e condivisa
la convinzione di voler garantire in ogni caso, pur con la massima sicurezza possibile, un servizio
efficiente agli studenti che sia il più possibile attraverso la didattica in presenza.
ALTERNANZA DIDATTICA IN PRESENZA E DISTANZA
«Al fine di alleggerire il carico dei mezzi pubblici i singoli Istituti superiori hanno facoltà di gestire in
autonomia l’alternanza fra le lezioni in presenza e quelle a distanza – ha sottolineato il Dirigente UST,
Fabio Molinari, nel corso della riunione –. I Dirigenti scolastici della nostra provincia che si sono mossi
con anticipo deliberando di predisporre un piano ad hoc per avviare una modalità di didattica mista, al
momento, procederanno sulla base di quanto già stabilito senza dover fare passi indietro che possano
creare confusione fra docenti e famiglie mentre, le scuole che non l’hanno ancora fatto, attenderanno le
prossime indicazioni che arriveranno nel giro dei pochi giorni. Occorre infatti comprendere se e quali
delle nostre scuole rientrino in quelle indicate dal DPCM quali “situazioni di particolare criticità
territoriale”. A tal proposito il Direttore Generale dell’USR mi ha confermato che se non vi sono
indicazioni da parte delle autorità locali sanitarie e regionali circa specifiche criticità, le scuole potranno
procedere sulla base di quanto stabilito finora. Dal canto mio mi riservo di aggiornare i Dirigenti non
appena il Prefetto convocherà un nuovo tavolo di confronto per esaminare la situazione del nostro
territorio».
INGRESSI E USCITE SCAGLIONATE
«Per le nostre scuole e per la particolare conformazione del territorio, al momento, è assolutamente
impraticabile l’ingresso degli studenti a partire dalle ore 9.00 poiché ciò potrebbe comportare l’arrivo dei
ragazzi al consueto orario che poi si troverebbero a “vagabondare” in attesa dell’inizio delle lezioni – ha
aggiunto Molinari –. Sono certo che gli Istituti saranno in grado di garantire la sicurezza di tutti sulla
base di ingressi e uscire differenziati senza dover ricorrere ad una drastica modifica in termini di orario».
RIUNIONI DEGLI ORGANI COLLEGIALI
Le riunioni degli Organi Collegiali delle scuole si dovranno tenere con sistema “a distanza” mentre le
procedure di elezione dei rappresentanti potranno svolgersi a distanza o in presenza, con il necessario
rispetto delle norme sanitarie in vigore.
Dichiarazione del Direttore dell’Agenzia per il TPL del bacino di Sondrio, Maria Cristina Carmeli.
«Gli orari del TPL in Provincia di Sondrio sono strutturati in modo tale da garantire numerosi collegamenti nelle fasce orarie di punta e un livello di servizio decisamente più basso - talora con veri e propri “buchi” - nelle fasce orarie di morbida. Pertanto, al contrario di quanto si registra nelle città di dimensioni medio-grandi, uno spostamento alle 9 dell’orario di inizio delle lezioni comporterebbe uno sforzo importante per le aziende, in termini di uomini e mezzi e quindi di costi per la collettività. Tale sforzo risulterebbe peraltro inutile se si considera che, per quanto attiene alle corse di TPL scolastiche, si è riusciti a raggiungere un equilibrio in fascia oraria di punta tale da garantire il rispetto del carico massimo dell’80% ed è preferibile mettere in campo ulteriori risorse per ottimizzare progressivamente i rientri degli studenti dalle scuole che dovessero risultare ancora disagevoli ed eventualmente, anche con la collaborazione della polizia locale, per attivare controlli puntuali sui comportamenti degli studenti in fermata e nelle autostazioni».