La musica è armonia. Tra acqua, cielo, terra
Chi potrà mai dimenticare il duello sul lago di "Senza Nome" e
"Spada Spezzata", i cui piedi sfiorano soltanto l'acqua prima di
librarsi in cielo, intingendo la loro lama nell'acqua come un
pittore farebbe con il suo pennello col sottofondo di una musica
che ti raggrinzisce la pelle (Hero, un caleidoscopio di emozioni
del maestro cinese Zhang Yimou, pluripremiato per i suoi film di
rara bellezza, che noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare
più volte a Venezia, durante la Mostra del cinema negli anni
passati) ?
Chi avrebbe potuto rendere l’insieme assolutamente straordinario
se non
Tan Dun (Si Mao - Cina, 1957), compositore cinese (ormai
residente da tempo a New York) che meglio di altri ha saputo
realizzare una sintesi tra tradizione cinese (è stato musicista
dell'Opera di Pechino), avanguardia europea e mainstream
statunitense?
La musica di oggi, secondo Tan Dun, non si svolge tra
avanguardia o tradizione, tra occidente o oriente, né tra
semplicità o complessità; è un percorso verso la riconciliazione
di un proprio personale passato e presente, alla ricerca delle
radici umane. È musica per e sugli uomini.
Vincitore di un Academy Award per la colonna sonora del film di
Ang Lee La tigre e il dragone, e il Grawemeyer Award, a oggi il
più prestigioso premio per la composizione, con la sua opera
Marco Polo, si è prima diplomato al Conservatorio di Pechino e
poi laureato presso la Columbia University di New York.
La sua musica è eseguita dalle più importanti orchestre e
ensemble del mondo. Fra i suoi lavori vi sono : Ghost Opera, che
ha fatto il giro del mondo con il Kronos Quartet, la serie
Orchestral Theatre; la colonna sonora del film Fallen con Denzel
Washington; la Symphony 1997, eseguita in prima assoluta dal
violoncellista Yo-Yo Ma insieme all'Imperial Bells Ensemble
della Cina e la Hong Kong Philharmonic per commemorare
l'unificazione di Hong Kong alla Cina, trasmessa in
mondovisione; Water Passion after St. Matthew per
l’Internazionale Bachakadamie di Stoccarda, eseguita dal RIAS
Kammerchor per il festival internazionale che commemorava il
250° anniversario della morte di Bach; Death and Fire eseguita
in prima assoluta dalla Metropolitan Opera Orchestra diretta da
James Levine; Peony Pavillion, opera messa in scena da Peter
Sellars; Concerto for Water Percussion and Orchestra - In Memory
of Toru Takemitsu per la New York Philharmonic diretta da Kurt
Masur e Christopher Lamb solista ed eseguita alla chiusura del
48.mo Festival Internazionale di Musica Contemporanea a Venezia,
al Teatro Malibran.
Ma la fama popolare gli è venuta sicuramente
da Hero(2002), le cui musiche sono state esegue in modo
magistrale dal violinista Itzakh Perlman. Invece, per il
capodanno del 2000 la BBC, la PBS Television e la Sony Classical
trasmisero un pout-pourri della sua idea di musica per il nuovo
millennio, secondo l'innovativo concetto di "mosaico sinfonico",
che fu amplificata da più di 55 network del pianeta e che tutti
ascoltarono mano a mano che nelle diverse zone del mondo
scoccava la mezzanotte. L'opera si intitola 2000 Today: A World
Symphony for the Millennium.
Inoltre, è stato direttore del festival "Fire Crossing Water" al
Barbican Centre di Londra, dove ha lavorato con la BBC Symphony
Orchestra e la London Sinfonietta. E’ già al lavoro per una
nuova opera per la Metropolitan Opera da rappresentare nel 2005.
Fra i riconoscimenti internazionali: Tan Dun è stato considerato
dal "New York Times" "musicista classico dell'anno" nel 1997;
nel 1996 è stato scelto per il City of Toronto Glenn Gould Prize
in Music and Communication; nel 1995 è stato scelto da Hans
Werner Henze come giurato per il Munich International Music
Theatre Award. Tan Dun è inoltre stato direttore artistico del
Tanglewood Contemporary Music Festival nel 1999.
Forse la sua storia non varrebbe la pena di essere raccontata se
non per un episodio del tutto insignificante che si è rivelato
la “mano del destino” della sua notorietà internazionale e che
potrà dare forza e coraggio ai tanti geni incompresi che pure ci
sono in mezzo alla nostra straordinaria umanità.
Cresciuto dalla nonna in uno sperduto villaggio cinese, girava a
piedi scalzi e la sua passione era l’acqua del fiume e il
violino. La tragica morte per annegamento di alcuni componenti
della troupe provinciale dell’Opera di Pechino, che si trovavano
lì per dei concerti, obbligarono il direttore ad integrare in
fretta e furia con gli elementi locali, suonatori di “qualcosa”
Tan Dun fu chiamato perché suonava il violino tradizionale! Nel
1978, tra una marea di concorrenti, fu scelto per uno dei trenta
posti al Conservatorio di Pechino, dove incontrò la musica
occidentale. Per un’altra serie di combinazioni, si recò a New
York, dove imparò ad armonizzare tutti i generi musicali,
compresa l’elettronica.
Senza esagerazioni, si può affermare che questo ancora giovane
compositore cinese (47 anni), che riesce ad assemblare i suoni
dell’Est e dell’Ovest in un unico mondo sonoro,
caratterizzandolo con vibrazioni sempre personali ed autentiche,
è quello che si dice, un musicista globale.
Nella sua musica sono armonicamente unite le tradizioni
sciamaniche cinesi a le avanguardie occidentali( per tale motivo
è stato scelto dalla Biennale di Musica contemporanea).
Nel 1994, la registrazione della sua musica sul taoismo (una
delle tre religioni cinesi più popolari, perché impastata di
magia, tradizioni, arti marziali) fu dichiarata dalla BBC come
il CD migliore dell'anno.
Curiosità
La sua Water Passion after St. Matthew (Passione Dell'Acqua Dopo
S. Matteo), commemora il 250mo anniversario della morte di J.S.
Bach in un modo del tutto notevole e diverso dalla storia 'di
passione' che ispirò Bach. Il lavoro incorpora un insieme
strumentale unico; compreso 17 ciotole trasparenti dell'acqua, i
vari strumenti di percussione, suoni elettronicamente preceduti
da antichi ed esotici strumenti ed il violino, suonato da
esperti. Il concerto fu registrato a Stoccarda.
Maria De Falco Marotta
&Team
GdS 10 XI 2004 - www.gazzettadisondrio.it