SFUMATI I CONFINI TRA SPIRITO E MATERIA

L?ultimo CHE IL SILICIO SIA CON NOI! di Mario Quaglia (x)Evoluzione = evoluzione dello psichismo - Come evolverà lo psichismo? - Il progresso impicciolisce? Quale creatura succederà all'uo


I fragili ed effimeri chimismi basati sul carbonio stanno
"insegnando a pensare" a solide, imperturbabili ed eterne
strutture basate sul silicio.



EVOLUZIONE =
EVOLUZIONE DLLO PSICHISMO

Quando si parla di evoluzione ci si riferisce soprattutto
all’evoluzione dello psichismo. Esso, rudimentale e primitivo
nelle forme inorganiche, ha assunto nel tempo complessità sempre
crescenti fino a produrre, nella chimica del carbonio,, quegli
organismi che chiamiamo "viventi". Di qui l’evoluzione è
proseguita sviluppando reattività, coscienza e "Weltanschauungen"
sempre più raffinate fino a giungere all’"Homo Technologicus"
dei nostri tempi.

Alcuni sostengono che un ciclo evolutivo si stia concludendo. Ma
poichè il Divenire non conosce sosta, da tempo ci si chiede in
che direzione lo psichismo si evolverà ulteriormente.


COME EVOLVERA' LO
PSICHISMO?


Samuel Butler, a metà del secolo scorso, avanzava questa curiosa
ipotesi: "Se risaliamo ai primissimi tipi di vita meccanica:
alla leva, al cuneo, alla pialla, alla vite e alla carrucola, e
se poi esaminiamo le macchine della Great Eatern Com-pany,
saremo quasi spaventati dall’immenso sviluppo raggiunto dal
mondo meccanico in confronto ai lenti progressi del regno
animale e di quello vegetale. Dove tende tutto ciò? Quale sarà
il risultato finale? Noi pensiamo che, come il regno vegetale è
uscito lentamente da quello minerale e quello animale è venuto a
sovrapporsi a quello vegetale, così in questi ultimi secoli, sia
sorto un "regno" interamente nuovo, del quale finora abbiamo
visto solo quelli che saranno un giorno considerati come i
prototipi antidiluviani della razza.

Ci dispiace molto di non intenderci abbastanza nè di storia
naturale, nè di meccanica per affrontare l’enorme compito di
classificare le macchine in generi, sottogeneri, specie e
varietà; di scoprire gli anelli intermedi che legano tra loro
macchine di specie in apparenza molto diverse; di mostrare certi
organi rudimentali che esistono in alcune macchine, organi
"atrofizzati", ma che ci aiutano a riconoscere come quelle
macchine discendano da qualche tipo ancestrale estinto.

Ci arrischieremo però a suggerire alcune idee, seppure molto
timidamente.


IL PROGRESSO
IMPICCIOLISCE?


In primo luogo ci sembra che, come alcuni fra i più
bassi invertebrati hanno raggiunto in passato dimensioni ben
maggiori di quelle attualmente viventi e provvisti di
un’organizzazione superiore, similmente lo sviluppo e il
progresso, anche nel caso delle macchine, sono stati spesso
accompagnati da una diminuzione della grandezza.

Guardate per esempio l’orologio da polso. Esaminate la mirabile
struttura di questo animaletto, osservate il gioco intelligente
delle sue minuscole membra. Eppure questa creaturina è un
discendente perfezionato degli ingombranti orologi a muro del
tredicesimo secolo, non un loro rappresentante degenerato. Verrà
un giorno in cui gli orologi a muro saranno totalmente
soppiantati dall’uso, divenuto universale, degli orologi da
polso; e in tal caso gli orologi a muro scompariranno come sono
scomparsi i primi sauri.

Queste idee sulle macchine possono offrire una risposta a una
delle domande più importanti che ci si pone ai nostri giorni:
che specie di creatura sarà quella che succederà all’uomo nella
dominazione della Terra?


QUALE CREATURA
SUCCEDERA' ALL'UOMO?

Ci sembra proprio che noi stiamo
creandoci i nostri successori: ogni giorno perfezioniamo la
bellezza e la delicatezza della loro organizzazione fisica; ogni
giorno doniamo loro maggiore potenza, forniamo loro, grazie ad
ogni sorta di ingegnose invenzioni, quel potere autoregolatore e
automotore che sarà un giorno per loro ciò che è stata
l’intelligenza per la razza umana.

E a poco a poco, nel corso dei secoli, noi diverremo la razza
inferiore. Nessuna passione cattiva, nessuna gelosia, nessun
desiderio impuro turberà la serena potenza di quelle gloriose
creature. Il loro spirito si troverà in uno stato di perpetua
serenità; sarà la contentezza di un’anima che non conosce alcun
bisogno, che non è turbata da alcun rimpianto.

Se chiederanno di essere "alimentate" (ma prima o poi finiranno
per "alimentarsi" e "riprodursi" da sole! ) saranno servite da
schiavi pazienti il cui mestiere e il cui interesse consisterà
nel badare a che non manchi loro nulla.


DOMANI
"UOMO-MACCHINA" COME OGGI "CANE-UOMO"?


Possiamo immaginare che quando le cose saranno arrivate al punto
che abbiamo cercato di descrivere, l’uomo sarà divenuto per la
macchina, ciò che il cavallo e il cane sono per l’uomo. Egli
continuerà ad esistere e anche a progredire, e probabilmente
sarà più felice nel suo stato addomesticato, sotto la benevola
dominazione delle macchine, di quanto non lo sia nel suo
presente stato selvaggio.

E’ ragionevole supporre che le macchine ci tratteranno con bontà
giacchè la loro esistenza dipenderà dalla nostra tanto quanto la
nostra dipende da quella degli animali inferiori.

Per lungo tempo queste due razze vivranno in simbiosi e, finchè
gli organi riproduttivi delle macchine non avranno raggiunto uno
sviluppo che ci è attualmente quasi impossibile immaginare, esse
dipenderanno interamente dall’uomo per quanto riguarda la
continuazione stessa della loro specie.

E’ vero che tali organi possono finire per svilupparsi, tanto
più che questo sviluppo sarebbe conforme all’interesse
dell’uomo: nulla sembrerebbe più desiderabile alla nostra razza
insensata che lo spettacolo di un’unione feconda tra due
locomotive.

Ma attenti: ogni giorno le macchine guadagnano terreno rispetto
a noi. Ogni giorno più uomini sono posti al loro servizio come
schiavi incaricati d’averne cura. La conseguenza finale di tutto
ciò non è che una questione di tempo.

Per queste ragioni crediamo che urga dichiarare, a partire da
subito, una guerra mondiale alle macchine.

Senza quartiere! E se si obietta che ciò non è possibile, questa
stessa obiezione è la prova patente che il male è già avvenuto,
che abbiamo creato una razza di esseri che non è più in nostro
potere distruggere".

Tenero e illuminato signor Butler! Cento anni dopo i computers
hanno cominciato l'invasione della Terra.


Che il Silicio sia con noi. Amen.   (da Samuel Butler
"Erewhon",1863)
Mario Quaglia

(x) Mario Quaglia: curriculum
nell'articolo "Miti e leggende. Osiride e il "Ka" dei Faraoni


GdS 8 IV 2002

Mario Quaglia (x)
Società