L’America, è sempre la “terra dell’abbondanza”?

Addio all'America - Il film Land of Plenty - Il regista - Domande e risposte - Gli ultimi Film di Wim Wenders

Addio all'America

Con Land of Plenty (Premio Bresson dell’Ente dello Spettacolo e
Fulchignoni alla 61.ma Mostra di Venezia), Wim Wenders, il
regista “filo-americano” per eccellenza, copia Fahrenheit 9/11
di M. Moore e dice addio all'America. Dall'inizio degli anni
Ottanta, da quando realizzò il suo primo film in Usa, il regista
tedesco alterna opere in schietto spirito americano ('Paris
Texas') ad altre profondamente europee, come 'Il cielo sopra
Berlino'.

Con 'La terra dell'abbondanza' il regista tedesco affronta le
paure e le ossessioni degli americani dopo l'11 settembre. Il
film è bellissimo dal punto di vista fotografico (si vede la
mano di un mestierante di cinema), anche molto “morale”, in un
tempo che ha perduto l’orientamento, però piuttosto noioso per
la ripetività di certe situazioni (sarà che siamo abituati agli
spot).

Il film Land of Plenty

L'ex marine Paul è ossessionato dall'idea di proteggere la
"Terra degli uomini liberi". È stato ferito in combattimento
diciottenne e gli eventi dell'undici settembre hanno fatto
ritornare vivi i fantasmi del suo passato. Lana, sua nipote,
negli ultimi dieci anni ha vissuto in Africa e in Palestina. È
un'idealista, trova che la sua fede cristiana sia in stridente
opposizione con le idee dell'amministrazione Bush. Paul non ha
amici e ha tagliato i ponti con la sua famiglia. La sua
esistenza da recluso, da autoproclamato addetto alla sicurezza
nazionale crolla quando Lana entra a farvi parte e fa brillare
quel minimo di solidarietà umana che non è solo cristiana.

Anno: 2004

Nazione: Stati Uniti

Distribuzione: Mikado

Durata: 118'

Data uscita in Italia: 10 settembre 2004

Genere: drammatico

Regia: Wim Wenders

Sceneggiatura: Wim Wenders

Fotografia: Franz Lustig

Musiche: Thom & Nackt

Montaggio: Moritz Laube

Il regista

Ernst Wilhelm Wenders , è nato il 14 Agosto 1945, a Düsseldorf,
Germania, alla fine della Seconda guerra mondiale, ma anche nel
momento in cui la Germania distrutta si pone di fronte agli
errori compiuti e alla ricostruzione. La sua formazione, invece,
avviene alla fine degli anni Sessanta, in un clima politico in
cui acquisisce la capacità di parlare un linguaggio molto vicino
a quella generazione che, dopo le sconfitte del ’68, rifluirà
nell’introspezione e nell’analisi dei rapporti interpersonali.


Due sono le fonti culturali di Wenders: da un lato,
l’insegnamento trasmesso dai maestri della Nouvelle Vague;
dall’altro il cinema e la società americana, che entrano nei
suoi film con omaggi a registi quali Ford, Hitchcock, Ray, Sirk,
Pechinpah, e attraverso simboli tipici della civiltà
statunitense, come flipper, juke-box, lattine di Coca-Cola, la
musica rock … Oggetti e citazioni che testimoniano la dipendenza
della società tedesca da quella d’oltreoceano e le
contraddizioni che essa determina: «Gli americani ci hanno
colonizzato il subconscio» afferma uno dei protagonisti di Nel
corso del tempo (1975). Wenders infatti appartiene a una
generazione che, oppressa dalla memoria storica del nazismo,
preferisce affidare la propria formazione a modelli stranieri. E
questo genera conflitti interiori e contraddizioni sanabili,
secondo il regista tedesco, solo con la ricerca di una propria
identità, soggettiva e personale. É in questa direzione che
muovono i suoi personaggi che, persa la capacità di
identificarsi in un ruolo preciso e di percepire staticamente la
realtà, sono costretti ad un continuo movimento, ad un continuo
vagare. Si arriva così ad un’altra costante del cinema di
Wenders: il viaggio, che rappresenta l’impossibilità del
radicamento e diviene perciò simbolo di una perdita d’identità,
dell'essere, sostituita però da un divenire capace di colmare la
distanza tra l'io e il mondo e di offrire un’esperienza diretta
della realtà.

É significativo che all’origine del “movimento” ci sia sempre
una rottura, un distacco. In Estate in città (1970), il
vagabondaggio urbano del protagonista inizia con la sua uscita
dal carcere. Il girovagare dell’ex-portiere di Prima del calcio
di rigore (1971), inizia dopo la sua espulsione dal campo di
gioco. Il viaggio delle due donne in La lettera scarlatta
(1972), inizia quando decidono di farla finita con la comunità
puritana in cui sono emarginate. Stilisticamente,( anche per la
ragione che proprio a Venezia vinse il leone d’oro per Lo stato
delle cose) ricorre al bianco e nero, che secondo lui rende in
maniera più rigorosa la forma e l’essenza delle cose, al di là
dei colori della realtà. Tematicamente, invece, i primi film
appaiono un cammino coerente verso un compromesso con il reale,
le cose, le persone che, se non porta a un traguardo definitivo,
conferma però, in ogni manifestazione, la sua necessità e il suo
dover essere.

 

Domande e risposte

Esiste ancora il sogno americano? Gli Stati Uniti
dell'amministrazione Bush sono ancora una terra dell'abbondanza?


George W. Bush ha trasformato gli Stati Uniti da una terra
dell'abbondanza ad una terra della povertà economica, politica e
culturale. Ha preso ai poveri per dare ai ricchi. Non mi sembra
che agisca da buon cristiano, come lui si proclama in più
occasioni.

-
Come è cambiata la sua visione degli Stati Uniti dopo l'11
settembre?

Il mondo è mutato dopo l'11 settembre, ma l'America è quella che
è diventata diversa di più. L'11 settembre ha segnato l'inizio
di un nuovo periodo storico per gli Stati Uniti, ma questo non
vuol dire che gli ideali di democrazia e libertà debbano
variare. Ciò che è accaduto negli ultimi tre anni è che
l'Amministrazione Bush ha stravolto le idee che erano alla base
del Paese (democrazia, libertà…).

-
Il titolo del suo film significa terra dell’abbondanza:
abbondanza di che?

Quella materiale, ma è una ricchezza per pochi che nasconde un
buco nero, un vuoto dove prospera invece la povertà, che non è
un’invenzione: troppi non possono curarsi né studiare oggi negli
States.

-
Non è che ci vogliamo ripetere: il suo è un film contro
l’America?

No. L’amo troppo fin dai tempi della mia passione per il rock e
della cultura on the road... Nessun Paese ha difeso in questi
anni la democrazia come l’America. Ma denuncio l’Amministrazione Bush che ha azzoppato la libertà e fa, dopo il crollo della
Russia, una guerra impossibile contro il terrorismo, che non è
un nemico, ma qualcosa di cui bisogna rimuovere le cause.

-
Ce ne indichi qualcuna.

La differenza tra i troppo ricchi e i troppo poveri.

-
Come si vive da americani oggi?

Invasi dalla continua propaganda, ma privi di vera informazione,
se non nel labirinto di Internet. Gli americani si sentono
persi, credono sempre di essere al centro del mondo invece sono
emarginati da almeno un decennio: isolati, ciechi e incapaci
dell’ironia che abbiamo invece in Europa, specie voi italiani (tié!).


-
Il personaggio del suo film soffre di mania di persecuzione.

Ce ne sono molti di tipi così in America, li abbiamo visti con i
nostri occhi. I veterani hanno visto decurtata la pensione,
vivono malissimo eppure continuano a credere. La gente pensa
alla terra promessa e la politica diventa una nuova miscela
esplosiva di guerra santa e fondamentalismo.

-
Quell’uomo da lei raccontato sembra uscito dal film di Michael
Moore.

Fahrenheit 9/11 mi ha dato il background, è vero. Ma quello è un
film polemico, un pamphlet, il mio è sulla tragedia di vivere
con le conseguenze dell’11 settembre, evento che si può
rappresentare solo tacendo su uno schermo nero.

-
La ragazza della missione (Michelle Williams) è la solidarietà
verso i poveri?

La cultura cattolica le dà modo di affrontare il mondo con
l’arma dell’amore: pura, coraggiosa, paziente.

-
Vincerà o no?

Credo che sia, anche nel film, l’arma finale: se il nemico è
fanatico noi radicalizziamo la democrazia.

-
L’ultima scena è a Ground Zero, oggi, e lascia un messaggio
quasi di speranza: che mai più accada?

Non è un lieto fine, definisce solo la posizione morale entro
cui si può agire. Dovevo girare lì, punto di non ritorno della
storia, luogo emblematico.

-
La protagonista del film, Lana, è una giovane volontaria che ha
scelto di vivere in Paesi a rischio come la Palestina e
l'Africa. Un personaggio che ricorda le due ragazze italiane
rapite in Iraq. Cosa spinge, secondo lei, persone così a questa
scelta?

Ho un profondo rispetto per le persone che fanno un passo così
coraggioso. Ho rispetto per chi riesce a trasformare il proprio
amore in azione e fa ancora più male quando queste persone
diventano vittime. Ma questo non deve rimuovere le loro
convinzioni. Non dobbiamo permettere al terrorismo di
sconfiggere le nostre idee di democrazia e libertà. Anzi, con le
idee e con l'amore dobbiamo opporci al fondamentalismo dei
terroristi.

-
In un momento in cui gli Stati Uniti sono criticati aspramente,
lei ha realizzato un film che è anche e soprattutto un gesto di
affetto verso di loro. Perché?

Volevo guardare l'America non come ad un nemico. Mi piace troppo
per farlo. Sono veramente dispiaciuto per la situazione attuale
che sta vivendo. Considero gli americani delle vittime di questo
contesto. Come europeo mi rendo conto che c'è una mancanza di
informazione pazzesca. Ho cercato di fare un film che fosse uno
sguardo positivo sull'America. Sarebbe stato troppo facile fare
un film per affossare gli Stati Uniti ma sarebbe stato contro le
mie convinzioni. Si sa che io amo quel Paese.

-
La musica è sempre un elemento importante dei suoi lavori. Qui,
addirittura, una canzone dà il titolo al film. Come ha
realizzato la colonna sonora per 'The land of plenty'?

Il titolo del film è una canzone di Leonard Cohen. Mentre giravo
ascoltavo molta sua musica e facendo caso alle parole di questa
canzone mi sono reso conto che riprendeva esattamente il
contenuto del mio film. Sono molto grato a Leonard che mi ha
permesso di usarla per il titolo.

Gli ultimi Film di Wim Wenders

LA TERRA DELL’ABBONDANZA

di Wim Wenders.

Con Michelle Williams, John Diehl, Richard Edson, Yuri Elvin,
Burt Young, Bernard White

Drammatico, USA 2004


THE BLUES: L'ANIMA DI UN UOMO DVD | VHS | NOLEGGIO

di Wim Wenders.

Doc. musicale, Germania 2003


VIEL PASSIERT - DER BAP FILM

di Wim Wenders.

Con Harvey Keitel, Stellan Skarsgard, Moritz Bleibtreu

Documentario, Germania 2002


TEN MINUTES OLDER - THE TRUMPET

di Werner Herzog, Víctor Erice, Chen Kaige, Jim Jarmusch, Aki
Kaurismäki, Spike Lee, Wim Wenders.

Con Kati Outinen, Markku Peltola, Chloe Sevigny

Episodi, USA 2002


THE MILLION DOLLAR HOTEL DVD | VHS | NOLEGGIO

di Wim Wenders.

Con Mel Gibson, Jimmy Smits, Milla Jovovich, Jeremy Davies

Drammatico, Germania, USA 2000


BUENA VISTA SOCIAL CLUB DVD | VHS | NOLEGGIO

di Wim Wenders.

Con Ry Cooder, Ibrahim Ferrer, Company Segundo, Omara Portuondo,
Eliades Ochoa, Ibrahim Ferrer, Orlando Lopez, Ruben Gonzales

Doc. musicale, Germania 1998


Filmografia completa da regista Attore ARISHA

di Wim Wenders.

Con Rudiger Vogler, Wim Wenders, Anna Vronskaya, Gong Hung
Truong

Commedia, Germania 1993


NAPOLI-BERLINO: UN TAXI NELLA NOTTE

di Mika Kaurismäki.

Con Nino Manfredi, Eddie Constantine, Samuel Fuller, Wim
Wenders, Roberta Manfredi, Jim Jarmusch, Kari Vaananen

Commedia, Germania 1990


APPUNTI DI VIAGGIO SU MODA E CITTÀ DVD

di Wim Wenders.

Con Yohji Yamamoto, Wim Wenders

Documentario, Giappone, Germania, Francia 1989


NICK'S MOVIE - LAMPI SULL'ACQUA VHS

di Wim Wenders, Nicholas Ray.

Con Nicholas Ray, Wim Wenders, Susan Ray

Drammatico, USA, Germania 1980
Maria & Elisa Marotta - Antonio De Falco



GdS 10 X 2004 - www.gazzettadisondrio.it

Maria & Elisa Marotta - Antonio De Falco
Società