SANITA', ORGANIZZAZIONE NOSTRA RETE OSPEDALIERA E TERRITORIALE DI MONTAGNA
(LNews - Milano, 10 lug) Si e' riunito oggi a Palazzo Lombardia
il Tavolo tecnico sulla riorganizzazione dell'offerta sanitaria
di Montagna, presieduto dal Direttore vicario della DG Welfare,
Marco Salmoiraghi. Ai lavori hanno partecipato i rappresentanti
dell'Ats della Montagna e dell'Asst della Valtellina e Alto
Lario, insieme ai tecnici delegati dai sindaci dei 4 Mandamenti
territoriali che fanno capo alla Provincia di Sondrio e del
Comitato per la Difesa della sanita' di Montagna. Ne da' notizia
l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera.
"Il nostro obiettivo principale - spiega Gallera - era e rimane
quello di assicurare ai cittadini del territorio servizi
sanitari di qualita', garantendo loro la piu' ampia accessibilita'
alle cure e all'assistenza. Proprio per questo, dopo aver
commissionato uno studio specifico al Politecnico di Milano,
effettuato attraverso una meticolosa analisi dei bisogni di
salute rappresentati da molti stakeholder, abbiamo valutato ogni
aspetto del piano con i rappresentanti del territorio, chiedendo
loro suggerimenti, proposte e migliorie".
A seguito dei momenti di approfondimento, Regione Lombardia ha
ritenuto di accogliere le considerazioni rappresentate nel
Documento unitario presentato dai 4 Mandamenti, confermando che
la riqualificazione della Rete ospedaliera debba procedere in
parallelo con la riqualificazione dei Servizi territoriali e dei
servizi di emergenza e urgenza, superando i confini tradizionali
tra Ospedali e Territorio, integrando gli ambiti di intervento
sanitari, sociosanitari e sociali.
Viene altresi' condiviso il ruolo attribuito dal Comitato Sanita'
di Montagna al presidio Morelli di Sondalo per quanto attiene le
attivita' specialistiche infettivo - pneumologiche, anche per
assicurare un'adeguata assistenza ai pazienti Covid, oltreche'
alle attivita' specialistiche e di base proprie di un completo
presidio di montagna.
"Una moderna rete ospedaliera - aggiunge l'assessore - deve
assicurare i trattamenti nella fase acuta della malattia,
impiegando sempre le tecnologie piu' avanzate, secondo logiche di
efficienza, efficacia e appropriatezza, trattenendo il paziente
per le attivita' e per il tempo strettamente necessario alla
gestione dell'acuzie, per poi proseguire, appena possibile, il
percorso di cura in strutture 'intermedie o di comunita'' e/o a
domicilio, con gli adeguati supporti e ausili assistenziali".
"In particolare - si legge nella nota della Direzione Generale
Welfare - in riferimento all'ospedale di Sondalo, e' stato
approfondito il piano di Regione Lombardia ai sensi del DL
34/20, che prevede un finanziamento di 1,5 milioni di euro. Il
Morelli, per sua mission storica, per la sua struttura a
padiglioni, nonche' per le competenze tuttora presenti, puo'
facilmente diventare uno degli ospedali da coinvolgere
prioritariamente nella gestione dei pazienti Covid".
La conferma della vocazione di presidio a valenza
infettivologico-pneumologica (anche ad alta intensita' di cura)
oltre che riabilitativa, rafforza i percorsi necessari per la
piena attuazione di una presa in carico di pazienti complessi
che richiedono alta professionalita' specifica.
L'ospedale di Sondalo dovra' contestualmente mantenere il proprio
ruolo di ospedale al servizio della media/alta valle, anche
rafforzando l'attivita' ambulatoriale e di ricovero nonche' il
punto nascita, mai messe in discussione anche nelle precedenti
progettualita' regionali: dovranno infatti essere messe in atto
tutte le iniziative necessarie per mantenere le competenze e le
risorse specifiche, oltre al consolidamento di alcuni
trattamenti acuti, riabilitativi e sub acuti, il tutto
assolutamente in simbiosi e in integrazione con le altre
strutture ospedaliere della Valle.
LE AZIONI PER I DIVERSI PRESi'DI
CHIAVENNA - E' stata confermata l'offerta per acuti esistente,
con degenze di Medicina e Chirurgia generale, con possibilita' di
eseguire in sicurezza prestazioni chirurgiche anche in ambito
ortopedico - traumatologico e ginecologico a bassa complessita',
con trasferimento protetto dei pazienti che necessitano di
prestazioni chirurgiche di maggiore complessita', da eseguire in
ambiente ospedaliero dotato delle discipline necessarie.
L'ospedale deve mantenere nelle 24 ore le attivita' cliniche e i
servizi diagnostici necessari al funzionamento di un Presidio di
base dotato di Pronto soccorso.
E' stata altresi' confermata l'attivita' riabilitativa e la volonta'
di sviluppare un'area di degenza di Comunita' (20 posti letto),
oltreche' rafforzare le attivita' ambulatoriali, con particolare
riguardo a ostetricia - Ginecologia, Pediatria, Oncologia con
MAC, Endoscopia digestiva, Radiodiagnostica (con TAC
recentemente installata) e Terapia del dolore
Oltre al rafforzamento gia' avvenuto dell'attivita' consultoriale
(attivando un ambulatorio presso il Presst di Dongo e con
l'inserimento della ostetrica di famiglia), si sta implementando
l'integrazione del percorso nascita con i presi'di di Gravedona,
Lecco e Sondrio.
L'Asst, non appena completato l'ampliamento dell'Hospice di
Morbegno, valutera', congiuntamente con Ats l'eventuale ulteriore
esigenza di hospice nell'area.
MORBEGNO - Il Pot di Morbegno deve rapidamente completare
l'ampliamento previsto nei seguenti settori: dagli attuali 10
letti a 14 letti di Hospice (prevista per la fine del corrente
anno); installazione di una Tac a 16 slice (prevista per la fine
del corrente anno); potenziamento dell'offerta ambulatoriale
specialistica attivazione di una degenza di Comunita' (20 posti
letto), con coinvolgimento dei MMG che nella struttura dovranno
anche avere la loro sede operativa e ambulatoriale.
SONDRIO - E' divenuta improcrastinabile la necessita' di
sviluppare all'interno del presidio le alte specialita' che
completano le competenze gia' presenti nella struttura (gia' sede
di Emodinamica H24 e con previsione di attivazione di una
sezione di radiologia interventistica), rendendola adeguata a
svolgere il ruolo di presidio di II livello, compresa la
relativa attivita' di Dea. Al fine di poter sviluppare tali
competenze deve essere favorito il rapporto tra tale struttura e
l'Universita', al fine di incrementare l'attrattivita' della
stessa da parte del personale sanitario.
TIRANO - Presso l'ex ospedale di Tirano si sta valutando con Ats
e l'Amministrazione comunale la possibilita' di presentare un
progetto di attivazione di una degenza di comunita' (20 posti
letto) e di rafforzamento delle attivita' ambulatoriali.
GRAVEDONA - Gia' nel 2018 il presidio di Gravedona ha condiviso
il piano di riordino della rete materno infantile presentato da
Regione per l'Area della Valchiavenna e Alto Lario, avviando e
poi realizzando, un potenziamento del Punto nascita di Gravedona
a seguito della sospensione dell'attivita' del Punto nascita di
Chiavenna. Tale percorso deve essere completato rafforzando la
collaborazione e l'integrazione con il Consultorio dell'ASST.
Proseguira', nel futuro, il confronto con la Direzione del
presidio, per valutare ogni possibile sinergia con le strutture
ospedaliere pubbliche della Valtellina e dell'Alto Lario.
EMERGENZA E URGENZA - Riguardo infine alla attivita' di Emergenza
e Urgenza territoriale (118), d'intesa con Areu, la Direzione
Generale Welfare ha anticipato di aver inserito nel Piano
presentato al Ministero in data 16/6/20, la richiesta di
finanziamento di ulteriori mezzi ed equipe per il trasporto di
pazienti urgenti e un mezzo H24 (o due mezzi H12) mezzi sara'
certamente collocato in Valtellina, rafforzando ulteriormente la
rete di mezzi di soccorso di cui gia' si dispone. (LNews)