CNDDU richiede il rientro 'a casa' dei docenti oggi sparpagliati in Italia
Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani, prendendo atto delle dichiarazioni del ministro Azzolina, la quale ieri in conferenza stampa ha affermato: “Abbiamo bisogno di più docenti, possiamo assumere fino a 50 mila persone in più”; delle dichiarazioni del direttore aggiunto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Ranieri Guerra alla stampa (durante Agorà, su Rai 3) da cui si evince “il paragone è con la Spagnola che si comportò esattamente come il Covid 19: andò giù in estate e riprese ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata", precisa quanto segue: in ragione della condizione di urgenza e dei finanziamenti previsti per potenziare l’organico della scuola, si richiede l’immediato rientro presso i propri nuclei familiari del personale docente richiedente trasferimento presso la città di residenza di riferimento. Ribadiamo che molti docenti vivono in perfetta solitudine a circa mille chilometri di distanza senza nessun parente di supporto in caso di malessere e si trovano costretti a intraprendere lunghi viaggi per ritornare tra i propri cari. Imperterriti continueremo a sottolineare l’età avanzata della categoria, la quale, qualora si verifichi la previsione prospettata dall’esperto Ranieri Guerra, potrebbe determinare danni incalcolabili per la salute dei cittadini e per le spese sanitarie già messe a dura prova dall’ondata precedente del Coronavirus. Il ricongiungimento famigliare, viste le caratteristiche fluttuanti e imprevedibili della pandemia, si inserisce a nostro avviso, tra le azioni preventive più efficaci per contenere la diffusione del contagio.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU