Qual è la “macchia” che ciascuno di noi nasconde nella sua vita?
Il
film La Macchia umana
La TV dai primi di dicembre 2003 sta incuriosendo su di un
film La Macchia umana, l'atteso film presentato fuori
concorso alla 60.ma Mostra del cinema di Venezia e
interpretato da Anthony Hopkins, Nicole Kidman, Ed Harris e
Gary Sinise. Diretto da Robert Benton (già regista di Kramer
contro Kramer) e tratto dal romanzo omonimo di Philip Roth,
il film, nelle sale italiane dal 19 dicembre (un
bel “regalo” di Natale) è il classico “feuilleton”
strappalacrime, che vede Hopkins nei panni di un anziano
professore caduto in disgrazia e la Kidman nel ruolo di una
giovane che vive ai margini della società tra ricordi del
passato e incubi del presente di cui il vecchio Hopkins, che
non perde mai la sua grinta del feroce Leichester (Il
silenzio degli innocenti), si innamora perdutamente e a cui
rivela la sua terribile “macchia” che credeva di aver
cancellato. Il film di Robert Benton apre un'amara
riflessione sui danni dell'educazione 'politicamente
corretta' nella società americana, sul razzismo mai
scomparso che affligge anche le società più avanzate.
Chi é
Fra gli autori statunitensi contemporanei, Philip Roth è,
senza dubbio, uno dei più rappresentativi e uno dei più
prolifici.
Lo scrittore ebraico di origini austriache, rimbalzato agli
onori delle cronache letterarie con il celebre "Il lamento
di Portnoy", non solo vanta un premio Pulitzer per la
narrativa, ottenuto per il romanzo "Pastorale americana" del
1997, ma ha ricevuto, proprio il maggio scorso, il premio
"William Faulkner" del Pen Club statunitense come
riconoscimento per il suo ultimo libro "The Human Stain",
che conclude la trilogia di un grande affresco della società
americana del ventesimo secolo( La macchia umana, pubblicata
in Italia da Einaudi).
Il romanzo
Nel 2000 Philip Roth pubblica La Macchia Umana (in Italia
edito da Einaudi), ultimo atto della trilogia iniziata con
Pastorale Americana (premio Pulitzer) e Ho sposato un
comunista.
Ambientato nel 1998, l'anno delle udienze
sull'impeachment di Clinton, cioè un momento in cui gli
Stati Uniti devono fronteggiare e analizzare (in aula, in
ufficio, a cena in famiglia...) una delle questioni più
ipocrite e recenti della loro storia, il romanzo racconta la
vicenda di un uomo che reinventa se stesso e la sua vita
sulla base di un inganno cominciato da oltre cinquant'anni.
Sullo sfondo di una Nazione che non si occupa d'altro che
dello scandalo Clinton-Lewinsky, si compie la tragedia di
Coleman Silk, un rinomato docente di letteratura la cui vita
professionale è improvvisamente distrutta da assurde accuse
di razzismo e la cui vita personale esplode di conseguenza
altrettanto violentemente, riportando a galla una bugia
nella quale Silk si è ingannato per decenni.
- Tutto quello che fin dall'infanzia aveva sempre desiderato
era essere libero, non nero, nemmeno bianco, solo se stesso
e libero (tratto dal libro).
Negli intolleranti anni '40, un ragazzo nero dalla pelle
chiarissima decide di rinunciare alla sua famiglia, alla sua
storia e a se stesso, per costruirsi un'altra vita, una vita
bianca.
Lo scrittore inventa un personaggio che porta all'estremo
l'ideale americano del self-made-man, gettando via la
propria identità e creandosene una nuova. - Sono stato
attirato da Coleman Silk e dalla decisione che ha preso,
anche se ha avuto un costo molto alto. L'autodeterminazione
a spese di qualcun altro segna l'inizio della sua tragedia (Philip
Roth) -.
Nel XIX secolo quella di "farsi passare per bianco" era una
tecnica di sopravvivenza degli afroamericani di pelle chiara
in fuga dalla schiavitù, ma il fenomeno è continuato nel
secolo successivo ed è un tema presente nella letteratura
americana (vedi: Mark Twain)
In anni recenti si è saputo che il famoso critico letterario
del New York Times Anatole Broyard, considerato la
quintessenza dell'intellettuale newyorkese, era un nero di
pelle chiara che aveva rinnegato la sua storia, rotto ogni
legame con la sua famiglia e nascosto ai figli le sue/loro
origini fino alla sua morte. Parlando del personaggio di
Silk, Philip Roth afferma - Possiamo dire che cerca di
nascondere la sua identità razziale, ma lui non si
definirebbe così. Sta cercando la massima libertà, ma se
fosse rimasto nel mondo in cui è cresciuto non sarebbe stato
possibile, quindi ha corso un rischio enorme -.
Nella trasposizione cinematografica di Robert Benton (Kramer
contro
Kramer, Le stagioni del cuore, Billy Bathgate), Coleman Silk
ha gli occhi azzurri e l'espressione dura e dolorosa di
Anthony Hopkins. Per quanto concerne il suo personaggio,
Anthony Hopkins ha detto - E' un uomo passionale, con
profonde convinzioni, un uomo che detesta quello che è
politicamente corretto e in questo senso è il mio eroe -. A
un certo punto, però, la vita di Coleman Silk tracolla:
l'uomo che fino a quel momento ha incarnato l'immagine del
vincente viene accusato di razzismo da due studenti
afroamericani che si sentono insultati da una sua frase
equivocabile (compie l'errore di chiedersi perché non ha mai
visto in classe due dei suoi studenti, chiamandoli "spooks",
un termine che significa “spiriti, assenti” ma che, in tono
dispregiativo, indica le persone di colore)
Ovviamente, si scontra con l'ipocrisia dei colleghi compatti
contro di lui, perde il lavoro e due giorni dopo sua moglie
muore per un'embolia. Improvvisamente nell'esistenza del
brillante docente ebreo Coleman Silk si aprono degli squarci
spaventosi e attraverso questi, emerge un uomo diverso,
sepolto da decenni di dolorosa e tenace rimozione.
Coleman incontra Faunia (Nicole Kidman, sempre superba nella
scelta di personaggi difficili, controversi, odiosi)), una
donna incolta, misteriosa, di trent'anni più giovane di lui (e le scene di passione tra i due, forse, sono l’anello
debole del film) con una storia tragica e piena di violenza
alle spalle, e se ne innamora. Tra i due nasce una relazione
che va oltre ogni logica e ogni conformismo, uno schiaffo al
perbenismo e alla razionalità. Il rapporto sconveniente ed
esplosivo con l'inquieta Faunia, non il suo primo amore, non
il suo immenso amore, ma sicuramente il suo ultimo amore, è
la strada che conduce Coleman alle ultime conseguenze della
sua esistenza tragica.
La Macchia Umana è un inconsueto romanzo di 400 pagine,
scritto da uno dei più abili autori contemporanei.
Il film, pur nelle sue scelte narrative "semplificatorie" fa
intuire la potenza di una storia e di una scrittura favolosa
e enorme, capace di raccontare una nazione e un secolo.
Si spera che La Macchia Umana di Anthony Hopkins e Nicole
Kidman porti i romanzi di Philip Roth nelle case, nella
mente e nel cuore di molti degli spettatori che vedranno il
film a Natale e dopo.
La scheda
del film
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La macchia umana.
Titolo originale: The Human Stain.
Durata: 106 min. (colore).
Paese: USA.
Anno: 2003
Genere: drammatico.
Data d'uscita: 19-12-03.
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La trama:
Coleman Silk è un insegnante di studi classici con un
terribile segreto. Quando la sua relazione con una giovane e
bella bidella viene scoperta, il tanto temuto segreto che
Silk ha nascosto a sua moglie, ai suoi figli e al suo
collega, lo scrittore Nathan Zuckerman, provocano
conseguenze devastanti.
-
Cast Tecnico
Regia:
Robert Benton.
Sceneggiatura:
Nicholas Meyer.
Soggetto:
Philip Roth( dal suo omonimo romanzo).
Montaggio:
Christopher Tellefsen.
Fotografia:
Jean-Yves Escoffier.
Scenografia:
David Gropman.
Musica:
Rachel Portman.
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Cast Artistico
Interpreti:
Anthony Hopkins - Coleman Silk -
Nicole Kidman - Faunia Farley -
Ed Harris - Lester Farley -
Gary Sinise - Nathan Zuckerman
Ron Canada - Herb Kebble -
John Finn - Louie Borero.
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L'effetto che fa
È una passione con catarsi finale. questo film può infondere
il coraggio di affrontare i problemi che si nascondono
accuratamente e di cui non si sa come liberarsi per i sensi
di colpa. La macchia umana ha la capacità di aprire gli
occhi e smuovere le mura del falso perbenismo, oltre che
essere una storia di condanna e di redenzione dell’America
ipocrita dei nostri giorni.
Antonio De
Falco
GdS 18 XII 03 www.gazzettadisondrio.it