RECENSIONI CINEMA La rivincita delle bionde 2
 Elle Woods ritorna due anni dopo la prima avventura “in rosa e 
 biondo tinto”, per conquistare gli squali del congresso 
 Americano stavolta con una legge animalista, sempre “rosa e 
 profumata”.
 Torna Reese Witherspoon, simpatico faccino cinematografico made 
 in U.S.A. che, a seguito del discreto successo del primo film, 
 dopo “l’importanza di chiamarsi Ernest” e “Sweet home Alabama”, 
 due titoli non deprecabili, infila di nuovo una commedia noiosa 
 ai limiti della resistenza, confezionando novantaquattro minuti 
 di storia vietata ai diabetici, con dialoghi scontati e piatti, 
 dall’inizio alla fine, con trovate povere e per nulla 
 coinvolgenti.
 Il film è diretto da Charles Herman-Wurmfeld (“Kissing Jessica 
 Stein”) e la Whitherspoon oltre ad interpretare il ruolo 
 principale ne è co-produttrice (il prodotto è sicuramente più 
 valido dal punto di vista economico che non sotto l’aspetto 
 artistico) insieme a Marc Platt.
 L’unica nota positiva è la colonna sonora, decisamente sopra il 
 livello di tutto il resto, curata da Rolfe Kent (“Kate e Leopold” 
 e “40 giorni 40 notti”).
 Si attende di meglio.
Mirko Spelta
               
 Per comunicazioni all'autore della recensione:
                
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 GdS 18 X 2003  
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