Nuovo regolamento per gli impianti domestici a gas all'insegna della sicurezza
L'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas ha emanato un
regolamento che dispone nuove procedure per gli accertamenti
sulla sicurezza degli impianti domestici di gas (tubazioni,
canne fumarie, fori di aerazione) che alimentano caldaie per il
riscaldamento, scaldabagni, piani cottura e altre
apparecchiature di utilizzo. Il regolamento, che riguarda gli
impianti funzionanti con tutti i gas distribuiti a mezzo di
reti, è disponibile sul sito dell'Autorità
www.autorita.energia.it .
La prima fase di attuazione porterà, nell'arco dei prossimi 5
anni, all'accertamento della corretta installazione e
funzionamento degli impianti per più di 6 milioni di famiglie
attraverso l'acquisizione e l'analisi (mediante le società di
distribuzione del gas) della documentazione redatta dagli
installatori, valorizzando le informazioni già disponibili ed
evitando la produzione di ulteriore documentazione. In alcuni
casi (circa il 5 per mille del totale) all'analisi della
documentazione seguiranno verifiche in loco degli impianti,
senza però introdurre duplicazioni rispetto alle verifiche oggi
già previste. Infatti, anche queste verifiche sono affidate dal
regolamento dell'Autorità ai Comuni, che insieme alle Province
sono già investite per legge di compiti connessi. I Comuni
saranno dotati delle necessarie risorse economiche per lo
svolgimento di quanto previsto dal provvedimento.
Per ogni impianto nuovo o modificato il distributore di gas
dovrà verificare, con proprio personale o con professionisti
esterni, che la “dichiarazione di conformità” sia esistente e
conforme alla normativa. Il regolamento individua i criteri
essenziali per definire “sicuri”, ai fini della pubblica
incolumità, gli impianti già in funzione e si pone l'obiettivo
di garantire la sicurezza del servizio del gas: infatti, sia pur
in costante calo dal 1995, gli incidenti direttamente
riconducibili a malfunzionamenti degli impianti costituiscono
ancora un fenomeno che richiede una stretta sorveglianza. Negli
ultimi 5 anni per cui sono disponibili i dati gli incidenti sono
stati 191 con 33 vittime nel 1998, 142 con 32 vittime nel 1999,
113 con 22 vittime nel 2000, 105 con 41 vittime nel 2001, 120
con 19 vittime nel 2002. Tra le cause più ricorrenti degli
incidenti negli ultimi anni sono state: l'inefficienza delle
canne fumarie; la ventilazione non idonea dei locali; lo stato
di manutenzione di apparecchi precario o non conforme alle norme
di legge; l'insufficiente cubatura o la non idoneità dei locali
dove sono installati gli apparecchi.
Tempi di attuazione? Il regolamento prevede dall'1 ottobre 2004
accertamenti per i nuovi allacci, dall'1 ottobre 2005
accertamenti per impianti di utenza riattivati e modificati,
dall'1 ottobre 2006 accertamenti sugli impianti già in servizio.
Il costo degli accertamenti su impianti modificati e in servizio
e delle verifiche effettuate dai Comuni verranno remunerati
nella tariffa di distribuzione del gas a partire dal 2006 con un
costo massimo di poco più di 2 euro all'anno per cliente finale.
Da sottolineare che il
Presidente di Federgasacqua, Andrea Lolli, non ha mancato di
esporre una certa perplessità, relativamente alle singole
norme. perché si era sempre parlato di “controlli agli impianti”
mentre il regolamento punta
l'attenzione su aspetti documentali, cartacei, insomma (mi si
passi il termine) burocratici.
I controlli incrementati riguardano gli attestati di idoneità
(“dichiarazioni di conformità” per essere precisi) degli
impianti e non il reale funzionamento degli stessi.
Il regolamento, che riguarda gli impianti funzionanti con tutti
i gas distribuiti a mezzo di reti (prevalentemente metano e gas
di petrolio liquefatto, gpl), è
disponibile sul sito dell'Autorità www.autorita.energia.it
Red
GdS 10 IV 2004 - www.gazzettadisondrio.it