PROGETTO "DAI VITA ALLA VITA". IL DONO DEL CORDONE OMBELICALE. SONDRIO ALL'AVANGUARDIA


Progetto “Dai vita alla vita”

Il prelievo del sangue dal cordone ombelicale

Dipartimento Materno-Infantile e Dipartimento di Medicina
Trasfusionale ed Ematoligia dell’Azienda Sanitaria Locale della
Provincia di Sondrio e Sezione di Sondrio dell’Associazione
Italiana per la lotta alla Leucemia



“Dai vita alla vita”: questo è lo slogan scelto nel 2000 dalla
Sezione di Sondrio dell’Associazione Italiana per la lotta alla
Leucemia, per promuovere la campagna di donazione del sangue del
cordone ombelicale.

Il sangue contenuto nella porzione di cordone ombelicale
attaccato alla placenta, che viene eliminato dopo il parto, è
ricco di cellule staminali, le progenitrici di tutte la altre
cellule. In particolare, esse sono in grado di differenziarsi
nelle cellule del sangue quali i globuli rossi, i globuli
bianchi e le piastrine, che costituiscono la parte cellulata del
sangue circolante. Grazie a questa loro prerogativa sono
utilizzate con successo in molteplici malattie tumorali,
ematologiche, immunologiche e dismetaboliche dell’infanzia.

Riuscire a costituire una grande banca di donatori incrementa la
possibilità di ritrovare un campione di sangue midollare
compatibile con il malato e quindi di fornirgli possibilità di
cura e di vita. Per esempio, per molti bambini affetti da
leucemia, il trapianto di midollo osseo può essere l’unica
possibilità terapeutica idonea a permettere la loro
sopravvivenza, e questo può essere fornito solo da un donatore
compatibile geneticamente; ma nucleo familiare del bimbo malato
vi è solo il 20% di probabilità di ritrovarlo.

Lo slogan sottolinea proprio questo: un bimbo che nasce può dare
una possibilità di vita ad un bambino malato. Un gesto semplice
e indolore può ridare speranza a tanti bambini e ai loro
genitori.

Modalità di prelievo

Alla nascita il cordone ombelicale viene reciso e il neonato è
quindi fisicamente distaccato dalla madre. Una porzione del
cordone rimane attaccato al suo addome, mentre l’altra resta
connessa con la placenta e l’utero materno. Da questa porzione,
ormai inutile al neonato, viene prelevato il sangue funicolare
(sia dopo un parto naturale che dopo un taglio cesareo).

Se la quantità di sangue prelevato raggiunge una soglia minima
(e quindi garantisce un adeguato numero di cellule staminali),
si procede all’invio della sacca di sangue alla banca del sangue
funicolare.

Certificazione del centro e idoneità del donatore

Tutte queste procedure devono rispondere a rigorosi criteri di
selezione dei donatori e di modalità di prelievo e conservazione
del sangue. Non bisogna dimenticare che esso è destinato a bimbi
con poche o nulle difese immunitarie e quindi che la presenza di
un agente infettante, banale per una persona sana, può risultare
drammatico per un immunodepresso.

Per ottenere la “certificazione”, cioè l’attestato di idoneità
ad eseguire in modo ineccepibile il prelievo, la conservazione
ed il trasporto del sangue alla Banca del Sangue del Cordone
Ombelicale di Milano sono stati addestrati specificatamente
medici ed ostetriche della Divisione di Ostetricia e Ginecologia
e vengono compiute periodiche e rigorose verifiche (tabella 1)

tabella 1

 
Addestramento di un medico e di una ostetrica al prelievo del
sangue funicolare presso l'Ospedale Buzzi di Milano.
  
Addestramento delle ostetriche dell'Ospedale di Sondrio.
  
Certificazione.
  
Controlli ispettivi periodici.



È fondamentale anche la selezione delle donne idonee a donare il
sangue funicolare. Non devono risultare rischi di trasmissione
di malattie infettive o genetiche, comportamenti a rischio di
contrarre infezioni, né devono manifestarsi, nel corso della
gravidanza, situazioni a rischio di infezione (rottura
prolungata del sacco amniotico, travaglio di parto
eccessivamente lungo, presenza di infezioni vaginali ecc.)
Inoltre il sangue deve pervenire alla banca di Milano entro 30
ore dal parto, e quindi nei giorni festivi, a banca chiusa, il
prelievo non è possibile. Questa è la ragione per la quale, a
fronte della quasi totalità di disponibilità di donne gravide a
donare il sangue funicolare, solo una frazione è poi idonea a
donarlo. (tabelle 2 e 3)

tabella 2

PRELIEVO DA
FUNICOLO (14 marzo - 31 dicembre 2001)

Parti             
703    

Informate      633     
90%

Adesioni        612     
87%

Prelievi         
106      15%

Idonei            
26       3,7%

UU. congelate  25       
3,5%

tabella 3 (Dati ridotti dal giornale a tabella da
grafico)

PRELIEVO DA
FUNICOLO - Motivi di esclusione (%)

Second. - Rapido 4. L.A. tinto - 3.  Ost. non abil. 4. Prom.
>12 h 7.

SBE posit. 19.  Funicolo non id. 26. Giorno festivo 27.
Altro 9.


Altro fattore importante nella procedura è il corretto trasporto
da Sondrio a Milano delle sacche di sangue, in ambiente
costantemente refrigerato a temperatura costante. A ciò ha
provveduto la Sezione di Sondrio dell’A.I.L., mettendo a
disposizione quattro frigoriferi da trasporto con un
registratore delle temperature istantanee, in modo da evitare
che oscillazioni di temperatura, capaci di rendere inidoneo il
sangue prelevato, non vengano rilevate. Il trasporto è invece
garantito, con uno sforzo economico non trascurabile,
dall’Azienda Sanitaria.

Risultati
Benché l’inizio della raccolta di sangue sia iniziata nel mese
di marzo 2001, il consuntivo dell’anno intero ci vede già ben
collocati tra gli ospedali che afferiscono alla Banca del Sangue
Funicolare di Milano. Con 106 prelievi e 25 unità disponibili
Sondrio si colloca al 4° e 6° posto
, ben al di sopra di importanti
centri con elevato numero di parti (tabelle 4, 5).

tabella 4

(In ordine: UU
raccolte, UU disponibili, percentuale)

Buzzi Milano 
194  69  36

Ospedale Piacenza  165  57  35

Poliambulanza Brescia 176  46  26

Magenta  81  39  48

Desenzano  73  29  40

SONDRIO  106  25  24

Cavalese (Trento)  68  19  28

S. Anna Como  45  18  40

Valduce Como  54  18  33

S. Camillo Trento  30  11  37

Lecco  28  9  32

Sacco Milano  44 8  18

Riva del garda (Trento)  11  7  64

Cles (Trento)  26  5  19

Borgo Valsugana (Trento)  8  4  50

Ancelle Carità Cremona  5  3  60

S. Chiara di Trento  12  3  25

Cernusco sul Naviglio (Milano)  20  3  15

Manerbio (Brescia)  13  3  23

Codogno (Lodi)  11  2  18

Rovereto (Trento)  16  2  13

M. Melloni Milano  6  1  17

Ospedale Cremona  8  0  0

Oglio Po (Cremona)  9  0  0

Castel S. Giovanni (Piacenza)  2  0  0


(Non riportiamo le figure successive, 5 e 6, allegate
all'articolo. Si tratta di istogrammi che traducono visivamente
i dati dianzi riportati - NdR)


Generosità e impegno

È una ulteriore dimostrazione della generosità delle donne della
Valtellina, ma anche dell’impegno di medici, ostetriche e
volontari dell’AIL che hanno risposto con entusiasmo ed
efficienza ad una proposta stimolante.

Esistono margini di
miglioramento nell’incrementare le quote di campioni idonei ad
essere conservati, soprattutto aumentando la quantità di sangue
che si riesce a prelevare anche da funicoli piccoli; è il nostro
obiettivo per il prossimo anno, ma, se ne sarete interessati,
anche di questo vi daremo informazione.

Dr Franco Dolci

Email: franco.dolci@libero.it


(x) Franco DOLCI, nato
a Chiavenna (SO), il 22.10.1946, residente a Sondrio in Via
Lusardi 43

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi
di Roma diploma di Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia
e in Urologia presso l'Università degli Studi di Milano.

Dal gennaio 1990 ad oggi a Sondrio Primario della divisione di
Ostetricia e Ginecologia.

Autore di 28 pubblicazioni a stampa, prevalentemente su temi di
urologia ginecologica e di endoscopia ginecologica, relatore a
congressi nazionali ed internazionali prevalentemente su temi di
endoscopia ginecologica (laparoscopia ed isteroscopia), in
particolare sull’utilizzazione della tecnica laser in
endoscopia.


GdS 18 VI 03

Franco Dolci (x)
Costume