RAI E MISTERO BUFFO
Mentre l'ecatombe asiatica era ancora in atto e
il Papa invitava i fedeli a pregare per le popolazioni
martoriate, la Rai che faceva? Forse complice del clima
natalizio (?), Lunedì sera 27 dicembre mandava in onda sul
secondo canale un’opera religiosa di “altissimo” livello
“spirituale”: il Mistero Buffo di Dario Fo. Viene naturale
chiedersi perché una critica sempre pronta a stroncare le
“esuberanze” interpretative degli artisti cattolici (un esempio
per tutti: La Passione di Mel Gibson), non abbia speso (o
spenda) una parola, per criticare le manipolazioni (seppur
ironiche) degli artisti laici non credenti alla Dario Fo. Perché
a questi ultimi, nessuno ha il coraggio di “ritirare” la licenza
di sbeffeggiare il sacro? La verità è una sola: a parte qualche
rara eccezione, parte della Chiesa in preda a forti crisi
d’identità, si cala le brache all’avanzare della cultura
laicista. In “virtù” dell’ignoranza degli italiani in fatto di
religione, si abbia almeno coscienza che il Mistero Buffo di
Dario Fo, ha tutte le carte in regola, per trasgredire al
secondo Comandamento, ovvero: "Non nominare il nome di Dio
invano".
Anche sotto le mentite spoglie dei virtuosismi artistici!
Qualora l’osannato premio Nobel, non ne avesse compreso il
senso, provi a mettere in scena un Mistero Buffo in versione
islamica, dove il “soggetto” non sia più Gesù Cristo, ma Allah.
E’ certezza: i fedeli islamici, si offrirebbero spontaneamente
ad ”educare" l’incorreggibile guitto.
Gianni Toffali
Gianni.Toffali@inwind.it
GdS 30 XII 2004 - www.gazzettadisondrio.it