Scolaro nero di Foligno, proposta al Ministro per una singolare conclusione
Tutta l'Italia (o quasi perchè c'è anche qualche 'progressista DOCG) si è indignata per quel che è successo a Foligno dove un precario – ma chi l'ha assunto? - ha confinato uno scolaro nero in un angolo. Niente razzismo, ma, ha ripetuto a Porta a Porta, una esperienza didattica, riuscita, dato che i bambini erano stati avvisati. Si sa, i bambini di 10 anni, ma anche noi non bambini, siamo in grado di capire perfettamente il percorso 'elucubrativo', la novità pedagogica, il corredo di atteggiamenti e il grande insegnamento che ci viene, ma in particolare che viene ai ragazzi per la loro, in tal modo, illuminata crescita
Sospeso. No, non va bene. Proponiamo invece al sign. Ministro del MIUR di comprendere l'afflato - condizione di percezione intuitiva immediata – nel processo, di prendere atto della sinderesi - facoltà per cui l'uomo conosce immediatamente i principi universali del bene e del male – di inchinarsi di fronte a tale prodigio e quindi di seguirlo sulla strada da lui aperta, quella delle esperienze didattiche, chiamandolo, anzi convocandolo, per farne una, secondo il suo progressista e illuminista metodo, stavolta però ricalcando antichi usi.
Sulla strada da lui aperta:
1. Il maestro di cui sopra viene messo in un angolo dell'aula sguardo rivolto al muro per la durata giornaliera di lezione
2. I suoi colleghi vengono edotti e coinvolti sui contenuti di questa esperienza didattica
3. La dirigenza scolastica valuta poi i risultati di tale esperienza didattica e il contributo alla ricerca pedagogica che essa darà
4. Vanno predisposte adeguate bacchette per le mani - corredo essenziale di un tempo ma questa volta a ruoli invertiti – ossia quelle del maestro progressista affidando il compito di procedere a quegli scolari affidandone il coordinamento allo scolaro nero rimasto vittima ma diventato simbolo
4. GdS