Sul doloroso caso della 14enne deceduta a Chiavenna

EMERGENZA-URGENZA HA FUNZIONATO. NO IRREGOLARITÀ O NEGLIGENZA

(LNews - Milano, 25 ott) "Il caso della quattordicenne deceduta
a Chiavenna, che impone anzitutto di esprimere il dispiacere e
le condoglianze alla famiglia, ha dato luogo a una serie di
polemiche, cui è necessario dare risposte precise e definitive".
Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia in
merito alle polemiche legate all'operato e alla tipologia dei
mezzi di soccorso utilizzate per soccorrere la quattordicenne
deceduta a Chiavenna.

CASO ESAMINATO DA AREU - "Il caso - ha spiegato Gallera - è
stato esaminato accuratamente da AREU, con l'ascolto delle
registrazioni e il monitoraggio dell'operato delle equipe
sanitarie: in particolare abbiamo proceduto con puntuali
controlli interni sulle tempistiche e sulla qualità
dell'intervento. Per quanto riguarda i tempi: primo mezzo in
posto in un minuto (Mezzo di soccorso di base), Mezzo di
soccorso avanzato in posto in 4 minuti".

"Per quanto riguarda la qualità dell'intervento - ha
sottolineato - l'infermiere si è comportato in modo
ineccepibile, mettendo in atto tutte le manovre rianimatorie e
somministrando i farmaci adeguati sotto il vigile controllo e
responsabilità del medico presente nella Sala Operativa di
competenza. Le terapie sono le stesse che avrebbe praticato un
medico di emergenza esperto. La 'centralizzazione' verso il
centro ospedaliero più idoneo è stata effettuata con
l'elicottero (su cui ovviamente era presente il medico
anestesista rianimatore per garantire la continuità
dell'assistenza) giunto sul posto dopo che erano state praticate
tutte le manovre e terapie necessarie. Questo perché le
patologie tempo dipendenti devono essere trattate nelle
strutture dove sono presenti professionalità, competenze e
tecnologie adatte".

"Riteniamo - ha aggiunto - che le possibilità di sopravvivenza
dei pazienti critici che necessitano del sistema dell'emergenza
siano strettamente collegate alla qualità organizzativa e
complessiva dell'intervento più che alla figura sanitaria che se
ne fa carico in loco. Gli infermieri che operano in Lombardia
sui mezzi di soccorso avanzato sono formati in modo accurato e
qualificato per poter rispondere a tutti i tipi di emergenze. Il
sistema prevede poi la presenza H24 di un medico in Centrale,
cui l'infermiere fa costantemente riferimento.

"L'organizzazione del sistema dell'emergenza sanitaria della
Lombardia - ha concluso - che conta circa 800.000 interventi
l'anno, è da anni impostata in questo modo e i dati e i
risultati di questa organizzazione sono tali da non poter
ricondurre l'esito di un singolo evento, in questo caso,
purtroppo, negativo, a un 'difetto' di tipo organizzativo.
(LNews)

 

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