Mondiali "Valtellina 2005": grande occasione perduta, amaro bilancio di WWF e Legambiente
 INDICE 1. MONDIALI DI SCI 'VALTELLINA 2005': GRANDE OCCASIONE 
 PERDUTA, AMARO BILANCIO DI WWF e LEGAMBIENTE 
 1. MONDIALI DI SCI 'VALTELLINA 2005': GRANDE 
 OCCASIONE PERDUTA, AMARO BILANCIO DI WWF e LEGAMBIENTE I 
 Mondiali di sci Bormio 2005 sono l'ennesima occasione persa per 
 coniugare ambiente e sport. Un anno dopo il primo bilancio 
 dell'evento stilato da Legambiente e WWF si conferma il giudizio 
 negativo sull'organizzazione e la gestione dei giochi, dove a 
 dispetto di quanto dichiarato dalla FIS - Federazione 
 Internazionale Sci e dalla Regione Lombardia la tutela e il 
 rispetto della montagna non sono stati tenuti in considerazione. 
 E' una diagnosi cruda quella degli ambientalisti alla vigilia 
 dell'inizio della manifestazione sportiva che porterà sugli 
 schermi di tutto il mondo le piste da sci di Bormio e Santa 
 Caterina Valfurva. Sulla vicenda intervengono i presidenti 
 nazionali delle due associazioni, ricordando le proposte a lungo 
 inascoltate, indirizzate a istituzioni regionali e organizzatori 
 fin dal 2001, per far sì che l'evento rappresentasse 
 un'occasione di rilancio dell'impegno dell'Italia e della 
 Lombardia sulla protezione delle Alpi. 'Ci siamo proposti per 
 condividere l'impegno a realizzare interventi accurati e 
 rispettosi del Parco Nazionale, attivando politiche locali di 
 innovazione ambientale nel settore del turismo montano - ricorda 
 Roberto della Seta, presidente nazionale di Legambiente - e 
 invece i progetti sono stati fatti affrettatamente e male, senza 
 nessuna trasparenza e coinvolgimento della comunità 
 valtellinese, ignorando numerose prescrizioni ambientali, 
 rovesciando sull'Italia l'onta del deferimento alla Corte di 
 Giustizia Europea, senza attivare alcun significativo 
 investimento sul versante della qualità ambientale. In tempi di 
 difficoltà a reperire risorse pubbliche, una somma significativa 
 come quella utilizzata per i Mondiali doveva essere impiegata 
 per fare investimenti utili allo sviluppo del territorio, e non 
 spesa solo per opere sovradimensionate connesse alla rischiosa 
 'bolla speculativa' dello ski-business.' "Ospitare i mondiali di 
 sci organizzati in questo modo non porterà alla Valtellina e più 
 in generale alle Alpi un beneficio duraturo. - dice Fulco 
 Pratesi, Presidente WWF Italia - Lo abbiamo già visto venti anni 
 fa con la precedente edizione dei mondiali. Si è puntato tutto 
 allo sviluppo turistico tradizionale ad alto impatto ambientale, 
 attento più ad aumentare i chilometri sciabili all'interno del 
 Parco Nazionale dello Stelvio anziché a migliorare l'offerta 
 complessiva dei servizi. In questo modo le località interessate 
 restano di difficile accesso, senza una vera promozione 
 culturale dei luoghi e senza un incremento delle alternative per 
 chi non scia. Ben altra cosa rispetto ai Mondiali 2003 a S. 
 Moritz in Svizzera, dove le autorità e le associazioni 
 ambientaliste hanno potuto lavorare assieme fin 
 dall'impostazione per ridurre l'impatto sull'ambiente 
 dell'evento e i conseguenti costi per le mitigazioni 
 ambientali". Ecco un elenco delle opere realizzate e di quelle 
 necessarie ma non fatte. FATTO! (I DANNI) -3000 alberi sono 
 stati abbattuti per la nuova pista 'Deborah Compagnoni', contro 
 quanto prescritto dal Decreto Regionale di Valutazione di 
 Impatto Ambientale (che prescriveva solo 800 abbattimenti per 
 una pista di larghezza pari a 20 m invece dei 60 m della pista 
 realizzata). Su questo aspetto il WWF ha presentato un esposto 
 nell'aprile 2003 su cui è stato aperto un procedimento da parte 
 della Procura di Sondrio. Su questo intervento inoltre, a 
 seguito di esposto di Legambiente, l'Unione Europea ha deferito 
 alla Corte di Giustizia l'Italia per mancato rispetto della 
 normativa comunitaria per le ZPS (Zone di Protezione Speciale 
 della fauna e degli habitat). -Per la stessa opera è stato 
 necessario realizzare demolizioni 'non previste' di 5000 metri 
 cubi di roccia, usando esplosivi nel parco nazionale e a poca 
 distanza dalle case -Nella Valle dell'Alpe, un 'santuario 
 ecologico' abitato da una colonia di pernici bianche, i soldi 
 dei Mondiali sono stati impiegati per realizzare una seggiovia 
 quadriposto, anche se l'opera non è ancora iniziata, ed un 
 grande rifugio in corrispondenza dell'arrivo della telecabina da 
 Santa Caterina; -Sempre in valle dell'Alpe pesanti sbancamenti e 
 manomissioni sono stati fatti per costruire nuove piste 
 'impreviste' di cantiere, invece di utilizzate le esistenti -L'impianto 
 funiviario che da Santa Caterina porta alla Valle dell'Alpe ha 
 una capacità di trasporto circa tripla di quella che potrà 
 essere l'effettiva domanda anche in periodi di punta per questa 
 località - la stazione intermedia di questa telecabina è 
 costruita sopra una torbiera d'alta quota che andava 
 "assolutamente rispettata" secondo il parco. Su questo aspetto 
 il WWF ha inviato all'Unione Europea un ulteriore reclamo -Per 
 la medesima opera sono state effettuate demolizioni di roccia 
 sulla cresta del Monte Sobretta ben oltre l'autorizzato -Le 
 gravi carenze nelle progettualità hanno comportato decine di 
 varianti richieste in corso d'opera fino a 60 giorni dall'evento 
 e non sottoposte a VIA. Grazie alle segnalazioni degli 
 ambientalisti, la Forestale ha accertato violazioni con verbali 
 per 700.000 euro, in particolare per violazione del vincolo 
 idrogeologico nelle famigerate 'varianti in corso d'opera' 
 dovute alla cattiva qualità o all'inesistenza delle 
 progettazioni -Parcheggio multipiano, ski stadium, ponte e altre 
 opere di pesante impatto formano un fronte di 500 metri di 
 cemento tra le sponde del torrente Frodolfo, incompatibile con 
 la bellezza dei luoghi -Il parcheggio da 400 posti auto, poi 
 divenuti circa il doppio, previsto a Santa Caterina costa 10 
 milioni di euro ed è ancora sulla carta; si tratta di un'opera 
 ciclopica, con ben quattro piani fuori terra, in un'area 
 geologicamente critica, contro la quale pende un ricorso di 
 Legambiente -Il 'ponte' sciistico realizzato per connettere la 
 pista 'Deborah Compagnoni' all'arrivo è anch'esso un'opera 
 ciclopica (57 m di larghezza a fronte di 20 m previsti dalla 
 VIA), costosissima e che, come previsto da una sentenza del TAR, 
 dovrà essere in gran parte smontata al termine dell'evento, con 
 nuove ingenti spese. Su quest'opera, in particolare sulla 
 correttezza dell'iter autorizzativi, il WWF ha presentato 
 esposto alla Procura di Sondrio nel maggio 2004. NON FATTO (I 
 SERVIZI NECESSARI) -Viabilità: i comuni valtellinesi, da anni 
 congestionati dal traffico della famigerata 'statale 38' presa 
 d'assalto da migliaia di turisti diretti soprattutto a Bormio, 
 continuano ad essere privi delle necessarie tangenziali promesse 
 da anni -Viabilità: le lunghe gallerie che collegano Bormio alla 
 bassa Valtellina non sono state messe a norma, in particolare su 
 tratti di molti chilometri mancano i più elementari presidi di 
 sicurezza in caso di incidente, come le vie di fuga -Trasporto 
 pubblico: i bassissimi standard dei trasporti pubblici in 
 Valtellina saranno migliorati solo nei giorni dell'evento, in 
 particolare per quanto riguarda frequenza e tempi di 
 percorrenza, poi tutto tornerà come prima -Turismo: enormi 
 investimenti (180 milioni di euro) concentrati prevalentemente 
 su 2 località, al di fuori di una vera programmazione turistica 
 d'area per l'intera Valtellina -Opere primarie di 
 urbanizzazione: Santa Caterina Valfurva non dispone di nessuna 
 opera di collettamento e depurazione delle acque di scarico. Il 
 tubo della fogna, anche nei giorni dei Mondiali, immette le 
 proprie acque luride nel torrente Frodolfo proprio in 
 corrispondenza dello Ski-stadium -Compensazioni al Parco 
 Nazionale per il danno ambientale: 3 milioni e mezzo di euro, ma 
 di questi 2 milioni sono stati dirottati sul collettore fognario 
 di Santa Caterina Valfurva e sull'interramento dei cavi 
 dell'alta tensione (cioè a Enti che dovrebbero intervenire con 
 fondi propri. (comunicato stampa di WWF e Legambiente, 26 
 gennaio 2005 -Documentazione, anche fotografica, di quanto qui 
 segnalato può essere chiesta agli uffici stampa o ricavata dai 
 siti www.legambiente.org e www.wwf.it/alpi)    (Agenzia DIRE, 9 febbraio 
 2004)
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