Mondiali, sciopero killer. LE VOCI: l'organizzazione, Il sen. Provera, il cons. regionale Bordoni, il CCCVa, Formigoni, PETRUCCIOLI. Concordi maggioranza e opposizione. E POI ANCHE GLI "EROI" DELLA "STORICA" GIORNATA
Il comunicato dell'organizzazione
Costernazione, rabbia, imbarazzo, vergogna: sono queste le
reazioni suscitate fra gli sportivi dalla notizia dello sciopero
Rai, che ha impedito la disputa dello slalom gigante maschile,
uno degli appuntamenti sportivi più attesi del calendario dei
Mondiali di Bormio.
Questa mattina le tribune erano al completo, i parterre e i
bordo-pista stipati di tifosi e di fans. Erano venuti in oltre
un migliaio dall'Austria e dalla Svizzera, 900 i bambini delle
scuole di Tirano. Gli atleti erano pronti, la macchina
organizzativa perfettamente oliata, quando è circolata la
notizia dello sciopero deciso dalla Rai.
Questa sciagurata decisione vanifica l'immenso lavoro compiuto
dal Comitato Organizzatore per offrire al mondo una grande
manifestazione sportiva internazionale. Oltre ad avere costruito
impianti all'avanguardia, strutture moderne ed efficienti,
un'organizzazione complessa che ha coinvolto migliaia di
persone, il Comitato Organizzatore ha lottato contro
l'inclemenza del tempo, allestendo piste perfettamente innevate,
a dispetto della prolungata assenza di precipitazioni; ha svolto
una vasta campagna di comunicazione, concentrando l'attenzione
del mondo sull'Alta Valtellina; dopo i primi giorni di gara, è
riuscito a riempire le tribune richiamando spettatori
dall'Italia e dall'estero; ha coinvolto le scuole della zona,
che attraverso i Mondiali hanno potuto vivere una straordinaria
esperienza agonistica e didattica. Per parte loro le squadre
hanno dato il meglio di sé, offrendo ai tifosi vicini e lontani
intense emozioni e momenti indimenticabili.
L'atteggiamento irresponsabile dell'ente radiotelevisivo
danneggia gravemente l'immagine del nostro paese. Proprio nel
momento di massima visibilità, quando gli occhi di tutto il
mondo sono puntati sull'Alta Valtellina, sulla Lombardia,
sull'Italia, la decisione di indire uno sciopero appare del
tutto incomprensibile e suscita profondo sconcerto nell'opinione
pubblica. Si sperava che a fronte di un evento di questa
portata, in cui è in gioco l'immagine del paese, l'interesse
nazionale prevalesse sulle ragioni corporative. Che ciò non sia
accaduto addolora profondamente il Comitato Organizzatore, le
squadre e le Federazioni, gli sponsor e tutti gli appassionati
di sport.
«Certe cose succedono solo in Italia». Questo l'amaro commento
che circola in queste ore a Bormio e che sigla una giornata da
dimenticare.
Per ulteriori informazioni:
press@bormio2005.com
Donata Brusasco +39 335 5431882 - donata.brusasco@bormio2005.com
Giuseppe Gallo +39 347 5629689 - giuseppe.gallo@bormio2005.com
Alessandro de Franzoni +39 335 6680559 -
alessandro.de.franzoni@bormio2005.com
l'INTERROGAZIONE
DEL
senatore Provera
Il Presidente della Provincia, impegnato a Roma come Presidente
della Commissione Esteri del Senato e come relatore sulla
Costituzione Europea, oltre rilasciare una dichiarazione di fuoco,
ha presentato questa interrogazione ai Ministri delle
Comunicazioni e per i Beni e le Attività Culturali (che ha la
competenza per lo sport - ndr):
"Ai Ministri delle Comunicazioni e per i Beni e le Attività
Culturali - Premesso che:
- i Campionati del Mondo 2005 di Sci Alpino, assegnati
all’Italia sono in pieno svolgimento in Lombardia (Bormio e
Santa Caterina Valfurva;
- nella giornata di mercoledì 9 febbraio era in programma una
delle gare più attese, quella di slalom gigante maschile;
- tutto era pronto, in una giornata splendida, per
l’effettuazione della gara, alla presenza di numerosissimi
spettatori provenienti da Austria, Svizzera e altri Paesi;
- l’evento prevedeva la diretta televisiva con decine di Paesi
esteri;
rilevato che:
- pochi minuti prima dell’orario previsto per l’inizio della
gara veniva comunicata la sospensione della stessa con rinvio a
data da destinarsi;
- la sospensione é avvenuta per la mancata copertura TV, avendo
la RAI potuto recuperare l’utilizzo di sole 16 postazioni di
ripresa rispetto alle 21 ritenute indispensabili da parte dell’EBU,
l’Ente televisivo europeo;
- la ragione di questo incredibile fatto é dovuta allo sciopero
proclamato da un piccolo sindacato milanese, il "LiberSind"
constatato che;
- si è trattato di una figura pessima del nostro Paese, (che fra
l’altro ospiterà le Olimpiadi il prossimo anno), evidenziata dai
commenti della stampa internazionale oltre che di tutto il mondo
dello sport mondiale;
- il danno di immagine ed economico per la città di Bormio e per
tutta la provincia di Sondrio é molto grave e compromette un
lungo impegno di preparazione organizzativa e lo stanziamento di
ingenti risorse pubbliche e private;
l'interrogante chiede di sapere se e quali iniziative i Ministri
in indirizzo intendano attuare, per quanto di rispettiva
competenza, al fine di accertare le responsabilità,
intraprendere eventuali passi disciplinari ed evitare che in
futuro si possano ripetere eventi del genere, che pregiudicano
l'immagine sportiva e la serietà del nostro Paese.
provvedimenti, anche di carattere economico, siano stati adottati.
Il
consigliere regionale Bordoni
Umiliazione e indignazione, questi i sentimenti di fronte a
quanto incredibilmente successo stamattina a Bormio.
- Umiliazione per la figura fatta dall’Italia. Non era mai
successo che una gara di un Campionato del Mondo venisse
rinviata se non per ragioni di maltempo.
- Indignazione. Doppia. Per uno sciopero proporzionatissimo
negli effetti rispetto alle rivendicazioni più o meno giuste di
alcuni lavoratori di un piccolo sindacato. Per un’Azienda come
la RAI che non ha saputo gestire nei giorni scorsi la trattativa
e che poi non ha saputo gestire l’emergenza.
Non è cosa da reazione emotiva. Bisognerà andare a fondo. E’
quello che chiedo nella mia interrogazione che è pronta ma
attendo lo svolgimento della gara per presentarla.
Solidale con gli organizzatori, gli atleti, la Federazione.
Ricordando un vecchio detto che deve essere riproposto: chi
sbaglia paga.
Il CCCVa
Diversi gli interventi del Comitato Cittadini Consumatori
Valtellina, parte pubblicati dai quotidiani. Si possono leggere
nell'apposita sezione del giornale.
Formigoni
"Irresponsabile agitazione macchia lavoro di cinque anni" (ANSA)
- MILANO, 9 FEB - Il presidente della Regione Lombardia
Formigoni chiedera' i danni per la cancellazione del gigante
maschile di Bormio 2005. Formigoni ha parlato di "ignobile
vicenda" e di "fatti gravi". "Basta una irresponsabile
agitazione di poche persone a macchiare 5 anni di lavoro - ha
concluso - non ci stiamo, la Lombardia non ci sta. Chi ha
sbagliato deve pagare". E un risarcimento chiedera' anche il
Club Lombardia, fondazione nata per promuovere i mondiali
valtellinesi.
Petruccioli
la Commissione di Vigilanza della Rai, presieduta da Claudio
Petruccioli (Ds), ha deciso di convocare nei prossimi giorni
Cattaneo per capire come è possibile che non siano state
adottate misure per prevenire una protesta fissata da una
settimana. «La cosa è assai sgradevole - ha osservato proprio
Petruccioli - soprattutto per le relazioni internazionali della
Rai ed è in aperta violazione con gli obblighi del contratto di
servizio per la tv pubblica. Credo di dover esprimere rammarico
e riprovazione - aggiunge il presidente - e invito l'azienda a
prendere provvedimenti perché nulla del genere possa più
accadere». Da qui l'intenzione di sentire Cattaneo, «perché lui
- chiosa Petruccioli - è chiaramente informato di tutto ed è
anche responsabile di eventuali provvedimenti».
Concordi maggioranza e
opposizione
Critiche a quanto avvenuto sono state espresse sia da esponenti
della maggioranza che dell’opposizione. «Si tratta di un fatto
molto grave che ha messo in cattiva luce l’intero Paese - ha
affermato il vicepresidente della Commissione Vigilanza ed
esponente leghista Davide Caparini - a fronte di motivi
risibili». Anche l’esponente della Margherita Paolo Gentiloni ha
sottolineato «la gravità dell'episodio che ha fatto saltare una
diretta che interessava 28 paesi. Vogliamo sapere le
responsabilità all’interno della Rai, visto che questo è il
nostro compito, perché l’azienda doveva assicurare il servizio e
non lo ha fatto. Vogliamo capire - continua Gentiloni - perché i
responsabili non sono stati in grado di garantire la diretta,
pur in presenza dell’astensione sindacale».
Sentiamo i protagonisti
dell'eroica impresa
"I lavoratori della Rai con alto senso di
responsabilità (INCREDIBILE MA VERO:
PARLANO DI ALTO SENSO DI RESPONSABILITA'. LORO, DOPO CHE IN 28
PAESI SI E' VISTO QUANTO NE HANNO!) lavoreranno
domani 10 febbraio 2005 per garantire il regolare svolgimento
delle riprese televisive". E' quanto afferma un documento
approvato dall'assemblea dei lavoratori delle riprese esterne
della Rai impegnati a Bormio per i campionati mondiali di sci.
Nella nota intendono "chiarire le reali motivazioni..." ecc.
ecc.
Qui infatti ci fermiamo. Abbiamo scritto che fossero anche le
più sacrosante, non conta niente. Chi non se l'é presa con il
datore di lavoro, ma con la gente, con il proprio Paese, anche
con i 28 Paesi collegati, é automaticamente passato dalla parte
del torto. E non al 99% ma al 100%.
Diciamo invece che di fronte alla prospettiva di essere tagliati
fuori, essendo già pronti quelli che li avrebbero sostituiti, l'han
capita. Non hanno però ancora capito un'altra cosa: che la
"storica" impresa del 9 febbraio un risultato l'ha già
raggiunto. Futuri grandi eventi non correranno rischi, perché
RAI e eroici protagonisti del 9 febbraio se ne staranno a casa.
Il colmo però viene da cotale
Walter Di Marino, "eroe" del 9 febbraio
Notizia da
Bormio, 12:05 del 9.2:
SCI, MONDIALI: TECNICI RAI PRONTI A REPLICARE SCIOPERO
Si chiama Libersind il piccolo sindacato autonomo dei tecnici
tv della rai che ha bloccato i mondiali di sci di Bormio. "Oggi
è stata una giornata storica per la Rai e se l'azienda non ci
incontrerà dandoci assicurazioni sulle nostre richieste faremo
sciopero anche domani. Le motivazioni sono molteplici - spiega
il segretario territoriale Walter Di Marino -. Vanno dal
contratto nazionale alle condizioni di lavoro nella sede
milanese". (spr) 9/2/2005.
Giornata storica senza dubbio, almeno per cotale Di Marino, se
non altro perché non mancherà occasione per citarne la storica
impresa, di impagabile eroismo con sprezzo del pericolo, alto
senso del dovere, profondo patriottismo, squisita sensibilità.
Sarà additato ad esempio per le future generazioni di quello che
bisogna assolutamente evitare di fare.
Il Segretario Generale
del Sindacato si era dissociato!
Da notare questa interessante lettera, resa pubblica
ufficialmente, che riportiamo tal quale:
"Sig. Walter Di Marino - LIBERSIND – CONF. SAL. - RAI di Milano
Oggetto: Il Segretario Generale del Sindacato Autonomo LIBERSIND
– CONF. SAL. si dissocia dallo sciopero proclamato dal LIBERSIND,
della sede RAI di Milano, per il giorno 09/02/2005 dei
lavoratori della RAI, a firma del
Sig. Walter Di Marino.
Il Segretario Generale Giuseppe Sugamele si dissocia dallo
sciopero proclamato dal Dirigente Sindacale in indirizzo, per la
sede Rai di Milano, dalle ore 00.00 del 09 febbraio 2005 alle
ore 24.00 dello stesso giorno.
Distinti saluti
IL SEGRETARIO GENERALE
(Cav. Giuseppe Sugamele)"
Sciopero legittimo?
Con il Segretario Generale che si dissocia sarà valida la
procedura di sciopero? Sarà legittimo lo sciopero?
Toccherà alla
sede naturale stabilirlo, dato che la cosa ha la sua importanza.
Il risarcimento infatti non va chiesto solo alla RAI ma anche
alle persone fisiche che venissero individuate come
corresponsabili.
Data la gravità non é cosa da finire a tarallucci e vino!
GdS
GdS 10 II 2005 - www.gazzettadisondrio.it