Tangenziale Morbegno. Ci siamo quasi!
Ci sono state preoccupazioni, soprattutto nel Morbegnese per 'i ritardi' di entrata in funzione della tangenziale di Morbegno e ne manifesta anche Confindustria (testo a parte). Non si apre il 31 marzo ma ci vorrà presumibilmente un trimestre. Comprensibile l'impazienza di chi ne ha più bisogno ma occorre fare il punto con raziocinio e buonsenso. Il Presidente dell'ANCE dui Lecco e Sondrio ha tuonato contro la difficoltà in Italia di apertura dei cantieri pur in presenza di finanziamenti disponibili addebitandolo alla burocratizzazione frenante, a regole che non relgolano ma sregolano. Ebbene per fortuna va riconosciuto che la tangenziale di Morbegno non ha sofferto di quei mali che portano ad anni e anni di lavoro intervallati da varianti, perizie suppletive, blocchi locali, 'bolle' burocratiche, ritardi dei pagamenti e quant'altro.
In ogni caso, sarebbe abituale buona norma che dei ritardi andasse esaminata la ragione per distinguere i casi, variegati, di forza maggiore da quelli che potevano o possono essere evitati. Un solo esempio nel caso specifico. Nel tunnel da Silvapiana a Tovate l'impresa – cui peraltro è stato chiarito che nulla le è addebitabile – ha dovuto fare i conti con una roccia 'cattiva'. Vale la pena di ricordare che quando l'impresa Quadrio stava facendo il canale per alimentare la centrale di Monastero si imbattè in un tipo di roccia che addirittura impedì la prosecuzione del lavoro con la fresa, allora forse la prima in Italia. Tant'è, per la tangenziale nulla quaestio, per il resto, non ci sono cose fuori posto. Lo diciamo per una ragione molto semplice: dopo questa tangenziale dovrebbe essere la volta dell'altra. Abbiamo tutti l'interesse ad arrivare in tempi ragionevoli al primo risultato per cercare di portare a casa il consequenziale, secondo, che i tiranesi attendono.
Chiosa. Quando la Provincia, con tutte le collaborazioni del caso, si mise sulla strada di dare soluzione al problema dell'attraversamento di Morbegno fummo in molti ad apprezzare l'impegno ma restando convinti che l'intrapresa avrebbe richiesto anni e anni essendo già stato un grande e speciale risultato quello di essere arrivati sino a Cosio. Nessuno se la sentì di scommettere tenendo conto delle difficoltà del finanziamento e delle molteplici richieste in tutta Italia.
La tanto vituperata classe politica, locale, regionale e nazionale invece riuscì a fare quello che quasi nessuno pensava, addirittura con un abile marchingegno tenendo pure aperta la strada per la tangenziale di Tirano.
Si è soliti criticare e mai applaudire anche se i risultati lo meriterebbero.
Appuntamento all'estate.
GdS