CASO SGRENA: DICO LA MIA
Dda un po' di tempo volevo dire anche la mia sulla
telenovela Sgrena.
Non volevo scocciare. Poi ho visto l'ultima puntata di
JAG-Avvocati in
divisa e mi sono deciso.
Nonostante le tremende palate sui denti che mi becco perché ho
la pretesa di
dire ciò che penso, continuo quest'attività così "poco
politicamente
corretta".
Ora mi rendo perfettamente conto che JAG, pur ben fatto e
credibile, è un
filmato di propaganda.
Ma mi chiedo: e la Sgrena, politicizzatissima ed apertamente
intruppata
nell'estrema sinistra, forse che non fa propaganda?
Ora noi non pensiamo certo che JAG sia oro colato o qualcosa da
portare in
tribunale. Ebbene credo che anche le "esternazioni" dell'eroina
nazionale NON siano né
credibili ne autentiche ma di parte e volutamente orientate a
far trionfare
chi, secondo lei ed il Manifesto, ha ragione: la "resistenza"
irakena.
E qui mi sorge un dubbio: non nego la libertà di stampa, pure se
credo che
in suo nome si compiano abusi ed eccessi. Ma qui il problema è
un altro.
Noi italiani abbiamo avuto circa 20 caduti, causa questa
"resistenza".
I nostri alleati (piaccia o no, per ora lo sono, gli USA) circa
1.500.
Altre decine le altre nazioni che sono schierate in Irak.
Allora per noi, per l'Italia, la "resistenza" irakena è
l'avversaria.
Tanto più avversaria dato che tale "resistenza" ripudia elezioni
e
democrazia.
Ma la Sgrena, no, lei tiene per la "resistenza".
In altre epoche, scusate la franchezza, sarebbe stata chiamata
TRADITRICE,
sia del Paese che della Democrazia, visto che, piaccia o no, un
embrione di
democrazia sta nascendo, in quel martoriato Paese.
Ben ha detto Fassino quando ha rinfacciato ai suoi chi mai
avesse mosso un
dito contro Saddam.
Ma Fassino, D'Alema, Rutelli, Amato, sono dei riformisti.
La Sgrena no, come tutti i suoi: preferisce che in Irak vinca la
"resistenza" che taglia teste, rapisce innocenti, ammazza donne
e bambini
per le strade, aborre elezioni e democrazia.
Vorrei ricordare, per chi si meravigliasse di ciò che scrivo
che:
- la Sgrena ha affermato che il suo "video" era esagerato. E
pensare che
voi, cari giornalisti, le avete creduto! Vi ricordate Prodi che
dice "...mi
pare un uccellino ...". Ebbene, tutto esagerato: parole
dell'eroina.
- La Sgena ha affermato di essere sempre stata bene, confermando
quindi che
le lacrime del video erano una sceneggiata.
- Oggi, alla TV francese, in un appello per la liberazione della
collega di
Liberation, ha chiesto, ai rapitori, di usare, verso la
giornalista
francese, la stessa " clemenza" che hanno usato a lei. Capito,
cari amici? I
rapitori erano "clementi". Che buffonata sarebbe, se un
servitore dello
Stato non ci avesse rimesso la vita!
- La suddetta ha affermato, senza mezzi termini che " ... a lei
non frega
nulla se sia stato pagato un riscatto ...".
- Sempre la Sgrena, in aperta contrapposizione con i riformisti
del Centrosinistra,
ha detto chiaramente che lei non crede alle commissioni
d'inchiesta. Ha
ragione: come vetero leninista lei crede solo alle "verità
proletarie", cioè
le sue. Cioè alle "verità" che servono le sue idee.
- Faccio notare, infine, che la nostra eroina ha trovato il tempo di
rilasciare
innumeri interviste, di lanciare denuncie a chi l'ha attaccata,
di
iscriversi parte civile nell'inchiesta sui tragici fatti ...ma
non mi
risulta che abbia formulato la minima critica contro i
"resistenti" che
ammazzano, decapitano, rapiscono. Era troppo occupata nella sua
azione di
"fiancheggiamento" della resistenza irakena!
Una nota finale.
La mia esperienza militare è certo ridottissima, rispetto alle
vicende
irakene.
Posso però affermare, con buona sicurezza, che, in ogni
occasione vi siano
paura, tensione, pericolo d'attentati, i soldati hanno il
"grilletto
facile".
Successe anche ai nostri nei lontani anni degli attentati in
Alto Adige, anche
se ora ce lo siamo dimenticato.
In un ambiente molto ostile, in cui un attentatore, un
terrorista può
spuntare da ogni angolo, in cui ogni auto può essere imbottita
d'esplosivo,
in cui la persona più innocua può rivelarsi letale non c'è
addestramento che
tenga: i soldati, in pochi secondi, devono decidere: sparo, non
sparo.
Non è facile, gli errori, inutile negarlo, all'ordine del
giorno.
Inutile cercare "dietrologie" e "piani diabolici", la realtà,
terribile, è
davanti a noi.
Del resto l'ipotesi dell'attentato fu formulata dal "compagno"
della Sgrena,
ancora in Italia, prima d'andare a Bagdad, quindi non era
un'ipotesi basata
su fatti ma solamente su di un'ipotesi "politica".
Puro leninismo, quindi, il che, da parte di giornalisti del
Manifesto, non
meraviglia per nulla, in fondo.
Io credo che le persone con la testa sulle spalle (e che non
ragionano per
schemi politici) non debbano fare altro che attendere i
risultati
dell'inchiesta, senza isterismi e senza le quotidiane
"dietrologie".
Di veleni, nella politica italiana, ce ne sono sin troppi. Ci
mancava pure
la Sgena!
Fatemi sapere.
Nemo Canetta
GdS 20 III 2005 - www.gazzettadisondrio.it