EMA: il miglior progetto era il nostro
Milano, per il rotto della cuffia, non si e’ aggiudicata la prestigiosa sede dell’EMA ( Agenzia Europea per i Medicinali).
Il progetto con il quale si era presentata era senza dubbio il piu’ valido e competitivo. Infatti nella prime due votazioni, piu’ di carattere tecnico scientifico, Milano e’ risultato primo.
Solamente al ballottaggio con Amsterdam sono prevalse ragioni piu’ politiche che hanno fatto recuperare alla citta’ olandese i voti assegnati a Copenaghen portando al pareggio e solo la fortuna con l’estrazione della busta ha assegnato alla citta’ dei tulipani l’istituzione scientifica. Procedura alquanto discutibile.
Alcuni commentatori hanno paragonato la sconfitta all’esclusione dell ‘Italia dai Mondiali di calcio, ma io ritengo solo per la sfortuna o iella o scalogna.
Senza dubbio dal punto di vista economico-sociale e scientifico e’ stata una grossa chance mancata non solo per la perdita di un indotto di 1, 7 miliardi di euro all’anno, ma anche per gli stimoli sul piano delle cultura e della scienza che avrebbe sicuramente innescati.
Abbiamo perso un grande opportunita’ di crescita, ma la delusione si deve trasformare in una maggiore impegno per una maggiore valorizzazione ed un rilancio del settore della ricerca nel campo farmacologico e scientifico . Le eccellenze ci sono e si tratta di metterle al centro cercando di frenare e di invertire la fuga di cervelli che impoverisce il nostro sistema.
Un’ ultima annotazione, prettamente politica. Il Sottosegretario Gozi, che ha seguito a Bruxelles la partita, ha affermato che la differenza alla fine in favore di Amsterdam, l’’ha fatta il voto della Spagna, nazione che non solo sul piano scientifico, ha molte affinita’ con il nostro Paese. Si potrebbero fare molte illazioni ma le lascio ai lettori. (E la redazione coglie al volo l'opportunità dicendo cosa c'è da fare con la Spagna: pan per focaccoa alla prima occasione).