35 anni fa la rivoluzione della viabilità a Sondrio, Da COME ERANO

L'aumentato traffico automobilistico, e sulla direttrice Mazzini-Toti di quello dei mezzi pesanti, in certe ore della giornata rischiava di provocare il collasso. Ormai, per fare un esempio, per riuscire a passare da Via De Simoni alla Piazza la normalità era l'attesa di due o tre rossi al semaforo sul ponte. Due anni di rilevamenti accuratissimi, di simulazioni, di verifiche e poi il confronto, oltre che quello in Consiglio Comunale, con la comunità, in primis i commercianti da cui provenivano le proteste (quelli del centro che comunque dopo, “ma dopo”, si accorsero che ne avevano non lo svantaggio temuto ma un vantaggio). Da notare che allora altre città erano alle prese con il problema. Lecco, con l'assessore cacciato, Lucca, con la Giunta caduta sempre per la viabilità. Salvata la Giunta a Bologna perchè il PC spostò la cosa sul terreno a lui favorevole, quello del referendum passato con circa il 55%. A Sondrio era stata scelta un'altra via. Innanzitutto la scelta progettuale con l'incarico dato al prof. Darios del Politecnico, progettista anche della SS38, supportato da due tecnici locali, l'ing. Orietti e l'arch. Grattirola. Poi quella di arrivare in fondo avendo alle spalle un fior di lavoro, tecnicamente da non poter essere messo in dubbio. Poi le consultazioni e l'esame di osservazioni e richieste.  Poi l'informazione della gente, anche oltre i confini comunali. In particolare fu approntato un fascicolo di una decina di pagine (l'immagine che riportiamo è di due terzi di una delle pagine di foto e testi) distribuito in circa 10.000 copie. L'idea base verteva creando sensi unici sull'anello principale e poi altri interventi collaterali, Il 'Piano di mobilità' era previsto di durata sino alla realizzazione della tangenziale e invece – vuol dire che andava bene! - è rimasto, modificato solo dalla chiusura al traffico in Corso Italia e la conseguente pedonalizzazione della Piazza Garibaldi. Da tener conto però che questa modifica è stata resa possibile solo dopo la realizzazione della direttrice Filzi, Cesura, Ragazzi del '99. L'approvazione del Piano portò a una serie di contatti da parte di amministrazioni di altre città che volevano saperne di più di cosa aveva fatto Sondrio in quanto uno dei pochissimi in Italia ad essere arrivato in fondo. E bene.

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