Inaugurato il Punto Famiglia di Livigno

'Punto' voluto da Asst con Comune e Comunità Montana

Inaugurato il Punto Famiglia di Livigno voluto da Asst con Comune e Comunità Montana
Aperto il martedì e il giovedì, dal 2 maggio, ha già raccolto parecchie richieste della cittadinanza

Inaugurazione ufficiale, questa mattina, per il Punto Famiglia di Livigno, collocato su tre locali al secondo piano della Casa della Sanità, cui i cittadini possono rivolgersi direttamente, senza impegnativa del medico, per rappresentare i propri bisogni ed essere indirizzati ai servizi sociali, socio assistenziali o sanitari più appropriati.
Presenti all’inaugurazione Giusy Panizzoli, direttore generale di Asst ValtLario, Rosella Petrali, direttore socio sanitario, Massimo Tarantola, direttore del Dipartimento Attività Territoriali, cui il servizio afferisce, e, per gli enti territoriali partner dell’iniziativa, Raffaele Cola, presidente della Comunità Montana Alta Valtellina, Damiano Bormolini, sindaco di Livigno, e, fra gli altri, Romina Galli, assessore ai Servizi Sociali, e Alessia Galli, assessore alla Sanità del Comune di Livigno.
Presenti anche le tre operatrici del Punto Famiglia, ovvero Maria Paola Cremonesi, psicologa, Marina Mosconi, assistente sociale, e Silvana Bonetti, assistente sanitaria, che, coordinate da Attilia Galli, responsabile dell’Ufficio di Piano di Bormio, si faranno carico di raccogliere i bisogni espressi dalla cittadinanza e dalle famiglie di Livigno e di indirizzarli verso le soluzioni più idonee.
Operatrici che sono già entrate in servizio e che sono presenti, su Livigno, due giorni alla settimana, precisamente il martedì e il giovedì, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16, contattabili al numero di telefono 0342.977125, per quanto il Punto Famiglia sia ad accesso diretto, per cui non è necessario prenotare.
<Si tratta di un servizio per noi importante – ha sottolineato Giusy Panizzoli, direttore generale -, col quale andiamo a dare concreta attuazione alla legge di evoluzione del sistema socio sanitario lombardo che sposta l’asse di cura dall’ambito strettamente ospedaliero a quello più socio sanitario e territoriale. Un grazie anche alle persone che hanno raccolto la proposta di prestare servizio al Punto Famiglia, accettando di lavorare in una realtà stupenda, come quella livignasca, ma decentrata, alla quale non è sempre facile destinare il personale necessario>.
Grande soddisfazione per l’avvio del servizio è stata espressa anche da Rosella Petrali, direttore socio sanitario di Asst ValtLario, che ha evidenziato l’importanza <di dar corso a una nuova modalità di presa in carico dei pazienti – ha detto – fondata sulla presenza di un’equipe multidisciplinare e su un’integrazione stretta con le istituzioni che operano sul territorio. Il servizio è stato allestito insieme a Comune e Comunità Montana, con le quali, peraltro, abbiamo siglato, poco più di un mese fa, apposita convenzione. Partito il 2 maggio, poi, il servizio ha già dato buoni risultati che ci confermano di essere sulla strada giusta>.
Si guarda, infatti, a possibili repliche di modelli simili di presa in carico del paziente su altri territori di Asst ValtLario, anche se la vastità della stessa azienda impone sempre una “taratura” dei modelli assistenziali e socio assistenziali individuati sulle variabili di contesto. 

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