A Sondrio 10 migranti al lavoro
LAVORI DI PUBBLICA UTILITA' PER CITTADINI RICHIEDENTI ASILO.
E’ stato rinnovato anche quest’anno l’accordo tra il Comune di Sondrio e la Cooperativa Sociale Ippogrifo che permette ad alcuni cittadini richiedenti asilo di svolgere lavori di pubblica utilità. Affiancati da un educatore sociale e sotto la supervisione dell’Ufficio Tecnico comunale, il quale ha organizzato anche un piccolo corso, saranno coinvolte 10 persone, di età tra i 20 e i 27 anni, di cui 6 uomini e 4 donne e provenienti dalla Nigeria, dal Mali, dalla Guinea, dal Gambia e dal Pakistan.
“Il progetto partirà lunedì prossimo e durerà fino alla fine di novembre - ha spiegato Michele Iannotti, Assessore ai Lavori pubblici del Comune di Sondrio -; è un’iniziativa dalla forte valenza sociale che crea un legame tra la nostra comunità e i cittadini richiedenti asilo, i quali a loro volta hanno l’opportunità di sentirsi utili. A questo progetto come Comune abbiamo riservato un piccolo budget di 4 mila euro che verrà utilizzato esclusivamente per l’acquisto dei materiali necessari allo svolgimento dei lavori” ha continuato l’Assessore (comunque 400 € per ragazzo; e la cooperativa collabora gratis? Se lo è almeno la si ringrazi.- ndr -).
“Per questi ragazzi questo progetto è molto importante e gli permette di trovare una motivazione durante la loro giornata e dimostrare quello che sono in grado di fare. Sono persone che hanno subito un grande trauma, ma che desiderano trovare una forma di ringraziamento per l’accoglienza che stanno vivendo” ha concluso Michele Del Regno, educatore della Cooperativa Ippogrifo.
I ragazzi impegnati nel progetto svolgeranno i seguenti lavori di pubblica utilità:
pulizia del verde nelle aiuole delle due piste ciclabili in via Vanoni e via Stelvio;
verniciatura della recinzione in legno del parcheggio sterrato nel Parco Adda-Mallero;
pulizia di un fosso colatore in via Bormio;
pulizia ordinaria delle caditoie dei parcheggi del Policampus, del cimitero e della piscina;
tinteggiatura di manufatti stradali (come parapetti, ringhiere, panchine in ferro, pensiline dei lavatoi nelle frazioni).
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Nostra nota
Iniziativa certo positiva ma ci pare opportuno l'invito a leggere quando in altro articolo (dati in calce).
Un po' dappertutto vi sono iniziative di questo genere che levano dall'ozio qualcuno di questi migranti.
L'aspetto negativo è quello che, volere o volare, i disoccupati certamente non gioiscono a vedere che qualche attività che avrebbero potuto svolgerla loro la svolgono invece altri.
Cj sarà chi avrà da dire ma noi siamo con i disoccupati, il problema dei migranti dovendo avere ben più ampia, e fruttuosa, trattazione. A parte l'annoso problema degli aventi diritto in quanto profughi e dei non aventi diritto c'è la questione dell'integrazione. Lodevole il provarci ma i risultati sono un po' come qualcuno che si innamora della Ferilli, cerca di farle fare divorzio, vuole sposarla e insiste, insiste, insiste ma davanti al prete con pianeta e stola, o al sindaco in fascia tricolore, tutti e due non ci arrivano e lui resta solo (esemplificazione un po' eustorgica però rende l'idea).
Facciamo il caso che il figlio di uno che si batte e di batte e si batte per l'integrazione si innamori, ricambiato, di una collega compagna di studi. Che lui sia cattolico, ebreo, testimone di Geova o quant'altro nessun problema. Il problema nasce perchè una musulmana non può sposare un 'infedele' come ciascuno di noi viene definito. Non conta che siano innamorati, che sia d'accordo anche la famiglia di lui! E dunque se risulta impossibile il matrimonio che è la prima pietra dell'integrazione spieghi qualcuno come si può arrivare all'integrazione...
Una noticina finale sul tipo di lavori da svolgere. Su questo OK in quanto pare proprio siano stati scelti bene.