Beccalossi: Centri islamici per lo più illegali e molti Sindaci non provvedono
LNews-LOMBARDIA. MOSCHEE, BECCALOSSI: STOP A ILLEGALITA', SINDACI INTERVENGANO SU CENTRI ISLAMICI
(Lnews - Milano, 27 mag) "La stragrande maggioranza delle sedi di centri culturali islamici, utilizzati quasi esclusivamente per pregare, in Lombardia sono illegali. Infatti, la legge regionale sui luoghi di culto li equipara in tutto e per tutto alle moschee e per questo devono rispettare i requisiti urbanistici e di sicurezza previsti per queste strutture. Ancora una volta, e' quindi utile e necessario ribadire un 'no' fermo e netto all'illegalita'". Lo afferma Viviana Beccalossi, assessore regionale all'Urbanistica, Territorio, Difesa del suolo e Citta' metropolitana, delegata dal presidente Maroni a porre in essere tutte le azioni utili a contrastare il radicalismo islamico, in concomitanza dell'inizio del Ramadan.
"Troppi sindaci - prosegue Viviana Beccalossi - continuano a far finta di niente, nonostante Regione Lombardia li abbia dotati di tutti gli strumenti normativi per evitare di continuare a convivere con casi che non rispondono ai requisiti previsti
dalla legge".
"Confermo, se ancora ve ne fosse bisogno, che gli uffici dell'assessorato Urbanistica e Territorio - conclude Viviana Beccalossi - sono a disposizione di quegli amministratori che, finalmente, vorranno dire 'basta' a situazioni di illegalita' che si trascinano da troppi anni". (Lnews)
-----------------------------------------------------------------------------------Nostra nota
Per la cronaca nel sito relativo all'Islam là dove sono indicate le moschee presenti in Italia non figura nessuna in Sondrio e provincia mentre per la Regione, in base alle risposte date dai Comuni, ce ne sono due, una a Sondrio e una a Tirano
Le prime avvisaglie della problematicità del tema Moschea cittadina risalgono, se la memoria non ci tradisce, al 1908 dopo l'acquisto islamico, a prezzo rilevante, dei locali prima usati come palestra. E' dell'anno successivo l'importante posizione dell'Ufficio Tecnico che, richiesto dalla Giunta, rispondeva che per poter essere utilizzati quale Centro culturale quei locali in Via Tremogge c'era bisogno di una variante di piano. La questione va avanti, c'è un comitato locale, non politico, che insiste. Lo scorso 2 aprile match consiliare Piasini (Lega) – Morelli (assessore). Per il primo si è fuori posto, per il secondo no.
Da notare che nel corso degli anni non è mai stato, e da nessuno, voluto il no alla Moschea.
- Era stato detto invece che gli islamici facessero quello che hanno fatto i cattolici che prima hanno chiesto al Comune dove fare la chiesa del Sacro Cuore, fra l'altro con una maggiore conseguente spesa, per essere urbanisticamente in regola, per non incappare in un abuso edilizio, da denunciarsi da parte dell'UT, amministrativamente ma anche penalmente rilevante.
- Era stato detto invece che gli islamici facessero quello che hanno fatto i Testimoni di Geova che prima hanno chiesto al Comune dove fare la loro Casa per essere urbanisticamente in regola, per non incappare in un abuso edilizio, da denunciarsi V, amministrativamente ma anche penalmente rilevante.
Non sappiamo quale sia oggi la situazione. Allora era emerso chiaro che urbanisticamente la cosa non stava in piedi. Se proprio si voleva autorizzare quella presenza bastava andare in Consiglio per gli atti conseguenti.
Se non lo si è fatto e se c'è la volontà di sistemare le cose lo si faccia perchè la risposta data dall'assessore in Consiglio si riferiva alla legge di cui sopra ma non si può bypassare la normativa urbanistica. In altri termini non può funzionare da 'condono edilizio della cui materia il Comune non è titolare se non per attribuzione legislativa.
Le 'armi' che ha il Comune sono solo due: la variante di piano di cui sopra o una concessione in sanatoria. Se non lo si vuol fare il Comune indichi una zona ove costruire una Moschea, reale e non 'mascherata' da Centro culturale.
Ci sembrerebbe altrimenti assurdo che il Sindaco venisse chiamato a rispondere di non aver preso il toro per le corna, sia pure con doveroso buon senso.
GdS