Referendum: La ricerca sugli embrioni, anziché sulle staminali adulte, è una precisa scelta commerciale
La ricerca sugli embrioni, anziché sulle staminali adulte, è una
precisa scelta commerciale della grande scienza (la tecnoscienza),
dove grande non è un aggettivo riferito alla sua qualità, ma
alle dimensioni del budget e degli interessi.
La cura della sterilità è un affare, destinato a farsi sempre
più fiorente fra i Paesi ricchi che sono gli unici a poterselo
permettere. Perché non crederete che la clinica che procede a un
impianto con le sue sofisticate e costose macchine lo faccia
gratis, anche se alla coppia lo Stato rimborsa le spese! E non
crederete che il Burundi o il Mali possano permetterselo! E' un
giro di quattrini da mondo avanzato: merce di lusso. E poi in
Burundi e in Mali ce ne sono già tanti di bambini che nascono -
e soprattutto muoiono - naturalmente, ma dei quali non importa
nulla a nessuno. Come a nessuno viene in mente di riflettere e
intervenire sulle cause della sterilità occidentale, e cioè quell'inquinamento che è il primo prodotto della stessa grande
scienza, figlia del mostruoso progresso che distrugge il
pianeta. E che evidentemente ha la virtù di aprire nuove
prospettive di business come la cura dell'infertilità per
ricchi. L'economia, si sa, gira con te.
Ecco perché non andrò a votare, né Sì né No (un No che poi è un
Ni). Per rifiutare radicalmente un corso di cose anormale e
suicida per il quale l'Occidente è divenuto famoso nel mondo,
magari in nome della libertà, come dice G. W. Bush delle sue
superbombe contro i popoli più poveri del pianeta. Voglio
rifiutare di partecipare a una farsa di democrazia,
telecomandata da gruppi di potere transnazionali, che
professionalmente raccolgono firme e spacciano questo lavoro da
terziario per espressione di volontà popolare su un tema
talmente complesso da non poter essere oggetto di opinione di
massa, se non in semplificazioni fumettistiche e di parte.
Non entro nel difficilissimo tema dello statuto e dei diritti
dell'embrione: chi potrebbe mai parlarne con certezza e vera
cognizione di causa, da una parte come dall'altra, se onesto?
Secondo me l'unico "diritto" oggetto del contendere in questa
faccenda è quello della tecnoscienza e del potere a fare quello
che vogliono, e far credere alle persone di averlo scelto loro
in libertà. Proprio come succede al supermercato.
Naturalmente, referendum o meno, tecnoscienza e potere
raggiungeranno comunque i propri obiettivi. Ma almeno non nel
nome di chi a queste elezioni ha rifiutato di partecipare.
Non c'è libertà senza consapevolezza, e la manipolazione
dell'embrione, dei geni dei prodotti naturali, della chimica
dell'acqua e della terra sono resi possibili dalla più grave e
pericolosa delle manipolazioni, quella delle menti.
Stefano
Serafini (da Enrico Galoppini)
GdS 20 VI 2005 - www.gazzettadisondrio.it