Facce nuove come negli altri Paesi?
i sente spesso in giro che ci vogliono facce nuove. E' un leit motiv che ritorna ad ogni generazione e ogni volta sbagliando, sia chi innova e chi conserva. La 'rottamazione' di Renzi si colloca nell'ambito dei primi. Chi fa capo a Bersani passa per un retrogrado. La verià, cpme sovente, sta nel mezzo.
Che occorrano energie fresche è indubbio ma lo è altrettanto il dimenticare che senza adeguata esperienza non si va lontano. La Boschi, per dire, aveva avuto da Renzi un grande spazio. Abbiamo segnalato i primi tre o quattro episodi dovuti all'inesperienza. Ne sono seguiti altri tre e poi non a caso era quasi sparita dalla scena. Gentiloni si astiene all'ONU e Renzi gli dà una mazzata che in altri tempi avrebbe portato alle dimissioni del Ministro. Alfano se ne esce con l'idea di rinviare il referendum per via del terremoto e anche qui Renzi gli dà una mazzata che in altri tempi avrebbe portato alle dimissioni del Ministro. S'è visto anche con la Raggi a Roma. Giusto dare del tempo e non pretendere che lei risolva in quattro e quattr'otto quello che i predecessori non hanno fatto in decenni. Ma vale anche per lei il discorso dell'inesperienza.
Un tempo, quando c'erano i Partiti che non erano quel moloch come strumentalmente dipinti un valore per chi entrava in politica era l'umiltà. Quando l politica non era stata ancora inquinata dagli avventurieri questa era una prerogativa essenziale. Politici arrivati ai vertici nazionali potevano raccontare i loro inizi, e con le cose più umili come l'andare ad attaccare i manifesti, a incollare francobolli, a sottoporsi a ore, qualche volta estenuanti, di lezione da parte di chi aveva maturato l'esperienza. Errori ci potevano anche stare perchè non sono altro che un inevitabile dato statistico, in ogni attività ma i positivi risultati li sorpassavano ampiamente. E così nei consessi politici e istituzionali poco spazio avevano gli sprovveduti. I giovani non erano sottomessi ai meno giovani ma stavano perà attenti, nel loro desiderio di innovare, di non volere inventare l'acqua calda o l'uovo sodo.
Oggi la parola d'ordine è appunto 'facce nuove' come se una faccia nuova risolva automaticamente i problemi sul tavolo. E poi 'rottamare' e così esperienze preziose per quel che resta dei e nei Partiti ed altre per quello che riguardano le Istituzioni finiscono nel cestino della carta straccia.
Proponiamo ai fautori delle 'facce nuove' la situazione demografica di parte rilevante della governance mondiale. Altro che trentenni e quarantenni! Tutti oltre i 60 anni. Vorrà dire qualcosa?
Di seguito il panorama:
70 anni
Trump
69 anni
Hillary
I leaders mondiali:
64 anni
Schneider-Ammann Svizzera 2016
62 anni
Holland, Francia
Shinzō Abe Giappone
Turnbull Australia
61 anni
Lǐ Kèqiáng Cina
Merkel Germania
Rajoy Brey Spagna
Sarcozy Francia
Junker UE
60 anni
May Gran Bretagna