Riflessione sui radicali e referendum
Caro Direttore, in questi giorni i radicali stanno raccogliendo in Italia le firme necessarie per indire un referendum contro l'abrogazione della nuova legge 40 sulla fecondazione assistita. Essi sostengono che, poiché gli embrioni (prodotti in laboratorio o per vie naturali) contengono in potenza una misteriosa scintilla di vita, è un errore lasciare inespresso siffatto potenziale.
Peccato che tale ammissione di verità venga smentita nello stesso momento in cui sostengono che l'aborto è un diritto sacrosanto ed inalienabile. Ma come, per abrogare una legge "talebana" che non piace, un embrione è considerato vita, salvo diventare un' ingombrante grumo di cellule allorquando viene invocato il diritto all’aborto?
Un’aporia che la dice lunga sull’onestà intellettuale dei radicali e di chi li appoggia. Secondo costoro, la manipolazione delle cellule staminali embrionali e la clonazione, rientrerebbero nel diritto alla ricerca per fini umanitari. A spronare la campagna di demonizzazione della nuova legge, è arrivata la notizia che la Gran Bretagna ha aperto alla clonazione di embrioni umani per estrarre cellule staminali da utilizzare in nuovi trattamenti contro malattie incurabili.
E' superbia ed illusione pensare ad una super razza di sani e belli. L'imperfezione, la malattia e il dolore, sono elementi costitutivi che appartengono al patrimonio dell'uomo. Rifugiarsi nelle chimere dello scientismo è un pietoso atto di disperazione che lascerà solo nugoli di illusi senza speranza.
Anche se l'opzione tra scelta etica (no a tutte le manipolazioni) e scelta umanitaria (si a qualsiasi tecnica, anche se immorale) non è di facile valutazione, occorre meditare a lungo. I Mullah dell’integralismo laico e gli apprendisti stregoni che giocano a fare Dio, farebbero meglio a prodigarsi per l'adozione dei bambini orfani, o a darsi da fare per alleviare la sofferenza dei malati abbandonati.
Solo l'amore umano è la migliore terapia.
Gianni
Toffali
GdS 20 VIII 2004 -
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