Esenzione canone TV, una follia. Alla ricerca del burosauro d'oro

Premio Nobel assicurato (come gli accidenti della gente) dall'UCAS

Il Governo ha stabilito che il canone RAI va pagato in bolletta per sconfiggere l'evasione. A scanso poi di equivoci ha stabilito anche che per i 'furbetti' che intendessero farla franca c'è il penale con una condanna al carcere da 8 mesi a 4 anni.  (Codice Penale, Capo III, Articolo 482, "Falsità materiale commessa dal privato)".

-   La soluzione logica e di buon senso

In qualsiasi Stato, in qualsiasi Amministrazione, in qualsiasi antro ove alberghi, spesso recluso, il buon senso sarebbe semplice la soluzione per chi di televisori non ne ha. Sembra impossibile ma ce ne sono e di due categorie. Da un lato chi vive con pochi altri superstiti in qualche quasi disabitato villaggio di montagna, e ce ne sono. Dall'altro lato chi ha deciso di far crescere i figli evitando loro la televisionite acuta, concedendo di vedersi i cartoni o sport in occasione di visite a parenti e amici, e ce ne sono (potremmo fare nomi e cognomi).
Chi chiede l'esonero presenta una autocertificazione così concepita: Il sottoscritto xxx nato a …. il …. e residente a … in Via (o simili) … non disponendo di apparecchio televisivo nella propria abitazione chiede che non venga inserito nella bolletta della luce  il canone. Allega copia della propria carta di identità. Dichiara di essere a conoscenza che per dichiarazioni mendaci sono previste le sanzioni penali di cui all'art. 482 C.P. Destinatari: 1) Distributore di energia (Enel o altri) 2) Agenzia delle entrate

-   La soluzione del MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze)

L'immagine del modello che pubblichiamo è un verace monumento alla improntitudine della burocrazia ma anche una sberla all'Autorità politica che non dovrebbe consentire simili scempi. Il burosauro d'oro, con l'assegnazione del Nobel da parte dell'UCAS, ben noto 'Ufficio Complicazione Affari Semplici', va a chi ha concepito il modello. Un modello che se si fa il conto anche del tempo necessario per compilarlo oltre al resto (basta sentire il costo del commercialista per compilarlo...) quasi quasi induce a rinunciare e a pagare, anche se ingiustamente, il canone. Perla conclusiva: l'anno prossimo bisogna fare il bis. Sembra di tornare ai tempi in cui il certificato di nascita aveva una durata di soli tre mesi, come se si trattasse di una dato modificabile nel tempo!
-   Sì, qualcuno dirà, ma i controlli...
Tonnellate di carta, o giga di files, sono assolutamente inutili e destinati a creare ulteriore lavoro e quindi altra burocrazia. Il numero delle esenzioni non sarà elevato. Basta lo spauracchio del penale con la dichiarata certezza che ai controlli a campione, ma con rapporto significativo, non si sfugge.
Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

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