Cavalieri del Lavoro Valtellinesi
Abbiamo pubblicato nel numero dell'8
giugno 2002 - leggibile nella sezione "Provincia di Sondrio",
rubrica "Certezze", l'articolo sui tre Cavalieri del Lavoro
valtellinesi, quantomeno sui tre che risultavano alla memoria
storica nostra e anche di altri cultori delle cose di casa
nostra.
C'é voluto quel particolare investigatore, appunto delle nostre
cose, che é Bruno Ciapponi Landi a integrare quanto avevano
scritto, citando Mario Galbusera, Giovanni Battista Martinelli,
Piero Melazzini. E così i Cavalieri del Lavoro valtellinesi sono
saliti a sei.
Questo il risultato della sua investigazione:
PRUNERI
PRUNERI Antonio (Giorgio?) di Stefano (Grosio 1862-1938).
Laureato in ingegneria civile a Milano nel 1888 e in ingegneria
meccanica e navale a Genova nel 1886, prende servizio alla
Ripartizione studi e progettazioni navali all’Arsenale di La
Spezia di cui diverrà vice direttore (1902). Dopo una brillante
carriera nella Marina, che lo porta alla direzione dell’Arsenale
di Venezia e ad assumere la Direzione Generale delle Costruzioni
Navali presso il Ministero con il grado di Generale Ispettore,
valorizza la lunga e preziosa esperienza impegnandosi nella
progettazione (fra cui il traghetto ferroviario “Scilla e
Cariddi” sullo stretto di Messina e del transatlantico Rex).
Cavaliere del lavoro (la notizia compare su l'Adda 30.9.1909)
CEDERNA
CEDERNA Antonio [1841-1920]. Il titolo di cavaliere del lavoro
si rileva dalla tomba a Ponte. “Nacque a Ponte il 3 giugno 1841.
Studiò a Como e nel 1860 fu coi garibaldini da Gaeta al
Volturno. Ricco di iniziative, si diede alla pratica commerciale
e per perfezionarsi e approfondire le sue conoscenze viaggiò
molto all'estero. Nel 1886 poté acquistare a Milano un'azienda
cotoniera che seppe condurre alla floridezza, grazie soprattutto
ai suoi buoni rapporti con le maestranze. Nel 1901 propugnò la
creazione dell'Istituto di studi commerciali di Milano. Tra le
sue molte iniziative si ricordano la rinascita dei Bagni di
Bormio, l'appoggio alla costruzione della Ferrovia dell'Alta
Valtellina, la costruzione di rifugi di montagna e la difesa
della natura specialmente dei boschi e dei pascoli e la nascita
in Valtellina dell'industria del forestiero. Fu presidente della
sezione del C.A.I. di Milano e di quella valtellinese (1904),
nonché alpinista appassionato e scrittore efficace. Morì a Ponte
il 23 gennaio 1920.“ (Battista Leoni in “Dizionario biografico
dei valtelliensi e dei valchiavennaschi” . La scheda è riportata
anche in Pontaschi illustri in on paese di nome Ponte, Sondrio
1983 p.35)
GUICCIARDI
GUICCIARDI ing. Diego [figlio di Giuseppe, docente universitario
di ostetricia], nato nel 1906 a Firenze, ma da antica famiglia
patrizia valtellinese, ha percorso una brillante carriera nel
campo petrolifero, come direttore generale dell’Aquila di
Trieste dapprima e poi, dal 1957, come consigliere delegato e
successivamente come presidente della Shell Italiana.
Appassionato cultore di problemi sociali, relatore in numerosi
congressi internazionali, è stato membro di diverse commissioni
di studio e di organismi industriali. Cavaliere del lavoro, é
stato insignito del Premio Ezio Vanoni per le pubbliche
relazioni e del Premio Nazionale per l’Agricoltura. Con la sua
instancabile attività e col suo intelligente spirito di
iniziativa ha illustrato la Valtellina, aggiungendo nuove fronde
d’alloro al rigoglioso tronco del suo casato. (Motivazione del
Lion d'oro 1968)
MARTINELLI
Giovanni Battista (1942)
MELAZZINI
Piero, (1998)
GALBUSERA
Mario (2002)
(di cui abbiamo parlato nel citato articolo - NdR)
Bruno Ciapponi Landi
GdS 18 XII 02
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