Protezione Civile in provincia, non ci siamo
VOLONTARI DI IERI
E DI OGGI
La presa di posizione del Presidente dei Volontari di Protezione
Civile é stata senza mezzi termini. I Volontari di oggi non sono
quelli di una volta che in caso di bisogno con generosità
correvano a portare aiuto a chi ne avesse bisogno, armati solo
del loro impegno e della loro voglia di fare. Quelli di oggi
hanno lo stesso spirito, la stessa generosità, lo stesso lancio
altruista ma a tutto questo si é aggiunta, per così dire, una
professionalità indispensabile nelle situazioni estreme che
possono presentarsi in caso di eventi drammatici, sia in casa
che fuori provincia. Professionalità e anche dotazione adeguata
di mezzi e strumenti.
Due in buona sostanza i problemi toccati dal Presidente.
UN
CENTRO OPERATIVO
L'esigenza di un vero e
proprio Centro Operativo adeguato - l'attuale, alla Piastra, é
sì utile ma insufficiente - per ricovero di mezzi e
attrezzature, svolgimento delle attività di formazione e delle
esercitazioni. Fra l'altro ha anche aggiunto che una sede ideale
sarebbe stata individuata nel capannone sito in Agneda, già sede
di una scuderia per il quale vi sarebbe la disponibilità della
proprietà all'affitto (ma perché allora non l'acquisto per
arrivare a una soluzione definitiva?).
Dalle sue parole si capisce che dovrebbe pensarci la Provincia.
E qui viene il secondo punto.
LA
PROVINCIA CHE FUNZIONI
La Regione ha delegato alla Provincia la Protezione Civile ma,
dice Cortese, siamo fermi perché non c'é un assessore che segua
direttamente questo settore, tanto che a sorpresa é emerso che é
stato incaricato un funzionario dell'Ente, il dr. Gianoli, che
però si é affrettato, giustamente, a precisare alla stampa che
lui é un funzionario e non ha le responsabilità e le competenze
che sono proprie dell'assessore a ciò delegato (l'on. Scherini).
Puntuali le note critiche del Presidente. Non é stato fatto un
censimento dei volontari in provincia, un inventario degli
strumenti a disposizione, un elenco delle singole
specializzazioni. In conclusione manca del tutto una gestione
del problema della Provincia di cui alla grande manifestazione
di Protezione Civile di domenica 10 in Piazza Garibaldi a
Sondrio nessuno era intervenuto.
EMERGENZA? RISPONDE LA SEGRETERIA TELEFONICA
La denuncia non é da poco. Contrariamente ad altre volte in cui
l'on. Scherini su questo o quel problema era solito replicare
con immediatezza, questa volta replica non vi é stata, segno che
qualche problema effettivamente esiste.
E che esista é anche documentato dal fatto quanto avvenuto in
questo week-end, con situazioni a rischio in diverse parti della
provincia e rischi di peggioramento, poi superati da neve a
quote basse e miglioramento metereologico. A chi si é rivolto
alla Provincia per problemi, in particolare relativi alle strade
provinciali, ha avuto come risposta al centralino telefonico una
voice femminile che avvertiva che i dipendenti erano a
disposizione dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle
14 alle 16.30.
Una risposta adeguata per chi dovrebbe occuparsi di Protezione
Civile?
L.A.
CI SAREBBERO DUE PROPOSTE
Al di là di polemiche o discussioni, se le
cose stanno così ci sarebbero due provvedimenti da prendere.
- Il primo, subito, é il passaggio della delega attribuita
all'on. Scherini a un suo collega o addirittura allo stesso
Presidente. Un assessore che passa la maggior parte del tempo,
giustamente, a Roma, é l'ultimo che può occuparsi di questo
settore che per definizione richiede prontezza di intervento e
presenza costante.
- Il secondo, a nuovi organi dell'Ente insediati, é che la
Provincia non può fare tutto, e sempre con la stessa struttura.
C'é il BIM che potrebbe occuparsene, fra l'altro con grande
elasticità ed efficacia. Se non ci sono gelosie istituzionali o
questioni di potere, si trovino i due Enti su una base
progettuale e si proceda. Al BIM ci sarebbe il modo di
rispondere anche il sabato e domenica e oltre gli orari canonici
a chi ha bisogno di aiuto.
Nota del Direttore
GdS 18 XI 02 - www.gazzettadisondrio.it
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