Pressapochismo ambientalista e Legge Valttellina Ci si mette anche la Ferretto Clementi

di Luca Alessandrini


Un deleterio unico - I Mondiali di sci 1985 - Il taglio delle
piante a 3000 metri (!!!) - Lezioni - Il patusc - Ed ora la
consigliera Ferretto Clementi - La bioingegneria - Consigliere
Bordoni OK - E il Piano Territoriale-Paesistico?


UN
DELETERIO UNICO
Il pressapochismo
ambientalista é di un deleterio unico. Denunce clamorose trovano
ampio spazio sui mass-media, influiscono, condizionano, ritardano
realizzazioni. Forniscono l'alibi a chi, generalizzando, fa di
tutt'erba un fascio. La conseguenza é che, con questa
generalizzazione, talora sono disattese anche prese di posizione
ambientaliste reali, razionali, giuste.

Abbiamo in provincia preclari esempi.


I MONDIALI DI SCI
1985


Al tempo dei mondiali di sci in Alta Valle (2985) divenne caso
nazionale il "taglio delle 4000 piante" per sistemare la pista di
sci.  Fu così violenta la campagna che il Presidente della
Repubblica, il Presidente del Consiglio, diversi Ministri
rinunciarono alla già promessa presenza. Associazioni, personaggi,
intellettuali schierati a difesa di queste 4000 piante all'insegna
del più dilettantesco pressapochismo. Basti dire che 20 anni prima
in quella sona era tutto pelato e che ben poche erano le piante
degne di questo nome (sopra i 45 cm. di diametro erano in tutto
45!). Per una corretta valutazione opportuno precisare che pochi
mesi dopo il Parco dello Stelvio autorizzava il Comune di Bormio
al taglio di 10.000 piante (diconsi diecimila), nel pieno rispetto
del Piano di assestamento...


IL TAGLIO DELLE
PIANTE A 3000 METRI (!!!)


In occasione della prova finale di Coppa del Mondo del Km
lanciato, sopra il Passo dello Stelvio, fu predisposta la pista.
Tuoni e fulmini!

Interrogazione dell'on. verde De Andreis per il taglio selvaggio
di piante in pieno Parco dello Stelvio e clamore alle stelle.

Si dà il caso, passato al vaglio della Magistratura, che anche i
sassi sanno che oltre i 2000/2200 metri le uniche piante esistenti
sono quelle dei nostri piedi. La pista scendeva da circa 3000
metri, quasi in vetta al Monte Scorluzzo, sino a quota 2700 circa,
centinaia di metri sopra la quota-limite per la crescita
vegetativa!


LEZIONI

Periodicamente abbiamo avuto "lezioni" da soloni del
pressapochismo ambientalista, specie milanese, per questo o per
quello. Mai abbiamo sentito questi protestare a Milano per la
delittuosa totale assenza di depuratori.

A noi davano "lezioni" ma si dà il caso che Sondrio già nel 1980
depurasse gli scarichi, civili e chimici, al 95% ed oltre; Milano
i depuratori non li ha ancora oggi...


IL PATUSC

Le posizioni teoriche e pressapochiste di quella che il compianto
Libero Della Briotta chiamava la cultura metropolitana incapace di
cogliere appieno la realtà montanara, é documentata dal
Regolamento Forestale. Quando, qualche anno fa, veniva rifatto a
Milano l'esistente, la dotta commissione con luminari
dell'Università, prescriveva il divieto di asportazione del "patusc"
(il fogliame e il materiale di disfacimento nel bosco), l'esatto
contrario di quel che di deve fare per la salute del bosco. "Ma
c'era nel precedente Regolamento", ci si é sentiti dire. Ignoranza
abissale, visto che quella norma era del dopoguerra, a boschi in
deperimento per gli enormi tagli di guerra, e allora sì che
occorreva il "patusc" per fare humus!


E ORA LA
CONSIGLIERA FERRETTO CLEMENTI


Adesso ci si é messa la consigliera regionale Ferretto Clementi,
ben nota per il suo vivace dinamismo. Se l'é presa in una sua
mozione del 4 XI con la gestione della Legge Valtellina, con un
insieme di perle pressapochiste degne delle perle sopra riportate.
Testuale un passo della mozione:
"Che il disboscamento delle aree montane, le attività
estrattive, la costruzione di dighe, la cementificazione degli
alvei dei fiumi e l’irresponsabilità con cui si è costruito e
lasciato costruire in zone a rischio, hanno aggravato pesantemente
situazioni già di per sé stesse potenzialmente pericolose"



LA BIOINGEGNERIA


-Quanto poi al suo auspicio che si proceda a "interventi di messa
in sicurezza delle zone più a rischio attraverso opere di
ingegneria naturalistica e di rinaturalizzazione" é bene
ricordarle che dopo la calamità venne a Sondrio il maggiore
esperto in materia a illustrare quanto fatto in proposito altrove,
in particolare nel Trentino, con ampia documentazione visiva.
Tutti corsi d'acqua con pendenze quasi inesistenti. Vada la
consigliera a leggersi su questo giornale l'articolo "Adda quarto
fiume d'Italia" (in Nostra Provincia - Dati e notizie), e
veda quali sono le pendenze, longitudinali e trasversali, dei
nostri corsi d'acqua veri e propri trasportatori di materiale
solido. Massi di decine di metri cubi portati verso valle come
fossero scatole di cartone... Anche un bambino sa che per
resistere occorrono argini poderosi, non i tronchi di salice et
similia!


CONSIGLIERE
BORDONI OK


Ha replicato, seccamente, il consigliere ing. G. Maria Bordoni per
parecchio tempo responsabile del Comitato di attuazione della
Legge Valtellina.

Ha fatto bene.

Non importa neppure riportare i dettagli della sua replica. Basti
pensare che da quando ha assunto questo incarico non vi sono state
sostanziali critiche al suo operato. Da nessuno, opposizione
politica compresa.

In una provincia avarissima di riconoscimenti, salvo qualcuno
post-mortem, in una provincia ove regna sovrano il detto "Nemo
prophaeta in patria", per chi non dorme sulla sedia che occupa,
fa, opera, produce il fatto di non avere critiche é il
corrispettivo di quello che da altre parti sarebbe un arco
trionfale.

I valtellinesi, anche molti che la pensano politicamente in modo
diverso da lui, sono con chi opera non con chi vaneggia di
"disboscamenti selvaggi", "cementificazioni" e quant'altro (e
sarebbe bene che il segretario provinciale del suo Partito,
Bonetti, che é una periona seria, facesse presente alla ferretto
che prima di scrivere bisogna pensare, e prima di pensare occorre
essere informati).


E IL PIANO
TERRITORIALE-PAESISRICO?


Se c'é una grave  lacuna nell'attuazione della Legge
Valtellina, ove la battagliera consigliera regionale avrebbe avuto
materia seria di trattazione, é invece la perdurante assenza del
Piano Territoriale-Paesistico, un Piano che, utilizzando
l'urbanistica avanzata e uno schema Piano Generale-Piani
Attuativi, avrebbe potuto essere approntato in sei mesi. Problema
di casa nostra.

Ma questa é questione complicata per (quasi) tutti, come la
situazione al riguardo dimostra, e quindi la Ferretto Clementi é
scusata.
Luca Alessandrini

GdS 8 XI 02
- www.gazzettadisondrio.it


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Luca Alessandrini
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