Natale.9 secondo Nello Colombo
NATALE E’...
Natale, con la sua magia, è un ritorno al passato. Basta spostare indietro le lancette dell’orologio del tempo che volge inesorabilmente all’occaso, per rendersi conto del rapido fluttuare delle ombre sulla meridiana della vita. E ti accorgi che Natale è un po’ tornare bambini, a quando si principiava con le prime timide parole in una letterina ornata d’un velo di argento, sottesa di tenera gioia, celata sotto al piatto paterno, in cui più che chiedere un dono, si ringraziava per avere due genitori che si prendevano cura della propria anima prima che del corpo. E allora la felicità danzava nel nostro cuore fanciullo illudendoci che il tempo non avrebbe mai segnato di cupi arabeschi il nostro viso, né mai ci avrebbe allontanato dai nostri cari. Il mondo primigenio era allora racchiuso in un pugno di affetti in un piccolo paese come una grande famiglia. Le disillusioni dell’età matura non dovrebbero mai scalfire l’intima certezza di un legame in cui non servono parole. Né inutili rassicurazioni. Natale è dono, è incanto, è musica dolcissima che scende piano nel cuore colmandoti di carezze che non hai mai sentito, che ti avvolge in un abbraccio corale e rasserena. Come una dolce nenia che culla il torpore di una vigile insonnia invitando all’ascolto, mentre il tintinnio del cuore sussulta scoprendo nell’altro una parte di te. E ti prendi cura del fratello che soffre. E ti chiedi se hai fatto abbastanza per non disperdere i tuoi talenti nel vento. E ti avvicini allo specchio della vita che riflette l’intera umanità ferita. Riconoscendoti. Solo allora è Natale.