'Prima' del Festival. Pienone al Teatro
Il Teatro sociale di Sondrio (con i suoi 580 posti) al completo è la testimonianza concreta dell'avvio in grande stile di questa 29^ edizione di Sondrio Festival. La Rassegna internazionale dei Documentari sui parchi, organizzata da Assomidop (Associazione culturale presieduta da Marina Cotelli, assessore alla cultura e all’istruzione del Comune di Sondrio, e diretta da Simona Nava, che unisce Comune di Sondrio, Cai, Consorzio Bim, Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi e Camera di Commercio di Sondrio), ha messo a segno un altro tutto esaurito, dopo quello della Didattica. Sarà merito dei sui ingredienti: "sul limitare dei 30 anni, li compirà nel 2016, la Manifestazione continua a raccontare l'oggi e il futuro, la vita che scorre", ha commentato l'assessore Marina Cotelli. E mai come quest'anno, come ha sottolineato il sindaco del capoluogo Alcide Molteni, "nel solco di Expo, insieme alla sua città, Sondrio, darà un bel contributo alla globalizzazione". Racconterà il mondo attraverso le immagini dei documentari internazionali in concorso, come quelli di ieri: BRASILE – UNA FORESTA FRAGILE di Paul Reddish, sulla foresta pluviale atlantica che, pur ridotta al 7% rispetto all'origine, è piena di enigmi e brulicante di esemplari sorprendenti, e UN MARE DI ARTEMISIA di Mark Dantzker, sull'conica steppa, habitat frammentato e dal futuro incerto, delicato come uno dei suoi ospiti, il Gallo della salvia. Altro input a "pensare in grande" è arrivato da Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico, giornalista e saggista italiano, ma anche autore e personaggio televisivo, primo ospite d'eccezione, intervistato da Luca Calzolari, documentarista e giornalista-direttore Rivista CAI Montagne 360 nonché presidente della Giuria internazionale (in platea anche JULIA L. WASHBURN, Direttore Associato Servizio dell’Istruzione Servizio Parchi Nazionali degli Stati Uniti, altro membro della Giuria internazionale). Dal palco del teatro, nuova casa della Rassegna, la Conversazione ha offerto spunti diversi. Si è parlato del miglior modo di fare divulgazione, attraverso una "conferenza scenica", mixando spettacolo a rigore scientifico, che è la tecnica adottata da Sondrio Festival, sempre in bilico tra conoscenza e divertimento. Dalla divulgazione si è passati alla responsabilità, col tema dei depositi radioattivi, alla riflessione sul motivo che porta le persone a essere attratte da disastri e catastrofi, qualcosa che, dal big bang, è come se permeasse l'Universo e, di riflesso, il nostro essere. Infine, le colpe della tecnologia, prendendo spunto dal libro di Tozzi, Tecnobarocco, un saggio per smascherare le inefficienze e fare a meno del superfluo, ritrovando il senso autentico del progresso culturale. A precedere tutto questo una danza di colore e luce.
E proprio seguendo una scia di luce, tema prescelto dall’ONU nella definizione dell’Anno Internazionale 2015, ci addentriamo nella seconda giornata del Festival (oggi, martedì 3 novembre). L'apporto principale, non poteva essere altrimenti, arriva da Aevv. L'Azienda energetica Valtellina e Valchiavenna, oltre a contribuire fattivamente alla didattica, con i Laboratori “Magia della luce” pensati per le scuole, sarà protagonista questa sera (dalle 20.30) con un intervento che affronta un tema stimolante e attuale: "Efficienza energetica Il futuro dell’illuminazione è all’insegna dei LED". "Come tutti gli anni - riferiscono dall'azienda, presieduta da Nicola Giugni e diretta da Francesco Conforti- portiamo avanti la collaborazione con la Rassegna attraverso la didattica. Quest'anno, poi, visto il tema prescelto dall'Onu, abbiamo pensato a un contributo incentrato su illuminazione e luce. Siamo molto attenti e interessati al discorso dei led e crediamo nel fatto che l'efficienza energetica e il rispetto dell'ambiente passino attraverso le nuove generazioni". Il led consuma l'80% in meno della lampada a incandescenza normale (il modello più vecchio), consentendo un risparmio non solo in termini economici. Minori costi vanno di pari passo con riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, assenza di mercurio, assenza emissione raggi ultravioletti e infrarossi. La durata media di una lampadina a led è di circa 50.000 ore, notevolmente superiore a quella della lampada a risparmio e, ancor più, di quella alogena, mentre la sua temperatura media non supera i 60° (risparmio nella climatizzazione). Altri vantaggi: la possibilità di avere svariate tonalità di colore, in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di luce. In concreto, in provincia, il 23 agosto 2015, è stata inaugurata la quattrocentesca Chiesa di San Bartolomeo, dopo l’intervento di restauro conservativo promosso dal Fai. Aevv ha ritenuto importante partecipare, progettando e realizzando impianti elettrici e illuminazione interna della chiesa. I led sono stati impiegati anche nel rifacimento degli impianti semaforici: 10, per la precisione, con 176 lanterne e un investimento di 60.000 euro, che garantiscono migliore visibilità in condizioni critiche e elevata affidabilità della lampada. Anche in questo caso, notevole è il risparmio di energia, pari all’88%, come anche la riduzione della produzione di CO2 (pari a 45 ton.). Infine, è allo studio di fattibilità il rifacimento dell'illuminazione pubblica a Sondrio, la cui situazione attuale vede 4300 punti luce, di potenza 670 kw e consumo 2.200.000 kwh/anno. Il Progetto Aevv prevede un risparmio di energia elettrica pari al 50%, con riduzione di CO2 di 430 ton.
Questa incursione nel mondo dell'illuminazione condurrà alla visione dei documentari in concorso LEGAMI DI SANGUE di Akanksha Sood Singh e Praveen Singh, la storia della crescita di quattro femmine di tigre, di GLI ELEFANTI MARINI DEL NORD del giovane Ian Nelson, breve documentario che illustra vita e comportamento di questi incredibili mammiferi e BAOBAB FRA TERRA E MARE di Cyrille Cornu, sugli alberi più spettacolari del pianeta.
Fuori concorso, il pomeriggio, alle 18.15, dopo la replica dei documentari della sera precedente e le Pillole di luce dei licei Donegani e Pinchetti (15.30), ACQUA, FORESTA, FAUNA di Norino Canovi, sul Parco Lombardo della Valle del Ticino, un’area di elevata biodiversità, con una grande variabilità di ambienti e A PIEDI NUDI IN BRUGHIERA di Marco Tessaro, sul Parco della Brughiera Briantea, un ambiente contraddittorio, diviso tra natura di pregio, scorci e paesaggi, aree agricole e aree industriali, commerciali e insediamenti ecc.
DOMANI sera, mercoledì 4 novembre, sul grande schermo del Festival, vedremo le proiezioni in concorso EVERGLADES – UNA WILDERNESS D’ACQUA di Zoltan Török, un intimo ritratto di questa wilderness d’acqua, attraverso le storie degli animali che la popolano, il sogno di una zona umida di John Antonelli, sulle paludi della Mesopotamia in Iraq e LUNA di François de Riberolles, un’odissea scientifica attraverso i sottili processi che legano la luna alla terra. A precedere la visione dei film lo spettacolo Sand Art, Le emozioni della sabbia e “#CANTIERI IN ALTA QUOTA”, di Sol.Co Sondrio, parte del progetto +++ PiùSegniPositivi: un racconto semplice ma denso, che riporta segni positivi di e per il nostro territorio, un'esperienza di affiatamento, lavoro di squadra, amore per la montagna. Il pomeriggio, alle 18.15, come documentario fuori concorso, GLI ZAGABRI, di Chiara Francesca Longo, che traccia il ricordo della guerra e del risveglio delle coscienze nella piccola comunità alpina di Aprica, attraverso l’amicizia con gli ebrei “erranti” di Zagabria, fino alla liberazione. Sarà presente Michele Sarfatti, direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC.