Scandalo acque: Bolzano fa quel che vuole. Per noi ...deciderà Roma!
ART. 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Non è vero che sia così. I cittadini al di qua dello Stelvio non hanno “parità sociale ecc.” con quelli al di là dello Stelvio. Abitano praticamente lo stesso territorio, hanno praticamente lo stesso tesoro, ovvero le acque ma gli uni, noi, dipendono da decisioni altrui che vengono da lontano mentre gli altri, loro, hanno la facoltà di scegliere, il potere di decidere.
Questa riflessione viene da una nota di cronaca pubblicata su 15 - Federutility
“La Giunta della Provincia autonoma di Bolzano ha riesaminato e riassegnato 10 concessioni di grandi derivazioni idroelettriche assegnate illecitamente nel 2010, rideterminando i vincitori delle gare: le concessioni riguardano le centrali di Lappago, Molini di Tures, Sarentino, Ponte Gardena, Bressanone, San Pancrazio, Lana, Pracupola-Santa Valburga, Tel e Cardano. La concessione per la centrale di Sant’Antonio a Bolzano era già stata riassegnata il 3 febbraio scorso al nuovo concessionario Eisackwerk.
In 9 casi su 10 il vincitore della gara è stato confermato dalla Giunta provinciale in conformità alla valutazione degli uffici competenti, delle commissioni e dei gruppi di esperti. Di conseguenza la SE Hydropower (società compartecipata Sel-Enel) mantiene le concessioni per le centrali di Cardano, Bressanone, Sarentino, Lana, San Pancrazio, Pracupola-Santa Valburga, Molini di Tures, Ponte Gardena e Tel. Dovrà invece essere annullata e nuovamente messa a gara la concessione idroelettrica per l’impianto di Lappago, in quanto nessun competitor ha risposto in pieno ai criteri di valutazione. Chiuso questo capitolo, ha evidenzato l’assessore all’Ambiente ed Energia Richard Theiner, si potranno completare i prossimi passi, l’assunzione delle quote Enel e la fusione fra Sel e Aew, che produrranno un valore aggiunto per tutta la popolazione altoatesina”.
Decidono loro a casa loro per i loro tesori. E intanto capita addirittura che “materie di legislazione concorrente”, in particolare quelle relative a: “ ...produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia....” ora diventeranno legislazione esclusiva dello Stato con la riforma in discussione in Parlamento. Oggi invece, art. 117, allo Stato compete soltanto di fissare le linee guida toccando alle Regioni di fissare le morme di dettaglio.
Scippo alle Regioni e quindi addio alle nostre speranze, e qualcosa in più di speranze, di avere una delega dalla Regione. Palla al centro e via alla faccia della Costituzione, che recita: “ART. 5. La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principî ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.”
Autonomia
Hanno ragione Mostacchetti e i suoi di 'Autonomia Di Valtellina Valchiavenna' per difficile, aspro e lungo sia il cammino da percorrere.
GdS