Lo scioglimento dei ghiacciai

Il ghiaccio ai poli ed in
Groenlandia e nei ghiacciai di tutto il mondo si scioglie ad un
ritmo impressionante con l'aumentare della temperatura
terrestre. La denuncia viene dal libro "L'equilibrio della
criosfera" presentato venerdì scorso, 5 dicembre, in una
conferenza stampa alla Cop9, insieme ai glaciologi Jonathan
Bamber e Anthony Payne, dell'universita' di Bristol. L'opera
raccoglie i contributi di 23 scienziati che esaminano lo stato
della copertura di ghiaccio nel pianeta. La criosfera comprende
tutte le acque ed il suolo della Terra che sono coperte di
ghiaccio ed e' un importante indicatore del cambiamento
climatico.

"Il ghiaccio e la neve sono in ritirata ovunque e tutti gli
scienziati concordano che l'aumento costante della temperatura
causerà dei seri danni nel prossimo secolo- ha detto il
professor Bamber, a Milano - La corrente del Golfo che oggi dona
all'Europa un clima mite potrebbe rallentare o interrompersi a
causa delle acque fredde provenienti dallo scioglimento dei
ghiacciai al Polo".

Le conoscenze scientifiche, per fortuna, crescono, ma lo
scenario che si delinea sembra peggiore rispetto alle previsioni
fatte finora dai glaciologi.

La massa di ghiaccio del Polo Nord, ad esempio, si e' ridotta
drasticamente

nel periodo estivo negli ultimi 20 anni e potrebbe scomparire
del tutto nel giro di un secolo. Per la Groenlandia si parla di
una riduzione della metà della massa della criosfera nei
prossimi 500-1000 anni, con un'innalzamento del livello del mare
di 3 metri. L'innalzamento del mare di 1 metro e mezzo
basterebbe a far evacuare 17 milioni di persone solo in
Bangladesh. Meno ghiaccio significherà anche un clima più caldo,
visto il mancato assorbimento delle radiazioni solari e la
perdita dell'habitat per orsi polari, foche ed altri grandi
predatori.

"Lo scioglimento dei ghiaccia é un segnale chiaro delle
conseguenze del mancato impegno dei governi nel combattere il
cambiamento climatico.

Il comportamento di Stati Uniti, Australia e Russia é immorale,
illegale e costituisce una dichiarazione di guerra nei confronti
delle future generazioni e dei Paesi in via di sviluppo che più
soffriranno le conseguenze del cambiamento climatico" ha detto
Steve Sawyer, capo delegazione di Greenpeace alla Cop9.

Greenpeace



GdS 8 XII 03 
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