Roberto Togni e il suo contributo alla cultura della Magnifica Terra
Nella giornata di martedì 20 gennaio, ci ha lasciati il Professor Roberto Togni. Sino al 2008 titolare della cattedra di Museografia presso la facoltà di lettere di Trento, ha ricoperto nella sua lunga carriera il ruolo di direttore della biblioteca dell’Università Cattolica di Brescia e del settore musei della Regione Lombardia; dal 1989 al 2002 è stato anche presidente dell’Associazione mondiale musei agricoli dell’Unesco.
Socio fondatore dell’Associazione Amici di Bormio, costituitasi nel 1961, diede vita al Museo civico ricoprendo la carica di primo direttore. Nel 1970, con la collaborazione degli amici di Bormio, pubblicò Il Museo Civico di Bormio e l’arte dell’alta Valtellina, con lo scopo di illustrare le ragioni della fondazione del Museo e della redazione di un suo catalogo. Nel 1966 diede alle stampe Affreschi del Tre e del Quattrocento in alta Valtellina, precisa analisi del patrimonio a fresco del nostro territorio che si conferma ancora attuale e fondamentale per lo studio dell’arte locale, la ricchezza di spunti e di felici intuizioni; con Pittura a fresco in Valtellina nei secoli XIV_XV_XVI, uscito nel 1974, estese il campo di indagine anche alla media Valtellina.
Nel corso degli anni fu autore di altre numerose pubblicazioni, aventi come oggetto la cultura e le tradizioni alpine, nonché sui musei.
Fu grazie al suo interesse che l’Associazione Amici di Bormio sostenne e seguì il restauro e il recupero di molti affreschi antichi nella Magnifica Terra (quelli della Volta della casa arcipretale, di Via Morcelli, di Casa Castellazzi……). A questi si aggiunse il restauro della chiesa di S. Lucia, con lo stacco dell’affresco di S. Cecilia (frammento del XII secolo ora ospitato al museo civico di Bormio).
Negli ultimi anni Roberto Togni ritornò a prendere parte attivamente alle iniziative del museo e della biblioteca, collaborando all’avvio dell’iter per il riconoscimento della strada dello Stelvio quale patrimonio dell’Unesco. In occasione del 50° compleanno del museo di Bormio apprezzò il lavoro svolto sino ad allora e incoraggiò l’opera di divulgazione della memoria attraverso la collaborazione con le scuole, con la popolazione, con gli enti e gli operatori turistici.
Da sempre attento agli altri e alla loro storia, nei suoi soggiorni a Bormio non perdeva occasione per associare ai nuovi volti una collocazione nella fitta rete degli alberi genealogici della sua Terra.
Numerose, nel corso degli anni, le sue conferenze sulle tradizioni e l’arte locale che hanno arricchito il calendario degli eventi del Bormiese. Risale allo scorso maggio la conferenza sulle acque dell’alta Valtellina, ospitata presso la biblioteca di Bormio e da lui fermamente voluta. Anche in questa occasione, aveva dato prova delle sue doti di divulgatore, della sua grande capacità di coinvolgere il pubblico e di farlo sentire parte della medesima storia. Erano in programma altri due suoi incontri, centrati sulla Wunderkammer, la camera delle meraviglie a cui aveva dedicato una pubblicazione. In queste due occasioni avrebbe invitato bambini e adulti a ricavare nelle proprie case uno spazio unico, custode di oggetti portatori di esperienze e di ricordi: un angolo per chi attribuisce ancora importanza alla memoria e alle proprie radici, come ha sempre fatto lui. Di Roberto Togni resterà indelebile il ricordo della sua vitalità, che mai è venuta meno, della sua la capacità di non prendersi troppo sul serio e di quell’innata simpatia che nutriva nei confronti di ciò che era autentico e sincero.