Rifiuti: interviene il capogruppo della Lega in Provincia
Egregio Direttore,
nel ringraziarLa per avermi fatto recapitare in anteprima il Suo
articolo sul termovalorizzatore La informo che da tempo seguo i
suoi articoli, che trovo sempre interessanti per gli argomenti
trattati, anche se spesso non mi trovo d’accordo sulle
conclusioni cui Lei giunge dopo aver dissertato con competenza
sui vari argomenti.
Se mi permette vorrei dare la mia versione sul
termovalorizzatore, argomento che di questi tempi è ormai
abusato tanto che tutti ne parlano con ed anche senza
competenza.
Nell’ottobre 2002, in Consiglio Provinciale, veniva approvata la
Revisione del Piano Provinciale Rifiuti. In quella sede la Lega
Nord approvò il Piano e con la mia dichiarazione in Consiglio
Provinciale così concludevo: “..........Nel caso non si
raggiungessero accordi ampiamente garantiti, la realizzazione di
un termo-combustore, magari tenendo conto delle indicazioni di
talune associazioni di categoria, che ci consenta di operare
autonomamente, dovrà essere perseguita senza ulteriori
ripensamenti.” La nostra opinione in merito non è cambiata,
infatti, stiamo operando in sintonia con la maggioranza per
giungere il più presto possibile alla localizzazione del
termovalorizzatore. Questo, però, non ci impedisce di essere
aperti ad altre soluzioni che prevedano lo smaltimento fuori
provincia, anzi, se nel frattempo avvenissero fatti nuovi in
Regione, ne saremmo ben lieti. Per questo motivo nell’apposita
commissione ho chiesto all’assessore competente la massima
attenzione all’evoluzione del P.d L. 300 presentato dal
Consigliere regionale Bordoni. Attenti ad una sempre possibile
novità ma non fermi, questa è la posizione della Lega Nord
all’interno della coalizione.
Per quanto attiene alla localizzazione in Andalo, non intendo
entrare nel merito in quanto già affrontata a tempo debito ma
voglio ribadire la non idoneità della bassa valle
all’allocazione del termocombustore per alcuni fattori che andrò
ad analizzare brevemente:
? Baricentricità – Condivido pienamente l’analisi da Lei fatta
che, quanto a baricentricità, giunge ad escludere la bassa valle
a seguito di calcoli non solo chilometrici ma, giustamente,
anche quantitativi/temporanei. Convengo quindi con Lei che
l’ubicazione dell’impianto potrebbe essere compresa tra Sondrio
e Teglio ove si valutasse rigorosamente la baricentricità di
raccolta, tuttavia vorrei cogliere anche l’indicazione contenuta
nel Piano rifiuti: localizzare l’impianto in modo da poterne
sfruttare anche la potenzialità termica.
? Qualità dell’aria – Altro fattore escludente da non
sottovalutare e che invece Secam sembra aver ignorato è proprio
la qualità dell’aria che si respira in bassa valle. Ritengo che
una scorsa dei dati in possesso dell’ARPA avrebbe indotto Secam
ad escludere quelle zone su cui aveva puntato la sua attenzione
(eufemismo?).
? Fattori climatici – Non è una novità che la bassa valle
essendo quotidianamente battuta dalla breva proveniente dal lago
disperderebbe il fumo del termocombustore almeno sino alla
strettoia del Tartano interessando così un numero considerevole
di persone. (N.B. tra i fattori preferenziali dell’indagine
Secam si riscontra : “minor numero di persone esposte”. sic!)
? Degrado del territorio – La bassa valle appare penalizzata
rispetto al resto del territorio provinciale per svariati motivi
quali: pessima situazione idrogeologica delle sponde sia retica
sia orobica, prevedibile pesante impatto della nuova viabilità
ecc.
Se con questi fattori escludenti andiamo a collocare il
termocombustore proprio alle porte della Valtellina (per la
verità lo vedo poco in tutta la valle) sarebbe un pessimo
biglietto da visita anche perchè, assommandosi alla disordinata
ed eccessiva edificazione di tipo industriale che ha ricoperto
buona parte del territorio fornirebbe al turista un quadro tutt’altro
che accattivante della nostra vallata.
Mi consenta a questo punto un breve inciso su quanto da Lei
scritto. Mi pare semplicistico e fuori dalla realtà sostenere
come fa il consigliere di minoranza Dioli che sarebbe
sufficiente sottoporre a Milano, in termini vagamente
ricattatori : “energia pulita in cambio di smaltimento rifiuti”.
La strada è un’altra e ritengo che la Provincia la stia
percorrendo seguendo un corretto iter istituzionale.
Quanto agli apprezzamenti sulla Secam, sappia Direttore, che non
è mai stata mia intenzione fare da “sponda” ad alcuno infatti,
la critica a Secam da parte della Lega, è stata pubblica e
puntuale. Lei certamente ricorderà che fu la nostra uscita su
Andalo a svelare tutti i retroscena sui quali preferisco evitare
ulteriori commenti.
Concordo infine con Lei sul fatto che la ditta appaltatrice
debba fornire adeguata fidejussione a garanzia dei costi
stimati. Per questo motivo in sede di gara le ditte concorrenti
dovrebbero verificare direttamente tutte le condizioni che
possono influire sulla determinazione del prezzo di smaltimento
inclusa la qualità dei rifiuti stessi, questo per escludere
qualsiasi appiglio in caso di deprecabili ma sempre possibili
sorprese.
L’argomento sul tappeto è d’estrema importanza ed urgenza in
quanto investe direttamente gli interessi dei cittadini, è
dovere degli amministratori quindi operare avendo sempre
presente questo fattore.
Una risposta puntuale e completa al Suo articolo richiederebbe
molto tempo e, ritenendo di aver già abusato ampiamente della
Sua disponibilità La saluto cordialmente.
Flavio Pirondini
(Capogruppo Lega Nord in Consiglio Provinciale)
APPENDICE: IL COMUNICATO DEL 7 SETTEMBRE
In quest’ultimo scorcio d’estate abbiamo registrato un brusco
risveglio della politica provinciale con un susseguirsi di
notizie aventi come oggetto un argomento già tanto dibattuto: lo
smaltimento dei rifiuti.
Nella confusione che pare regnare sulla materia riteniamo nostro
dovere informare la popolazione, segnatamente quella della bassa
valle, sull’evolversi della situazione e sulla posizione da noi
tenuta a livello provinciale, mandamentale e locale.
Il 1° agosto scorso l'assessore provinciale della Lega Nord
Gildo De Gianni doveva intervenire in giunta provinciale per
bloccare una proposta di delibera che, per la localizzazione del
termovalorizzatore, prevedeva una rosa ristretta a quattro
comuni. Questo passaggio ci è parso perlomeno prematuro in
quanto la documentazione prodotta per lo studio era
insufficiente e lacunosa e quindi inadatta anche per trarne le
prime indicazioni. Successivamente veniamo a conoscenza che,
stranamente, e qui bisognerà andare a fondo nella questione,
SECAM sta acquistando terreni proprio in uno dei comuni indicati
nella proposta di delibera, scavalcando nello stesso tempo gli
estensori del Piano Territoriale, i Comuni ed il Consiglio
Provinciale cui compete istituzionalmente la scelta.
Proseguendo nella verifica di “stranezze” ci accorgiamo che la
lettera di convocazione dei Sindaci presso la sala del consiglio
provinciale indica quali siti di possibile ubicazione del
termovalorizzatore ben 24 comuni in luogo dei quattro prima
segnalati ed inoltre, in quella sede, i sindaci sono
ufficialmente informati dal Presidente Tarabini sulle autonome
scelte di SECAM in merito all’acquisto di terreni. Con un po’ di
ritardo veniamo quindi ufficialmente informati che gli occhi
sono puntati su un sito ben determinato: Andalo Valtellino. Il
Sindaco dello stesso comune, presente alla riunione, sebbene
sollecitato come gli altri sindaci, si è ben guardato dal
profferire parola, salvo uscire il giorno dopo sui media
dichiarandosi possibilista, anzi favorevole. Nulla da dire; se
il sito rispecchiasse le caratteristiche richieste e la
popolazione, sindaco in testa fosse favorevole, ne scaturirebbe
una situazione ottimale sotto tutti gli aspetti. Sui fattori
escludenti o preferenziali che avrebbero condotto a questa
scelta occorre però discuterne in modo chiaro e trasparente e
questo lo faremo nelle sedi istituzionali appropriate.
Da amministratori e politici una riflessione è di dovere: ma
quale libertà è riservata ai sindaci ed ai consiglieri
provinciali se la decisione sul sito fosse, di fatto, già stata
decisa magari in riunioni “riservate” in un dopocena presso la
Comunità Montana di Morbegno tra pochi “intimi”?
A questo punto riteniamo occorra far chiarezza sulle azioni sin
qui condotte.
Se i rifiuti devono essere smaltiti in casa troviamo il modo di
farlo senza sotterfugi badando di adottare la soluzione migliore
per la popolazione che potrebbe pagare a caro prezzo eventuali
ritardi, ma anche scelte non sufficientemente approfondite.
Ci sia consentita infine una parentesi sulla ventilata
localizzazione in bassa valle; riteniamo che questa parte del
territorio abbia già pagato molto in termini di degrado
territoriale. E’ infatti evidente l’incuria in cui versano sia
la costa retica sia l’orobica che ad ogni acquazzone mette in
ginocchio le amministrazioni, l’inquinamento atmosferico che
ormai tutto l’anno è sopra la soglia massima, il prevedibile
pauroso impatto dovuto alla nuova statale 38. Se a questo
aggiungiamo anche il termovalorizzatore avremmo raggiunto
l’apice ma in negativo. E pensare che l’aspetto territoriale
all’ingresso della provincia dovrebbe essere il biglietto da
visita per una vallata a vocazione turistica! Auguriamoci che
torni il buon senso ed il rispetto dei ruoli istituzionali volti
all’unico scopo della difesa degli interessi e del bene di tutta
la popolazione.
-
Gruppo Consigliare Provinciale Lega Nord -
Il Capogruppo
Flavio Pirondini
-
Gruppo Assembleare Lega Nord in C.M. di Morbegno -
Il Capogruppo
Jonny Crosio
-
Circoscrizione Lega Nord di Morbegno -
Il Segretario
Milco Barri
GdS 8 XI 03
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