Lettera a Diego Pini

Diego Pini, un uomo che prima o poi avresti incrociato nella tua vita e a me è proprio capitato.
L’ho incrociato tante di quelle volte anche senza essere di casa: io mai una volta a casa sua e lui in casa mia, eppure nei tanti incroci…tanti, perché anch’io sono avanti negli anni, con le occasioni che si sono create ho costruito una parte della mia vita.
Lui mica era un organizzatore, lui era autista, un magazziniere, un amministratore delegato della vita di tanti, di tutti quelli che una volta avvicinati, li rendeva “fratelli” di quei momenti.
Tutti coloro i quali sono stati in Valtellina e hanno avuto modo di conoscerlo, hanno trovato nel suo modo di accogliere quei valori che solo in poche occasioni noi sappiamo esprimere …, se come Valtellinesi siamo chiusi, lui si apriva ed accoglieva e gli ospiti finivano per innamorarsi di questa nostra Valle, perché, nei suoi modi, trovavano quel mondo di una volta con tutti i pregi e difetti del fare e dove nulla era asettico.
E poi…lasciarci alle 4 di notte certi che alla sera dopo, un turco, un italiano, un francese e tutto il resto del mondo, sarebbero stati deliziati da un piatto di funghi trovati da lui e che una grappa avrebbe liberato le ultime resistenze.
Sapeva far sentire protagonista  anche l’ultimo della comitiva di ospiti.
E tutti entravano di diritto nel grande mondo degli “amici di Pini”.
E…quante discussioni di politica, quella vera, mica quella per trovare pretesti per litigare, tanto da far dire a Boscia che c’era la necessità di fondare un partito dell’onestà di destra-sinistra.
Molti di noi hanno guidato pulmini, hanno subito squalifiche, sostituito tabelloni che si rompevano sotto le prime schiacciate che vedevamo fare dagli americani. Molti hanno dedicato tempo per ciò che lui faceva e, anche se ci sono stati allontanamenti, anche traumatici, sono sempre stati seguiti da ritorni.
E chi mai ha provato a far mangiare pizzoccheri a Michael Jordan? E chi ha pensato che un americano, visto che l’elicottero non poteva volare per la pioggia, avrebbe potuto essere portato da Caspoggio a Bormio in una Mercedes?... tra l’altro non certamente l’ultimo modello, ma pur sempre una Mercedes!
E Diego parlava con tutto il mondo in inglese…con “il suo inglese” e credo che per una parte del mondo del basket “il suo inglese” fosse diventata  la lingua ufficiale per organizzare i ritiri prima dei campionati … e intanto sorgevano palazzetti sportivi in molti nostri centri turistici e non.
Tutto questo resta.
Nel 1987 tra i tanti segnali positivi che la nostra valle diede al mondo, sì… al mondo, tanti li diede Diego, caricandosi sulle spalle la responsabilità di tanti ragazzi che, provenienti da tutto il mondo, poterono dare alle loro famiglie, alle loro Nazioni, segnali di tranquillità, organizzazione e affetto che tutta la famiglia Pini, allargata, seppe dare con piglio e decisione. Si fecero i mondiali di basket a Bormio. Vi dico che fu incredibile la partecipazione emotiva di tutti questi ragazzi e delle loro delegazioni verso gli accadimenti che si succedettero in quei giorni terribili dell’alluvione.
Io sono tra i vecchi, assieme a Boscia, che sentono spesso di potere ancora dare una mano per ricordare ai giovani che è dall’impegno di uomini, come Pini, che si può far fare bella figura alla nostra Valle.
Sono contento di aver avuto tante opportunità di incrociare Pini e sarà stato un caso, come mi ha detto sorridente Klaus, che l’ultimo giorno i suoi occhi si siano chiusi incrociando quelli di un “rosso” come lui mi presentava ai nuovi ospiti che arrivano in Valle.
Diego, so che il tuo funerale l’avresti modificato come ti sarebbe venuto in mente all’ultimo momento, ma, anche seguendo le indicazioni che hai dato a Cristina, speriamo di non farti fare brutta figura.
Tu, a noi, hai sempre tentato di non farci sfigurare.
Grazie

La pubblichiamo tal quale, firma compresa. Per la verità la firma non c'è salvo quell'autocitazione “il rosso” molto eloquente. Rispettiamo però la volontà di chi ha scritto di non mettere la sua firma,
e così l'apprezzamento oltre che per il contenuto va anche per questo aspetto (NdD).

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