Clamoroso: a Napolitano il passaggio a livello Torelli !
Nei mesi scorsi il sopprimendo, anzi 'soppresso', passaggio a livello più che centenario sul Lungo Mallero Torelli ha avuto molto spazio sulle cronache per la decisione di realizzare un sottopasso solo ciclopedonale. Il Comitato sorto in opposizione a questa decisione ha effettuato due raccolte di firme, la seconda sospesa quando erano già 953, ma senza esito. Il precedente assessore aveva affermato che non c'erano alternative al progetto presentato e che non c'erano abbastanza soldi per farlo anche per le auto. Il Comitato ha presentato il suo progetto dimostrando che era fattibilissimo e che anzi costava meno di quello del Comune tanto è vero che l'Amministrazione ha provveduto a cambiarlo. Niente auto però. Resta assolutamente ciclopedonale nonostante che la pista ciclabile su questa parte muoia poco dopo il sottopasso e nonostante che sull'altra sponda corra la pista che parte del Centro Storico e arriva al Parco Bartesaghi. A questioni d'ordine generale come ad esempio gli aspetti urbanistici, di fatto ignorati, si è aggiunta la menomazione che i residenti ritengono si produca a loro danno per la difficoltà, per alcuni mezzi l'impossibilità, di accesso in particolare alla rampa esistente. In effetti in più circostanze avevano sottolineato che o si cambiava o vi sarebbe stata la tutela dei loro diritti per vie legali.
La sorpresa: il Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica
Se la scelta delle vie legali a questo punto poteva essere quasi scontata la grossa sorpresa che ci capita questa sera di apprendere è stato lo strumento giuridico al quale è stata affidata la loro tutela.
Diversi giorni fa sarebbe stato infatti notificato – anche al Comune che però non ha dato alcuna notizia in proposito né con un comunicato stampa né con una informativa alle commissioni consigliiari - il “RICORSO STRAORDINARIO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” uno strumento giuridico che, fra l'altro, non richiederebbe neppure l'assistenza di un avvocato. In termini generali chi sceglie questa strada contesta gli atti amministrativi definitivi per motivi di legittimità a tutela di interessi legittimi o diritti soggettivi mirando a ottenere l’annullamento degli atti impugnati.
Cautelativamente in presenza di danni gravi ed irreparabili, - come questo caso perchè, una volta costruito il minisottopasso, di fatto diventa irrealizzabile o costosissimo il rifarlo per consentire il traffico automobilistico – è possibile la sospensione dell’esecuzione dell’atto impugnato, quello che si propongono i ricorrenti. La decisione arriva con un Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro competente e in base al parere del Consiglio di Stato. Non è dato di conoscere le argomentazioni sviluppate. Pare comunque che si tratti di un voluminosissimo faldone redatto da uno studio legale con più sedi in Italia e di primario livello. Di più – è sera – non è possibile sapere. Torneremo in argomento una volta acquisite notizie di maggiore dettaglio anche se a questo punto l'andare avanti muro contro muro potrebbe portare ad esiti imprevedibili.
Questione urbanistica
La notizia era quella che stiamo per dare ma ovviamente è passata in secondo piano dopo quella del coinvolgimento del Presidente della Repubblica (che poi agisce tramite il Consiglio di Stato). Il Comune infatti, rispondendo a richieste di uno degli interessati, ha finalmente, dopo mesi di pubbliche discussioni, precisato gli aspetti urbanistici. Testuale: “...si sottolinea che tale opera è compresa tra gli obiettivi pubblici di progetto relativi all'Ambito di trasformazione n.° 2.7 contenuti nel Documento di Piano del P.G.T. approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 40 in data 6.06.2011. Pertanto questa realizzazione è pienamente conforme allo strumento urbanistico in vigore”.
Omettendo, in questa sede, una rivisitazione complessiva sotto il profilo urbanistico, ci si limiterà a sottolineare come, in sede di presentazione dell'opera con conferenza stampa in sala Giunta siano state poste due domande all'Amministrazione con risposta da parte di un autorevole dirigente comunale.
- Alla domanda se il PGT avesse un Piano della mobilità la risposta è stata positiva e non c'è dubbio che la mobilità sia elemento urbanistico essenziale.
- Alla conseguente domanda se e in qual modo il Piano della mobilità fosse stato oggetto da parte del Consiglio Comunale di approvazione in variante - avendo il piano attuativo, così com'è e salvo modifiche, introdotto un rilevantissimo motivo distorcente dei flussi -, la risposta è stata che nessun provvedimento è stato adottato.
Non sfugge a nessuno che qualsiasi provvedimento che abbia natura urbanistica NON PUÒ PRESCINDERE, quali che possano essere le conclusioni, da una analisi di coerenza complessiva oltre a fornire le ragioni delle scelte, e quindi da una valutazione, quali che possano essere le conclusioni, nella sede deputata ovvero il Consiglio Comunale.
GdS
PS un residente a valle della ferrovia ci ha chiesto se è la stessa cosa avere un parcheggio interrato, come avrebbe dovuto essere secondo il PGT, o uno in superficie (che però c'è già) come gli sembra sia stato deciso. La risposta la dia il Comune...