Ci ha risposto SUBITO il Ministro Scaiola. Testo integrale tema la questione dell'acqua minerale al bar
La risposta del S. Ministro
Il Ministro delle Attività Produttive
Roma 6.5.2005
Le sono veramente grato per le gentili
espressioni augurali che ha avuto la cortesia di inviarmi in
occasione della mia nomina a Ministro delle Attività Produttive.
Le assicuro che il problema che mi ha anticipato, concernente il
decreto emanato dal mio predecessore in materia di acque
minerali, é già in corso di approfondimento ed in tempi
ragionevoli sarò in grado di precisare la mia posizione.
Colgo questa gradita occasione per ringraziarLa ancora e per
inviarLe i sensi della mia più alta considerazione
Claudio Scaiola
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Ringraziamo il Signor Ministro e per i contenuti e per la
straordinaria celerità della risposta.
Ripubblichiamo la richiesta che avevamo inviato il 30 aprile
scorso, lettera comunque leggibile in altra parte del giornale.
La nostra richiesta del 30 aprile
scorso
On. Claudio Scaiola
Ministro per le Attività Produttive
Via Molise, 2 - 00187 Roma
Innanzitutto le congratulazioni per la nomina, appena appresa,
con i voti augurali di buon lavoro, con bisogno che ne ha il
Paese. Quindi il problema.
Ella, Signor Ministro, per la sua laurea in Giurisprudenza, sa
benissimo cosa significhino in Diritto “illogicità” e
“contraddittorietà” nonché “Motivazione apparente”. Ebbene Ella
legga il DECRETO 24 marzo 2005 “Gamme delle acque minerali
naturali e delle acque di sorgente destinate alla
somministrazione” (GU n. 78 del 5-4-2005) firmato dal suo
predecessore senza cogliere forse tutti gli aspetti del problema
come Ella potrà appurare consultando gli atti istruttori e
chiedendo in merito lumi ai Suoi uffici.
Le disarmanti dichiarazioni sulla motivazione dello squinternato
provvedimento rese alla stampa da non precisati ambienti del Suo
Ministero, sostanzialmente riconducibili alla rintracciabilità
per eventuali eventi negativi, sono illuminanti. Facendo finta
di credere a questa motivazione si chieda, on. Scaiola, se il
Ministero delle Attività Produttive non faccia parte di un
Governo nel quale a pieno tutolo siedono anche il Ministro per
l’Ambiente e quello dell’Economia.
1) Rifiuti. Il primo è interessato per quanto concerne i
rifiuti. Chiedendo al bar dal 19 luglio un bicchiere di acqua
minerale ci verrà consegnata la bottiglietta sigillata da 0,125
litri. In base a un semplice calcolo con il sistema previsto dal
decreto si passerà, a pari consumo di acqua, ad aumentare i
rifiuti, per ogni bottiglia attuale da un litro e mezzo, da 38 a
120 grammi di plastica. Per produrre una di queste bottiglie
occorrono 0,076 litri di petrolio con conseguente emissione di
228 grammi di anidride carbonica. Circa 450 se le bottiglie
finiscono negli inceneritori. L’on. Matteoli Le potrà confermare
che a Kyoto si era deciso di ridurre e non di aumentare le
emissioni in atmosfera…
Il calcolo è fatto con una certa attenzione ma se qualcuno
avesse da contestare i numeri è bene precisare che si è
esemplificato ma comunque la validità del ragionamento è di
carattere non quantitativo ma qualitativo.
2) Soldi. Volere o volare il provvedimento inevitabilmente porta
a maggiori incassi per le due multinazionali che controllano
pressoché tutto il mercato italiano scandalosamente pagando
cifre irrisorie per il prelievo di una risorsa demaniale. Poche
o tante che siano, si tratta sempre di maggiori spese che
incidono sui conti dei consumatori in un periodo in cui quasi
tutti stanno stringendo la cinghia mentre il suo collega dr.
Siniscalco sta esercitando la fantasia per migliorare la
situazione. (Oltre a tutto dal 19 luglio, quando il Decreto
entra in funzione con la canicola poi che aumenta la richiesta,
nei bar d’Italia con questa squinternata novità il Governo non
sarà molto popolare…).
Dalle due voci di cui sopra, Rifiuti e Soldi, consegue che per
un beneficio eventuale, in casi che la statistica associa allo
zero – con beneficio reale per i produttori – si producono
effetti negativi reali. E questo mentre a Parigi la Municipalità
ha lanciato una campagna perché si beva “l’eau de Paris”, vale a
dire l’acqua di rubinetto (peraltro, esperienza personale,
buona)…
Inoltre, Signor Ministro, perché solo l’acqua?
A latere: si vuol chiedere Lei – o ai Suoi figli Piercarlo e
Lucia che hanno certamente qualche possibilità in più, in fatto
di tempo, di frequenza nei bar - , perché solo l’acqua? Perché
allora non le confezioni sigillate anche per il vino, per il
bitter Campari, per il latte (per caffè macchiato e simili) e
per una serie di altri prodotti? E perché continua quel vero e
autentico “schifo igienico” rappresentato dalle lattine con
l’apertura a strappo verso l’interno con la possibilità quindi
di contagiare il contenuto?
Sono così forti le due multinazionali dell’acqua minerale?
Saranno più forti anche di un nuovo Ministro il cui curriculum e
la cui storia dimostrano un non comune impegno di servizio verso
la comunità?
Grazie per l’attenzione. Distintamente
Per il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina: Alberto
Frizziero
CCCVa - Comitato Cittadini Consumatori
Valtellina:
GdS 10 V 2005 -
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